Evans-Pritchard, Edward E. - Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande

Jessamine

Well-known member
Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, basato sulle ricerche condotte negli anni '20 da Evans-Pritchard in Africa, è un'opera fondamentale in ambito etnografico e un classico dell'antropologia culturale e sociale. Combinando la pratica etnografica con elaborate riflessioni teoriche, il testo ha stimolato il dibattito anche al di fuori dei confini disciplinari e costituisce un punto di riferimento per chiunque si occupi di credenze sulla stregoneria e, più in generale, di problemi relativi alla razionalità in culture diverse dalla nostra.
Le concezioni della stregoneria e della magia, nonché le pratiche oracolari e divinatorie degli Azande - un insieme di popolazioni di lingua sudanese stanziate fra il Sudan e il Congo attuali -, sono presentate come un complesso strutturato, coerente e logicamente necessario, non riducibili alla dicotomia vero/falso. A partire da quest'opera il pensiero cosiddetto "primitivo" non sarà più analizzabile secondo la sua presunta natura pre-razionale o pre-logica, ma in relazione alla società che lo esprime.

Credo che questo sia uno dei pochi testi studiati per un esame che non hanno rappresentato per nulla un peso, ma anzi, quasi un piacere.
A mio parere, chiunqe dovrebbe leggere un libro di antropologia, e non solamente per venire a conoscenza di realtà diverse, usi e costumi che possono o meno suscitare il nostro interesse, ma perché credo che il rendersi conto di come l'uomo, nonostante categorie di pensiero, schemi narrativi e ideologie completamente diversi, sia sostanzialmente lo stesso essere. E non importa che giustifichi una disgrazia con la sfortuna, il caso, una coincidenza o l'opera di stregoneria di un vicino invidioso, perché passioni e modi di fare sono gli stessi, nonostante possano incanalarsi in modi d'essere quasi opposti.
 

bathory

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Non mi intendo molto di antropologia, però conosco "Witchcraft, oracles and magic among the Azande" perché ho letto "La certezza infondata" di Franco Cassano (ediz. Dedalo, 1983) in cui si tratta principalmente di questioni attinenti alla filosofia della scienza e alle "scienze sociali". Nella parte prima del suo saggio, intitolata "La stabilità delle credenze", Cassano parla (nel secondo paragrafo "Dalle ipotesi ad hoc alle elaborazioni secondarie, ovvero come è possibile resistere all'evidenza contraria") appunto di ""Witchcraft, oracles and..." di Evans-Pritchard ponendo in particolare l'accento sulle c.d ipotesi ad hoc....
 

bathory

New member
...Uno Zande interroga l’oracolo ponendogli una determinata domanda. L’oracolo risponde in modo contraddittorio, cioè prima affermativamente e poi negativamente. Tuttavia, ciò non induce lo Zande a dubitare della validità stessa dell’oracolo. Secondo Evans-Pritchard, egli “non è sconcertato. La sua cultura gli fornisce tutta una serie di spiegazioni a misura dei vari tipi di contraddizioni dell’oracolo e lui sceglie quella che gli sembra addirsi meglio alle circostanze. Nella sua scelta, gli è spesso di aiuto il comportamento dei polli sotto l’influsso del veleno. Le elaborazioni secondarie della sua credenza spiegano il mancato funzionamento dell’oracolo, attribuendolo a varie cause: è stata raccolta una cattiva varietà di veleno; è stato violato un tabù; i proprietari della foresta in cui cresce il veleno sono adirati; gli spiriti sono adirati (…)”. La contraddizione dell’oracolo è dunque spiegata da “elaborazioni evasive e secondarie della credenza che fanno fronte a tutte le specifiche situazioni che suscitano scetticismo”.
Per Cassano “in tal modo gli accadimenti empirici non contraddicono mai, se non apparentemente e superficialmente, la credenza e non producono mai l’effetto di falsificarla [in senso popperiano; primo riferimento di Cassano a concetti di filosofia della scienza] (…). La trama degli eventi non costituisce un terreno di controllo della validità di quella credenza (…). Le elaborazioni secondarie armonizzano credenze e accadimenti empirici (…). Esse non funzionano in modo dissimile [secondo riferimento di Cassano a concetti di filosofia della scienza] dalle ipotesi [ipotesi ad hoc] formulate dallo scienziato per spiegare il mancato avvistamento del pianeta di cui si era supposta l’esistenza: la contraddizione tra teoria (o credenza) e accadimenti empirici viene spiegata mediante il ricorso all’intervento di fattori perturbativi (…) Qui [nel caso degli Azande] la violazione di un tabù o la cattiva qualità del veleno assolvono la stessa funzione della nube cosmica o del campo magnetico [fattori perturbativi dell’avvistamento del pianeta di cui si è supposta l’esistenza]: si tratta in entrambi i casi di ipotesi ad hoc che conciliano l’accadimento «eretico » con «l’ortodossia» potente del sapere accumulato”.
 
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