Ciao a tutti!
Sono Renato Esposito, uno scrittore con all'attivo diversi libri anche se non ancora balzato agli onori della cronaca
Squillino le fanfare per tre righe di note biografiche: Scrittore e regista. Autore dei romanzi "I alora te gosta?", "Fantaitalia?" e "Il Levriero con la pistola". Ho inoltre scritto e diretto i film "Diamante" e "A 6 giorni dalla fine" quest'ultimo premiato con la Menzione Speciale al Torino Horror Fest 2008.
Ok e ora passiamo alle novità! Da qualche giorno ho pubblicato su Amazon "E-Detective", in formato E book e attualmente in promozione di download gratuito (affrettatevi perché la promozione finisce domani) su questo link:
E-Detective eBook: Renato Esposito: Amazon.it: Kindle Store
Da quando è iniziata la promozione è rimasto al 1° posto nella classifica Bestseller di Amazon gratuiti, speriamo resti un best seller anche dopo...
Dal 1 luglio sarà in vendita al prezzo di 2,60 Euro, un prezzo accessibilissimo, quindi non ci sono scuse per non comprarlo!
Apro questo thread nella speranza di aprire un dialogo con tutti i lettori del libro, augurandomi che vi faccia impazzire come ha fatto impazzire me scriverlo. Di seguito vi riporto una breve sinossi ed un estratto, siete contenti?!?!?
A presto! (P.S. quasi dimenticavo, ho anche un piccolo blog Le sfide della creatività)
RENATO ESPOSITO
E – DETECTIVE
L'indagatore del web
MM - DAY
0 0 - 0 0
Questo libro nasce con lo scopo di raccontare cosa feci nel giugno del 2011, quando lavorai per NET, che non è il suo vero nome, anzi preciso fin da subito che nessuno dei nomi che leggerete, pur reali nei riferimenti, siano essi persone o società, saranno quelli propri, così come non mi addentrerò nei dettagli inerenti alla parte tecnica del mio lavoro.
Chi sono?
Per NET un quarantenne più che in sovrappeso, web designer, e ovviamente mago dell'informatica, con una moglie di cinque anni più giovane ed una splendida bambina di nome Miriam. Il nome posso dirvelo, tanto non esiste nessuna Miriam, perlomeno che sia mia figlia. Perché io non sono neppure sposato, anzi convivo con due studenti brufolosi, ne ho diciannove e sono al primo anno di ingegneria informatica.
Perchè lo feci?
Perchè era fottutamente eccitante e la paga era ottima.
Per la stessa ragione per cui nelle cronache a seguire troverete nomi fittizi, ometterò i dettagli relativi ai miei primi contatti con NET, vi basterà sapere che avvennero nel giorno 00, e che da lì cominciò.
MM - DAY
0 6* - 0 1
*
1 giugno 2011.
Nonostante fossi stato contattato da Net mattina presto, per la ricezione del mio primo incarico dovetti aspettare dopo pranzo.
08:03
Net
Buongiorno
Io
Buongiorno
N.
Come sta Miriam? Si è già svegliata?
Io
Miriam? Ah scusa, dorme sì, no cioè dorme ancora
N.
Ti passo...
Io
Preso, cos'è?
N.
Un messaggio cifrato contenente i riferimenti di un contatto, noi ci aggiorneremo tra un'ora.
************************
Avrei voluto chiedergli se era un cavolo di esame o cosa, la chat attraverso cui comunicavamo era già blindata da infiltrazioni, criptare il messaggio era una precauzione no sense, ad ogni modo fu questione di un paio di minuti.
