In una Cagliari invernale e cupa, un professore universitario viene ritrovato sezionato in settantasei pezzi, nel suo appartamento, ma questo è solo il primo di una serie di misteriosi, efferati delitti.
Perché tutto ciò? Chi mai può essere capace di tanta violenza? E, soprattutto, con quali motivazioni? I protagonisti della storia sono degli studenti universitari come tanti, come il protagonista, Lorenzo, i suoi compagni di appartamento, la sua ragazza July, che convive con l’amica Betta, e Stella, grande amica e compagna di Lorenzo alla Facoltà di Scienze Naturali. Ragazzi assolutamente normali, e pure ordinaria e banale è la Facoltà che frequentano, affollata di animali impagliati e scaffali con barattoli pieni di liquido in cui si conservano repellenti cadaverini traslucidi e mollicci, sale buie e un po’ tetre, un grande Acquario debolmente illuminato in cui nuotano pigramente cernie e murene. Ma, anche nella tranquilla quotidianità, follia e desiderio di vendetta sono pulsioni sempre in agguato nel più profondo della mente umana e pronte a esplodere, basta il giusto innesco...
Romanzo breve che si legge in due sessioni. La brevità non permetteva un approfondimento psicologico dei personaggi che infatti, in alcuni casi, rimane solo in superficie (su tutti lo stesso prof. Sforza). Non voglio sindacare sulla verosimiglianza della trama (la polizia e Ris inesistenti, la facilità di esecuzione dei delitti come se nulla fosse, il sangue che viene pulito via come se si avesse una bacchetta magica); mi limito a dire che è una lettura tutto sommato godibile, senza grosse pretese, scritta con uno stile ironico, caustico, a volte compiaciuto ma che calza a pennello su uno studente universitario un po' fantozziano, ecco.
L'ambientazione mi è piaciuta, permette l'immedesimazione facilmente per chi ha frequentato l'università. Mi ha ricordato l'insofferenza che provai anch'io per l'atmosfera che si respirava e per certi opinabili atteggiamenti accademici.
Per un attimo ho temuto che l'autore fosse ricorso al trito escamotage dello sdoppiamento della personalità ma per fortuna mi sono dovuto ricredere. Unico neo, forse, il fatto che l'assassino, essendo così pochi i personaggi, si intuisca agevolmente.
Il colpo di scena finale è invece apprezzabile.
Voto 3
Perché tutto ciò? Chi mai può essere capace di tanta violenza? E, soprattutto, con quali motivazioni? I protagonisti della storia sono degli studenti universitari come tanti, come il protagonista, Lorenzo, i suoi compagni di appartamento, la sua ragazza July, che convive con l’amica Betta, e Stella, grande amica e compagna di Lorenzo alla Facoltà di Scienze Naturali. Ragazzi assolutamente normali, e pure ordinaria e banale è la Facoltà che frequentano, affollata di animali impagliati e scaffali con barattoli pieni di liquido in cui si conservano repellenti cadaverini traslucidi e mollicci, sale buie e un po’ tetre, un grande Acquario debolmente illuminato in cui nuotano pigramente cernie e murene. Ma, anche nella tranquilla quotidianità, follia e desiderio di vendetta sono pulsioni sempre in agguato nel più profondo della mente umana e pronte a esplodere, basta il giusto innesco...
Romanzo breve che si legge in due sessioni. La brevità non permetteva un approfondimento psicologico dei personaggi che infatti, in alcuni casi, rimane solo in superficie (su tutti lo stesso prof. Sforza). Non voglio sindacare sulla verosimiglianza della trama (la polizia e Ris inesistenti, la facilità di esecuzione dei delitti come se nulla fosse, il sangue che viene pulito via come se si avesse una bacchetta magica); mi limito a dire che è una lettura tutto sommato godibile, senza grosse pretese, scritta con uno stile ironico, caustico, a volte compiaciuto ma che calza a pennello su uno studente universitario un po' fantozziano, ecco.
L'ambientazione mi è piaciuta, permette l'immedesimazione facilmente per chi ha frequentato l'università. Mi ha ricordato l'insofferenza che provai anch'io per l'atmosfera che si respirava e per certi opinabili atteggiamenti accademici.
Per un attimo ho temuto che l'autore fosse ricorso al trito escamotage dello sdoppiamento della personalità ma per fortuna mi sono dovuto ricredere. Unico neo, forse, il fatto che l'assassino, essendo così pochi i personaggi, si intuisca agevolmente.
Il colpo di scena finale è invece apprezzabile.
Voto 3