apeschi
Well-known member
C'e' crisi, ci si lamenta che bisogna "creare" lavoro, eppure non sappiamo gestire, utilizzare, "sfruttare" (nel senso positivo del termine, non nel senso distruttivo), le risorse che abbiamo in Italia.
Abbiamo lasciato per decenni (decine di decenni ormai) che il nostro patrimonio culturale (nel piu' ampio senso del termine) venisse distrutto (e mi riferisco ai siti archeologici che regolarmente vengono distrutti per incuria ma anche ai posti turistici distrutti da colate di cemento e mi fermo qui).
Poi pero' ci lamentiamo che non c'e' lavoro.
Io ho girato una piccola parte di mondo (non sono un esterofilo, mi piace girare l'Italia, ma spesso sono andato all'estero sia per cultura personale che per motivi economici, a volte, costa meno una settimana all'estero che una in Italia) e devo dire che in molti paesi (anche meno sviluppati in teoria dell'Italia) sanno valorizzare molto ma molto piu' di noi i loro beni locali (nel piu' ampio senso del termine) anche se hanno molto, molto meno di noi. (Ricordo musei improvvisati negli USA, in Inghilterra, ricordo l'organizzazione turistica di Istanbul, citta' peraltro molto ricca culturalmente che in primavera diventa splendida con i suoi parchi ricchi di tulipani e con dei musei veramente ricchi ed interessanti, ricordo Dublino con la visita alla sede della Guinness, o i tour di degustazione dell'whisky in Scozia). Hanno alcune cose, le conservano con cura e sanno valorizzarle pubblicizzandole nel mondo.
In Italia si potrebbe fare turismo culturale, gite guidate praticamente in qualsiasi regione perche' e' talmente ricca di monumenti che non e' necessario andare solo nelle citta' d'arte ma anche nel piu' sperduto paesino c'e' qualche affresco di qualche allievo minore di un grande artista del passato, si potrebbero valorizzare gli agriturismi (ne abbiamo moltissimi), organizzare settimane eno-ganostronomiche in qualsiasi regione italiana, settimane di escursioni in montagna, mare, visite ai musei di ogni genere, visite alle principali aziende locali che producono formaggio DOP, vino DOC e DOCG, salumi, ortaggi biologici. E chi piu' ne ha piu' ne metta.
Invece le mozzarelle diventano blu come quelle tedesche, nel vino ci mettiamo il metanolo.
I siti web ufficiali del turismo sono nettamente inferiori a quelli di altri paesi.
La sensazione e' che ci sia sempre tantissima burocrazia (quando gli ostacoli sono leciti) o peggio ancora la mafia.
Si fa l'expo 2015 sul cibo e sull'agricoltura nel mondo ma quello che conta e' che il politico di turno possa favorire i propri finanziatori, amici, soci in modo che possano guadagnarci il piu' possibile cementificando meta' Milano e dintorni in vista dell'Expo e spendendo soldi dei contribuenti inutilmente.
Dovremmo imparare a valorizzare meglio quello che abbiamo (che abbiamo parzialmente distrutto). Io ho girato parecchio, ho visto posti splendidi sia nel Mediterraneo che nel Mar Rosso, che ai Caraibi che in Africa nell'Oceano Indiano, ma la bellezza del mare che ho visto in Sardegna, nelle isolette siciliane (Favignana, Lampedusa), ma anche all'isola D'Elba (e tralascio la liguria, la puglia, e potrei continuare ....), non e' seconda a nessuno. Non avremo la barriera corallina del mar Rosso, ma i nostri mari (dove non ancora rovinati purtroppo dall'inquinamento e dalla cementificazione eccessiva) sono splendidi.
Poi la cosa assurda e' che in certi posti c'e' chi se ne approfitta (con prezzi carissimi, piu' cari che in altri paesi europei, dal noleggio degli ombrelloni alle sdraio, in altri paesi ci sono molte piu' spiagge libere), l'organizzazione spesso lascia a desiderare, nei musei non e' possibile fotografare nemmeno senza flash (quando negli USA ed a Parigi ho fotografato dappertutto senza alcun problema, al limite non potevo usare il flash per non danneggiare con la luce le opere esposte, oppure, come in Egitto ho dovuto pagare il giusto per fare le fotografie, in Italia invece e' proibito, ma ovviamente se sei furbo e non ti fai vedere puoi farlo). Ci sono parcheggiatori abusivi che ti spennano, non ti fanno lo scontrino nei luoghi turistici (se appena riescono a non farlo), i prezzi sono rincarati dalle tangenti alla mafia.
Se ci fosse un po' piu' di senso civico, una seria valorizzazione dei luoghi turistici culturali, una pianificazione migliore, minor opportunismo di alcuni, si creerebbero tanti di quei posti di lavoro, da diventare ricchi.
Si aprirebbero moltissime prospettive culturali nei vari settori e nelle varie discipline, lo studio del mondo classico avrebbe un senso concreto, lo studio delle lingue straniere anche. I giovani potrebbero studiare il mondo classico (serve sempre vista la storia e la cultura italiana), oppure occuparsi di beni ambientali, oppure di agricoltura, di enologia, gastronomia.
Gli albergatori potrebbero essere sempre pieni di clienti (a patto di avere prezzi giusti ed accessibili), agriturismi anche, e mi fermo qui.
Va be' lamentiamoci, facciamo sciopero se non c'e' lavoro nelle fabbriche e buttiamo via tutte le altre reali opportunita' che ci arricchirebbero e poi facciamo teoremi per come "creare" lavoro, cementifichiamo e facciamo villaggi turistici enormi con piscine enormi nei posti di mare in cui le piscine non servirebbero proprio, con musiche identiche a quelle di altri villaggi simili in altre parti del mondo e con animatori che ti propongono sempre gli stessi giochi.
