Barone, G.L. - La cospirazione degli Illuminati

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Mentre la Sindone brucia, qualcuno trama per distruggere la Chiesa di Roma.
È notte fonda quando un bagliore accecante illumina la notte di Torino: la cappella del Guarini è in fiamme. Basta poco perché la tragica notizia si diffonda in tutto il mondo: la Sacra Sindone è andata distrutta. Quattro mesi dopo, in una Roma assolata e caotica, uno scandalo travolge il Vaticano: il colonnello Weistaler, comandante della Guardia svizzera, viene brutalmente assassinato il giorno del giuramento delle nuove reclute. Cosa lega due eventi apparentemente così distanti tra loro? Le indagini di Stella Rosati, giovane procuratore, portano alla luce una serie di relazioni che coinvolgono le alte sfere vaticane, il presidente dello IOR, trafficanti d’armi e alcune cellule terroristiche islamiche. Ma la Rosati non è l’unica a voler svelare il mistero che si cela dietro l’omicidio di Weistaler. Anche Andreas Henkel, ex agente del Servizio di Sicurezza Cecoslovacco, ora a servizio del Vaticano, si precipita a Roma subito dopo il delitto. Qualcuno tesse dall’alto pericolose trame per distruggere dall’interno la Chiesa di Roma. Ma c’è un’insidia ancora maggiore che incombe sulla cristianità: gli Illuminati per voluntatem Dei. Chi sono? Qual è il loro folle piano? E fin dove sono pronti a spingersi per realizzarlo?



Un libro che non ha nulla da invidiare ai più blasonati thrilleristi americani. Se si supera lo "scoglio mnemonico" delle prime 50 pagine - con l'entrata in scena dei tanti personaggi che danno vita a una trama complessa quanto avvincente - di lì in poi diventa difficile staccarsi dalle pagine.
Mi ha colpito in positivo anche il background culturale dell'autore - si passa con disinvoltura da dettagli artistici a specifiche informatiche o militari fino ad arrivare a nozioni di biogenetica - oltre ovviamente alla maestria con cui il plot viene tenuto assieme, fino al momento in cui ogni tassello si incastrerà perfettamente al suo posto.
Lo stile è sempre scorrevole e fruibile, anche quando si tratta di descrivere tecnicismi o spiegare procedimenti. D'altro canto, i dialoghi qua e là risentono di un po' di realismo e il movente che sta alla base del furto della Sindone non brilla per originalità (già visto in qualche romanzo alla ricerca del Graal).
Forse qualche piccolo stereotipo nei personaggi di contorno - su tutti il cattivo di turno, mosso solo dal dio denaro, resta una figura leggermente "opaca" - ma tutto ciò non inficia assolutamente una lettura che supera le aspettative e stupisce in positivo se si pensa che nasce in autopubblicazione.
Senza alcun dubbio, un ottimo esordio.
 
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