Montemurro, Silvia - L'inferno avrà i tuoi occhi

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
In un piccolo centro in provincia di Sondrio, tre amiche adolescenti uccidono brutalmente una suora.
Un sacrificio a Satana con un piano studiato fin nei minimi dettagli e in nome di un’inspiegabile devozione al maligno. Cosa hanno in comune Elena, Vanessa e Samantha? Un legame morboso – quasi un patto di sangue –, l’eterna noia di giornate tutte uguali, la tentazione di tingere di nero le proprie vite, fino al desiderio di uccidere. Quando Vanessa torna in paese, dopo otto anni, i dolorosi ricordi legati a quella tragica sera riemergono con violenza, scatenando l’inferno nella sua mente. Strapparsi di dosso quell’orrenda colpa sembra impossibile.
Silvia è più piccola delle tre ragazze, ma frequenta lo stesso istituto, lo stesso bar, a volte anche la stessa compagnia. È un comune amico a coinvolgerla un giorno in una seduta spiritica, in cui sarà evocata l’anima della suora uccisa. La vita di Silvia, la sua adolescenza, i suoi rapporti familiari si intrecciano pericolosamente con la vicenda di Elena, Vanessa e Samantha. Domande ossessive e inquietanti riempiono le pagine del suo diario: cosa può averle spinte a compiere un gesto tanto efferato? Avrebbe potuto commettere anche lei quel delitto? In una sorta di identificazione con le carnefici, Silvia rivive un episodio macabro e ai limiti dell’umana comprensione, la deformazione di tre menti convinte di essere votate al diavolo…



Confesso che volevo mollarlo alle prime 50 pagine. Mi sembrava troppo psicologico per i miei gusti. Poi invece si fa decisamente interessante nella seconda parte, soprattutto quando si delinea il piano agghiacciante che le tre ragazze ordiscono contro la noia. Sono stato male per l'episodio del cane, per cui ho alla fine tirato un sospiro di sollievo; mi ha fatto commuovere quando Vanessa viene a sapere della "protezione" che la madre le ha assicurato fino alla fine - ho trovato questa parte, esposta al facile rischio del buonismo e della stucchevolezza, invece toccante e per nulla scontata. Mi son venuti i brividi al momento dell'omicidio e mi son di nuovo commosso all'incontro di Suor Lucia e Vanessa sul finale. Di questa autrice ho apprezzato la notevole capacità di resa psicologica dell'animo umano. Non è per niente facile rendere su carta quel senso di frustrazione, inadeguatezza, noia da assuefazione, impotenza, rancore latente, che caratterizza perfettamente la protagonista.
Partenza lenta, ma un libro che mi sento assolutamente di consigliare.
 
Alto