Abbiamo lasciato per decenni (decine di decenni ormai) che il nostro patrimonio culturale (nel piu' ampio senso del termine) venisse distrutto (e mi riferisco ai siti archeologici che regolarmente vengono distrutti per incuria ma anche ai posti turistici distrutti da colate di cemento e mi fermo qui).
Poi pero' ci lamentiamo che non c'e' lavoro.
Io ho girato una piccola parte di mondo (non sono un esterofilo, mi piace girare l'Italia, ma spesso sono andato all'estero sia per cultura personale che per motivi economici, a volte, costa meno una settimana all'estero che una in Italia) e devo dire che in molti paesi (anche meno sviluppati in teoria dell'Italia) sanno valorizzare molto ma molto piu' di noi i loro beni locali (nel piu' ampio senso del termine) anche se hanno molto, molto meno di noi. (Ricordo musei improvvisati negli USA, in Inghilterra, ricordo l'organizzazione turistica di Istanbul, citta' peraltro molto ricca culturalmente che in primavera diventa splendida con i suoi parchi ricchi di tulipani e con dei musei veramente ricchi ed interessanti, ricordo Dublino con la visita alla sede della Guinness, o i tour di degustazione dell'whisky in Scozia). Hanno alcune cose, le conservano con cura e sanno valorizzarle pubblicizzandole nel mondo.
In Italia si potrebbe fare turismo culturale, gite guidate praticamente in qualsiasi regione perche' e' talmente ricca di monumenti che non e' necessario andare solo nelle citta' d'arte ma anche nel piu' sperduto paesino c'e' qualche affresco di qualche allievo minore di un grande artista del passato, si potrebbero valorizzare gli agriturismi (ne abbiamo moltissimi), organizzare settimane eno-ganostronomiche in qualsiasi regione italiana, settimane di escursioni in montagna, mare, visite ai musei di ogni genere, visite alle principali aziende locali che producono formaggio DOP, vino DOC e DOCG, salumi, ortaggi biologici. E chi piu' ne ha piu' ne metta.
Invece le mozzarelle diventano blu come quelle tedesche, nel vino ci mettiamo il metanolo.
I siti web ufficiali del turismo sono nettamente inferiori a quelli di altri paesi.
La sensazione e' che ci sia sempre tantissima burocrazia (quando gli ostacoli sono leciti) o peggio ancora la mafia.
Si fa l'expo 2015 sul cibo e sull'agricoltura nel mondo ma quello che conta e' che il politico di turno possa favorire i propri finanziatori, amici, soci in modo che possano guadagnarci il piu' possibile cementificando meta' Milano e dintorni in vista dell'Expo e spendendo soldi dei contribuenti inutilmente.
Dovremmo imparare a valorizzare meglio quello che abbiamo (che abbiamo parzialmente distrutto). Io ho girato parecchio, ho visto posti splendidi sia nel Mediterraneo che nel Mar Rosso, che ai Caraibi che in Africa nell'Oceano Indiano, ma la bellezza del mare che ho visto in Sardegna, nelle isolette siciliane (Favignana, Lampedusa), ma anche all'isola D'Elba (e tralascio la liguria, la puglia, e potrei continuare ....), non e' seconda a nessuno. Non avremo la barriera corallina del mar Rosso, ma i nostri mari (dove non ancora rovinati purtroppo dall'inquinamento e dalla cementificazione eccessiva) sono splendidi.
Poi la cosa assurda e' che in certi posti c'e' chi se ne approfitta (con prezzi carissimi, piu' cari che in altri paesi europei, dal noleggio degli ombrelloni alle sdraio, in altri paesi ci sono molte piu' spiagge libere), l'organizzazione spesso lascia a desiderare, nei musei non e' possibile fotografare nemmeno senza flash (quando negli USA ed a Parigi ho fotografato dappertutto senza alcun problema, al limite non potevo usare il flash per non danneggiare con la luce le opere esposte, oppure, come in Egitto ho dovuto pagare il giusto per fare le fotografie, in Italia invece e' proibito, ma ovviamente se sei furbo e non ti fai vedere puoi farlo). Ci sono parcheggiatori abusivi che ti spennano, non ti fanno lo scontrino nei luoghi turistici (se appena riescono a non farlo), i prezzi sono rincarati dalle tangenti alla mafia.
Se ci fosse un po' piu' di senso civico, una seria valorizzazione dei luoghi turistici culturali, una pianificazione migliore, minor opportunismo di alcuni, si creerebbero tanti di quei posti di lavoro, da diventare ricchi.
Si aprirebbero moltissime prospettive culturali nei vari settori e nelle varie discipline, lo studio del mondo classico avrebbe un senso concreto, lo studio delle lingue straniere anche. I giovani potrebbero studiare il mondo classico (serve sempre vista la storia e la cultura italiana), oppure occuparsi di beni ambientali, oppure di agricoltura, di enologia, gastronomia.
Gli albergatori potrebbero essere sempre pieni di clienti (a patto di avere prezzi giusti ed accessibili), agriturismi anche, e mi fermo qui.
Va be' lamentiamoci, facciamo sciopero se non c'e' lavoro nelle fabbriche e buttiamo via tutte le altre reali opportunita' che ci arricchirebbero e poi facciamo teoremi per come "creare" lavoro, cementifichiamo e facciamo villaggi turistici enormi con piscine enormi nei posti di mare in cui le piscine non servirebbero proprio, con musiche identiche a quelle di altri villaggi simili in altre parti del mondo e con animatori che ti propongono sempre gli stessi giochi.