In realtà il messaggio cifrato conteneva un appuntamento, anch'esso cifrato, seppur in senso diverso dal primo:
“Alle 9:00 nel regno della terza eclissi, dove il vecchio Louise ha dimenticato chi è. Un secondo di ritardo e non mi troverai”
Mi seccai ulteriormente, facile tra l'altro leggere tra le righe di quel “non mi troverai” il vero implicito: se non superi questa Net ti manderà al diavolo prima ancora che cominci la corsa. Cosa che non volevo assolutamente e realizzai con fastidio che mi stavo gradualmente avvicinando dove mi voleva, forse ero ancora in tempo a tirarmi fuori, ma a pensarci bene era già diventato impossibile: la curiosità mi teneva stretto. Mi accorsi di star gingillando e diedi una rapida occhiata all'ora:
08:04
Un minuto dopo scoprii che il regno della terza eclissi faceva riferimento ad un gioco di simulazione ambientato in era post atomica. Mi iscrissi, abbozzai un avatar e mi incamminai alla ricerca del luogo dove il vecchio Louise aveva dimenticato chi fosse, ma tra paesaggi dirupati, case sgangherate, fabbriche abbandonate e botteghe fatiscenti erano quaranta minuti che non mi riusciva di trovare quel ***** di posto.
08:50
Con rabbia mi accorsi di aver accorciato il fiato, ero teso e cominciò ad insinuarsi il dubbio di non riuscire a fare in tempo, tanto che quel sole radioattivo potevo sentirlo bruciarmi effettivamente. Anche se non ero sicuro di aver controllato il regno nella sua interezza, dovevo fermarmi per prendere una decisione. Chiusi gli occhi, mi concentrai facendo scorrere nella mente i posti e i personaggi con cui avevo interagito, cercando un dettaglio che risaltasse dall'insieme, poi mi si accese la lampadina! Quattro erano i personaggi anziani del regno che avevo incontrato e l'unico con un'aria allegra era l'oste del “Purple horn”, si era presentato come Benjamin, ma ecco che ora riemergeva alla mente un minuscolo dettaglio, una firma ricamata sul grembiule, cucita all'altezza del cuore: “L. Heverett”. Talmente minuscolo che avrei anche potuto essermelo semplicemente immaginato. Forse era allegro per una forma di amnesia, che gli aveva fatto dimenticare non solo la catastrofe che si era abbattuta sul mondo, ma anche il suo vero nome. Quando tornai alla locanda trovai seduti ad un tavolo una N gigante ed una giovane bionda vestita in abiti succinti.
“Giusto in tempo”
Mi salutò Net.
Il vecchio Louise serrò la locanda su richiesta di Net e cominciammo a parlare di lavoro.
“Sonia sarà la tua collaboratrice, voglio dire non stretta, deve gestire le esigenze anche di altri detective”
“Capito fustacchione? Tieni il tuo mouse nei pantaloni con me, non sono di tua proprietà”
“Sono sposato”
“Ad ogni modo” Riprese seccamente Net. “ il compito di Sonia sarà quello di fornirti, qualora ne avessi bisogno per assolvere i tuoi compiti, le informazioni che hanno la caratteristica di non essere contenute in nessun database. Per intederci Sonia è il tuo braccio destro in RL”
“Ma non tua moglie”
“Ok, quando si parte?”
“In giornata”
Studicchiai qualcosina per l'università, quindi mi sedetti a pranzare con uno dei miei coinquilini. Per comodità li chiameremo Edo e Juri. Edo, studente di sociologia, era un ragazzo nella media dei ragazzi della sua età, studiava non troppo, si divertiva non troppo, trombava mai troppo... anzi da che ne so io mai. Era comunque un tipo con cui era possibile sedersi a pranzo, lo stesso non si poteva dire di Juri, iscritto a qualche costola frivola del DAMS, classico poeta maledetto che viveva al max, beveva al max, si drogava sopra average, trombava +++, accidenti a lui, faceva le ore piccole e quindi non si svegliava prima delle 4 del pomeriggio.
Consumate le penne al pesto, il classico pasto per eccellenza dei fuori sede, tornai davanti al computer ansioso di sviluppi.
14:00
Net
Ci sei?
Io
Sì
N.
Tra breve verrai contattato da Manager. È un uomo molto importante ed è quindi altrettanto importante mantenere la massima segretezza dell'incarico
Io
Di che si tratta?
