zaratia
Sideshow
Questo libro e' una autocelebrazione delle "avventure alcoliche" di Mauro Corona. L'autore racconta di anni vissuti in miseria in un mondo diviso tra il duro lavoro da manovale e le serate e i fine settimana di festa passati a trangugiare fiumi di rosso con gli amici. Ne scaturiscono montagne di aneddoti: alcuni simpatici, alcuni tragici, atri crudi e violenti.
Molto coinvolgenti, secondo me, le parti iniziali e centrali del racconto, dove il centro della scena e' occupato da un Corona in lotta con se stesso, con la famiglia e con la miseria. Il personaggio trasmette in queste parti emozioni forti e vere, riesce a suscitare tenerezza anche nelle vesti di criminale e quasi assassino.
Meno piacevole la parte finale, dove emerge la figura di un Corona ormai diventato "personaggio". Qui l'autore si lascia andare ad una autocommiserazione che demolisce l'entusiasmo e l'empatia che il lettore sviluppa nei confronti del narratore durante la lettura.
Un bel libro comunque, lo consiglio. Scritto in modo semplice, con la voce di Corona: non aspettatevi dunque la raffinatezza del "vicino" Dino Buzzati. E' pero' emozionante, crudo e tenero allo stesso tempo.
In copertina:
"L'epopea di Erto e dei suoi abitanti narrata in prima persona da Mauro Corona, protagonista e sciamano. Uomini di foreste e bevute, donne di coraggio e fatica, femmine sciccose per rompere la solitudine di una sera, tra una sbronza e una rissa. La fantasia e la rabbia, la gioia di vivere, la festa e la morte riportate alla memoria in un'ennesima levata di bicchieri, brindisi alla vita, l'aspro e il dolce assaporati insieme. Autobiografia di un uomo, romanzo fatto di avventure, di beffe e di omeriche bevute, il libro è anche la storia di un intero paese distrutto e rinato, a suo modo, dalla catastrofe. Immancabile sfondo è la natura, madre e matrigna di uomini, animali, piante e rocce."
Molto coinvolgenti, secondo me, le parti iniziali e centrali del racconto, dove il centro della scena e' occupato da un Corona in lotta con se stesso, con la famiglia e con la miseria. Il personaggio trasmette in queste parti emozioni forti e vere, riesce a suscitare tenerezza anche nelle vesti di criminale e quasi assassino.
Meno piacevole la parte finale, dove emerge la figura di un Corona ormai diventato "personaggio". Qui l'autore si lascia andare ad una autocommiserazione che demolisce l'entusiasmo e l'empatia che il lettore sviluppa nei confronti del narratore durante la lettura.
Un bel libro comunque, lo consiglio. Scritto in modo semplice, con la voce di Corona: non aspettatevi dunque la raffinatezza del "vicino" Dino Buzzati. E' pero' emozionante, crudo e tenero allo stesso tempo.
In copertina:
"L'epopea di Erto e dei suoi abitanti narrata in prima persona da Mauro Corona, protagonista e sciamano. Uomini di foreste e bevute, donne di coraggio e fatica, femmine sciccose per rompere la solitudine di una sera, tra una sbronza e una rissa. La fantasia e la rabbia, la gioia di vivere, la festa e la morte riportate alla memoria in un'ennesima levata di bicchieri, brindisi alla vita, l'aspro e il dolce assaporati insieme. Autobiografia di un uomo, romanzo fatto di avventure, di beffe e di omeriche bevute, il libro è anche la storia di un intero paese distrutto e rinato, a suo modo, dalla catastrofe. Immancabile sfondo è la natura, madre e matrigna di uomini, animali, piante e rocce."