Artcolo di oggi di Travaglio sul Fatto Quotidiano.

apeschi

Well-known member
Stamattina ho letto l'articolo di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano.

Per capire il senso del mio messaggio vi suggerisco di leggerlo.


Titolo dell'articolo "Divisivi e no"

Cito solo un punto : "Qualche esempio aiuterà a capire meglio
la portata della sfida. Se siete in auto, fermi al
semaforo, e un pirata della strada ubriaco fradicio
col bottiglione di whisky in una mano e il
cellulare nell’altra vi tampona violentemente
sderenandovi la macchina, contate fino a dieci
prima di uscire dalla carcassa; e, quando lo fate,
andategli incontro a braccia aperte, domandandogli
se si sia fatto male, rimborsandogli
sull’unghia il danno arrecatogli e scusandovi
per la vostra inopinata presenza proprio davanti
al suo Suv, scevri da qualsivoglia atteggiamento
odiatorio e divisivo. Se un ladro vi
scippa la borsa per strada, rinunciate a rincorrerlo
per recuperare il maltolto (sarebbe un sintomo
inequivocabile di odio) e contribuite alla
pacificazione nazionale: se possibile, mentre
s’allontana, augurategli buona fortuna e dettategli
al volo il pin del vostro bancomat."

Stamattina, dopo averlo letto (come tutte le mattine), sono uscito di casa per recuperare l'automobile e per andare in ufficio (come tutte le mattine).

Sono passato vicino ad un passaggio pedonale, in prossimita' di un incrocio (su strada secondaria, vicino a scuole medie, elementari, asilo nido, asilo infantile). A questo passaggio pedonale, di norma non si ferma mai nessuno (di sera quando rientro evito di attraversare sulle strisce perche' tanto le machine non si fermano mai).
Ho visto una bicicletta a terra ed un'automobile ferma.
La bicicletta era sulle strisce, aveva la ruota anteriore distrutta. Era una bicicletta economica da donna. L'automobile era ferma sulle strisce.
L'utente della bicicletta era un tipo (apparentemente extracomunitario, che parlava a malapena italiano). Il poveretto era visibilmente spaventato, scosso (ed anche un po' incavolato).
L'automobile era guidata da una signora. La tipa (come tutti) non si era fermata alle strisce ed eveva investito in pieno la parte anteriore della bicicletta del tipo che stava attraversando sulle strisce. (Per correttezza e per obiettivita', ammetto che non ero presente all'incidente, che era successo evidentemente pochi minuti prima che io passassi e di conseguenza non posso a priori escludere che il tipo abbia attraversato le strisce pedalando sulla bicicletta, quando il regolamento stradale, in assenza di pista ciclabile segnalata, prevede che gli attraversamenti sulle strisce pedonali vengano effettuati a piedi con bicicletta alla mano. Non so se il tipo avesse la bici a mano, oppure abbia attraversato pedalando e sbucando all'improvviso).
Il fatto oggettivo e' che la bicicletta era a terra, praticamente con la ruota anteriore distrutta, il tipo in piedi spaventato (e zitto).
Ho sentito la signora ad alta voce che diceva al tipo che aveva un atteggiamento che non le piaceva e che aveva cambiato atteggiamento (negli ultimi minuti?) e lei era spaventata (il tapino non l'ho, onestamente sentito parlare, mi e' parso in difficolta'). Subito un'altra signora si e' avvicinata a controllare (e probabilmente a difendere l'autista dell'automobile che sbraitava). La signora (investitrice sulle strisce) asseriva che in fondo non aveva fatto nulla di male. Aveva solo danneggiato una banalissima e semplice bicicletta. (e che cavolo, se il tipo si fosse comprato un'automobile, questo non sarebbe successo evidentemente).
Al che sono rimasto veramente male. Il tipo aveva solo una colpa, non essere italiano, aver rischiato l'investimento (sulle strisce), esserne uscito, fortunatamente illeso, ed essere spaventato (con la bicicletta da donna con un cestino, forse unico mezzo di locomozione della sua famiglia, distrutta, inutilizzabile). La gentile signora invece, in macchina non si e' fermata (e non ha nemmeno rallentato sulle strisce).
Ora, potrebbe essere che il tipo in bicicletta fosse stato anche in torto (sulle strisce si attraversa a piedi con la bicicletta in mano), ma io non ero presente e non ho visto (e comunque , la nobildonna, non ha citato l'unica osservazione intelligente, obiettiva e sensata che forse avrebbe potuto fare e che avrebbe forse potuto ribaltare le colpe o comunque fare venire un dubbio di concorso di colpa). La nobildonna (con l'auto decisamente ferma oltre le strisce), gridando come certe parlamentari, accusava il poveraccio che quasi piangeva per la bicicletta inservibile (la giornata rovinata, i problemi con l'assicurazione da gestirsi, il fatto di essere fortunato per essere vivo ed illeso) di avere un atteggiamento che a lei non piaceva proprio.
Ribadisco, io ho sentito solo la nobildonna sbraitare, il poveraccio non mi e' sembrato cosi' violento ed aggressivo (guardava la sua bicicletta distrutta con disappunto).
 

SALLY

New member
Per coincidenza ne parlavo proprio oggi con mia figlia, non dell'articolo di Travaglio...ma della netta sensazione che quando il buon senso ti dice che sei nel giusto, sicuramente per gli altri e per la legge non lo sei...sensazione assai spiacevole, l'ingiustizia sembra regni sovrana.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Vorrei consigliare a chi dovesse ritrovarsi in questo genere di situazioni, di chiamare subito le forze dell'ordine e di rilasciar loro una testimonianza scritta, oppure di lasciare i propri estremi alla parte lesa.
Nel peggiore dei casi vi verrà chiesta una dichiarazione giurata da spedire per raccomandata.
Io l'ho sempre fatto e non me ne sono mai pentito.
Ho invece subito un'ingiustizia quando finito in ospedale, quello che mi ha investito si è trovato una testimone che lavorava sul marciapiede di fronte
 
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