N.
Ti spiegherà tutto lui
Io
Come avverrà il contatto?
N. mi passò i riferimenti per una chat e ci salutammo.
In realtà Manager non mi contattò dopo breve, ma intorno alle 19.
Manager
Buonasera
Io
Salve
M.
Sei la persona di...
Io
Net
M.
D'accordo: ecco in breve la storia. Intanto ti invio un file con le informazioni, la connessione è sicura?
Io
Ovvio
M.
Da circa un mese mia nipote è andata a vivere a Manhattan col suo nuovo fidanzato. Ha mollato il suo lavoro qui in Italia, gli amici e tutto quanto
Io
Ok, qual'è il problema?
M.
Più che problema ci sono diversi elementi che mi fanno sospettare che dietro questa storia ci sia qualcosa di misterioso e pericoloso
Io
Di illegale?
M.
Non posso affermarlo con certezza, ma protendo per il sì. Quando leggerai il file che ti ho mandato scoprirai che il suo ragazzo ha dei precedenti, è un hacker che ha scontato una condanna di sei mesi per essere venuto in possesso ed aver rivenduto a terzi informazioni confidenziali. Poi ci sono altre cose che stonano, come ad esempio il fatto che abbiano affittato un attico nell'east side insieme ad un gruppo di individui, come dire, senza passato, nel senso che ufficialmente non hanno mai avuto un'occupazione, eppure navigano in tutto fuorché in ristrettezze economiche
Io
Ma io cosa dovrei fare?
M.
Indagare, scoprire cosa c'è dietro, in collaborazione con un uomo sul campo
Io
Un uomo sul campo?
M.
Sì, è arrivato ieri. Tutte le informazioni sono nel file che ti ho mandato. Devi spedirgli un sms con scritto “Ciao, volevo solo sapere come stavi, un abbraccio. Mamma”; dopodiché sarà lui a cercarti non appena potrà farlo in modo discreto.
Tutto chiaro?
Io
Per il momento. Letto il file mi farò un'idea più precisa della situazione
M.
Bene. Buon lavoro
Io
Grazie
19:07
Il file passatomi da Manager era ad unica lettura: mano a mano che scorrevo il cursore righe e immagini superate svanivano, dovevo fare attenzione a memorizzare tutto e ad annotarmi le info principali.
La principessa in pericolo, o presunto tale, aveva 25 anni ed era uno schianto.* Rossa, alta, corpo da modella, laureata in lingue fino a un mese fa lavorava nell'ufficio pubbliche relazioni della società di Manager.
Il suo nuovo fidanzato, hacker, era davvero interessante. Ad un passo dal diventare sacerdote, scappò la notte prima di prendere i voti. Poi un buco di tre anni, niente di niente in nessun database, neanche una multa per eccesso di velocità, letteralmente volatizzato per poi ricomparire a tre anni di distanza nello scandalo esploso proprio a causa delle informazioni da lui divulgate sul reale assetto proprietario di nota multinazionale. Sei mesi dopo l'incontro in circostanze ignote con principessa, poi la fuga per New York.
Ma ciò che mi stupì più di tutto fu leggere i dati relativi al mio uomo sul campo: ex collega di principessa, nonché amico intimo da lunga data, era stato incaricato da Manager di recarsi dalla nipote, con la scusa di essere stato appena licenziato e di aver bisogno del conforto della sua amicizia. Che copertura del *****, pensai.
20:04
Ricevetti la video chiamata di ex collega, o meglio, io potevo vederlo, ma non viceversa.
Era in un vasto e affollato bagno di un locale.
“Qui è tutto una grande festa, ora stiamo bevendo un aperitivo prima di recarci al ristorante”
“Perché è tutto una grande festa?“
“Nel senso che senti la loro gioia. Voglio dire, loro sono veramente felici. Non capisco perché suo zio si preoccupi tanto. E comunque lei non tornerà mai”
“Dimmi di hacker”
“Lui è il migliore. È la luce”
“Sei ubriaco?”
