Hamilton, Charles - Sul sentiero di guerra.Scritti e testimonianze degli indiani d'A.

SALLY

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Dalla quarta di copertina:
In questa antologia gli ultimi uomini dell'Età della Pietra descrivono la loro eroica lotta coi primi uomini dell'Età della Macchina, i loro riti e costumi, avventure di caccia e di guerra, e infine i loro patetici sforzi per assimilare le strane usanze dell'invasore bianco. Da queste pagine parlano ancora una volta i grandi guerrieri che guidarono i pellirosse delle praterie americane: Falco Nero, Toro Seduto, Geronimo... Gli scritti degli autori indiani qui raccolti hanno un'enorme importanza perché, fornendoci un'interpretazione dei fatti visti dal punto di vista degli indiani, ci consentono, tra l'altro, di mettere più precisamente a fuoco la reale natura del conflitto tra il pellerossa e l'invasore bianco. L'indiano vi spiega perché abbia tanto aspramente conteso l'avanzata all'uomo bianco e perché spesso abbia preferito morire piuttosto che cedere i suoi tenitori di caccia. Entro i confini degli Stati Uniti esistevano centinaia di tribù, ma fu il valoroso indiano delle praterie, con la sua colorata acconciatura di guerra e la lancia piumata, quello che diventò il simbolo del pellerossa, come dimostra anche una copiosa produzione cinematografica: la lunga lotta che sostenne e la dignità con cui seppe sopportare la sconfitta gli hanno meritato il ruolo principale in questo libro.

Questo è il terzo libro che leggo sulla vicenda indiana...non c'è molto da commentare, se non che si legge con un senso di disagio, di imbarazzo per l'appartenenza alla razza caucasica...è stato un genocidio a tutti gli effetti, e naturalmente la nostra religione ha fatto la sua parte anche lì...per il resto è un interessante saggio sugli usi e costumi dei nativi, sulle loro credenze e tradizioni, e sulla loro ingenuità, tolleranza e sincerità (malriposta) nei nostri confronti.
Una leggenda sugli schiavi neri mi ha colpito...erano convinti che fossero bianchi fatti schiavi per qualche ragione, e per distinguerli fossero stati tinti di nero, a forza di tingerli per generazioni, ormai nascevano già neri. Cioè...avevano già subdorato la teoria dell'evoluzione senza aver mai sentito parlare di Darwin.:mrgreen:
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Uno dei pregi di questo libro, a mio parere, è la capacità di rievocare le immagini di un mondo perduto.
Molte testimonianze fanno riferimento a personaggi e storie degli inizi della grande espansione ad Ovest.
Insomma storie di "prima che finisse la frontiera".
Soprattutto nelle vicende più antiche, ci sono riferimenti ad un mondo diverso e insolito rispetto a quanto
poi il cinema e la letteratura di genere hanno finito per rappresentare.
In particolare per quanto riguarda le popolazioni indigene e il loro stile di vita.
 
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