“Un po', ma non c'entra. Stiamo entrambi perdendo tempo detective, qui non c'è proprio niente che non va”
“Ma tutti quei soldi da dove diavolo li prendono? Lavorano?”
“Certo che lavorano... oops arriva un amico di hacker, allora tutto a posto mamma, dai adesso lasciami andare che mi aspettano. Un bacio. Salutami papà”
Per quanto apparentemente rassicurante, quella telefonata mi lasciò addosso come un senso d'inquietudine.
20:07
Avevo bisogno di chattare con Sonia.
Io
Ciao bella bionda
Sonia
Dammi solo un minuto fustacchione
Intanto le passai l'indirizzo dell'attico di Manhattan.
S.
Che devo farci?
Io
Mi serve il codice per l'accesso alla mappatura degli IP di zona
S.
Mmm...
Io
Not easy?
S.
Not fast. Ci risentiamo domani mattina detective
Io
Così tanto?
S.
Ho bisogno di parlare direttamente con una persona che non posso incontrare prima di domani mattina, ammesso e concesso ti debba una spiegazione
Io
Verso che ora bambola?
S.
Intorno alle undici reprobo, ti diverti vero?
Io
Ah, ma fottiti
E scoppiai a ridere.
In effetti ero abbastanza eccitato, e sì mi stavo divertendo. Intanto una cosa la potevo fare: controllare i tabulati del cellulare di principessa, per scoprire che da quando si trovava a Manhattan non aveva mai effettuato una sola telefonata. Ne aveva ricevute diverse e risposto solo a quella di ex collega.
Per quanto concerne hacker sembrava non possedere cellulare, non esisteva una sola utenza intestata a suo nome. Il che mi sembrava impossibile, quindi due erano le cose: o effettivamente non lo possedeva, da escludere, oppure era talmente bravo da renderlo invisibile.
21:14
Ero così assorbito dall'indagine che mi ero scordato persino di cenare, fui distolto solo dall'irruzione di Juri.
“Ciao brutto coglione, che si dice?”
“Ho da fare... no ehi! Porta quel cannone fuori di qui che devo studiare tutta la notte! Cos'è quel pacco?”
“Per te”
“Ma che dici?”
“Si, l'hanno recapitato ora”
“Alle 9 di sera?! Ma chi?”
“Bo' era vestito come qualcuno della Fedex”
Mi alzai, strappai il pacco dalle mani di Juri e lo soppesai. Era piuttosto pesante. Nessuna traccia del mittente. Lo aprii con le dita che mi tremavano leggermente. All'interno c'era un casco collegato ad un cavo terminante in un fire wire. Trovai anche un biglietto con scritto: “Per conoscere la vera gioia”
“Pazzesco”
Esclamai.
“Ti lascio al tuo nuovo giocattolo, io esco. Ti passo a trovare quando torno se ti trovo ancora sveglio”
“Sono certo che mi ci troverai”
Pur avendo capito che hacker e il suo gruppo erano risaliti a me dal cellulare di quell'idiota di ex collega, non potei fare niente di diverso dal collegare il casco al computer e indossarlo.
Dopo alcuni secondi partì una sequenza di suoni e come uno sbuffo di vapore mi inondò le narici, la mia mente di colpo diventò eterea. All'inizio fu una sensazione di puro panico e terrore, strabiliato venivo risucchiato in un tunnel di luci caleidoscopiche, finché il panorama non si stabilizzò in un ambiente più tranquillo, fatto unicamente di giallo. Fu impossibile per me rendermi conto che erano passate quasi tre ore da che avevo indossato il casco.
Quindi partì la musica.
Ma non era come ascoltarla, si trattava infatti di un'esperienza totalmente diversa. Era piuttosto come farne parte. In quel cielo cibernetico apparve un timer che contava il tempo della canzone.
Al minuto 2:36, nel momento più favoloso di quella musica, scorsi hacker avanzare verso di me.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
Sono Renato Esposito, uno scrittore con all'attivo diversi libri anche se non ancora balzato agli onori della cronaca
Squillino le fanfare per tre righe di note biografiche: Scrittore e regista. Autore dei romanzi "I alora te gosta?", "Fantaitalia?" e "Il Levriero con la pistola". Ho inoltre scritto e diretto i film "Diamante" e "A 6 giorni dalla fine" quest'ultimo premiato con la Menzione Speciale al Torino Horror Fest 2008.
Ok e ora passiamo alle novità! Da qualche giorno ho pubblicato su Amazon "E-Detective", in formato E book e attualmente in promozione di download gratuito (affrettatevi perché la promozione finisce domani) su questo link:
E-Detective eBook: Renato Esposito: Amazon.it: Kindle Store
Da quando è iniziata la promozione è rimasto al 1° posto nella classifica Bestseller di Amazon gratuiti, speriamo resti un best seller anche dopo...
Dal 1 luglio sarà in vendita al prezzo di 2,60 Euro, un prezzo accessibilissimo, quindi non ci sono scuse per non comprarlo!
Apro questo thread nella speranza di aprire un dialogo con tutti i lettori del libro, augurandomi che vi faccia impazzire come ha fatto impazzire me scriverlo. Di seguito vi riporto una breve sinossi ed un estratto, siete contenti?!?!?
A presto! (P.S. quasi dimenticavo, ho anche un piccolo blog Le sfide della creatività)
RENATO ESPOSITO
E – DETECTIVE
L'indagatore del web
MM - DAY
0 0 - 0 0
Questo libro nasce con lo scopo di raccontare cosa feci nel giugno del 2011, quando lavorai per NET, che non è il suo vero nome, anzi preciso fin da subito che nessuno dei nomi che leggerete, pur reali nei riferimenti, siano essi persone o società, saranno quelli propri, così come non mi addentrerò nei dettagli inerenti alla parte tecnica del mio lavoro.
Chi sono?
Per NET un quarantenne più che in sovrappeso, web designer, e ovviamente mago dell'informatica, con una moglie di cinque anni più giovane ed una splendida bambina di nome Miriam. Il nome posso dirvelo, tanto non esiste nessuna Miriam, perlomeno che sia mia figlia. Perché io non sono neppure sposato, anzi convivo con due studenti brufolosi, ne ho diciannove e sono al primo anno di ingegneria informatica.
Perchè lo feci?
Perchè era fottutamente eccitante e la paga era ottima.
Per la stessa ragione per cui nelle cronache a seguire troverete nomi fittizi, ometterò i dettagli relativi ai miei primi contatti con NET, vi basterà sapere che avvennero nel giorno 00, e che da lì cominciò.
MM - DAY
0 6* - 0 1
*
1 giugno 2011.
Nonostante fossi stato contattato da Net mattina presto, per la ricezione del mio primo incarico dovetti aspettare dopo pranzo.
08:03
Net
Buongiorno
Io
Buongiorno
N.
Come sta Miriam? Si è già svegliata?
Io
Miriam? Ah scusa, dorme sì, no cioè dorme ancora
N.
Ti passo...
Io
Preso, cos'è?
N.
Un messaggio cifrato contenente i riferimenti di un contatto, noi ci aggiorneremo tra un'ora.
************************
Avrei voluto chiedergli se era un cavolo di esame o cosa, la chat attraverso cui comunicavamo era già blindata da infiltrazioni, criptare il messaggio era una precauzione no sense, ad ogni modo fu questione di un paio di minuti.
In realtà il messaggio cifrato conteneva un appuntamento, anch'esso cifrato, seppur in senso diverso dal primo:
“Alle 9:00 nel regno della terza eclissi, dove il vecchio Louise ha dimenticato chi è. Un secondo di ritardo e non mi troverai”
Mi seccai ulteriormente, facile tra l'altro leggere tra le righe di quel “non mi troverai” il vero implicito: se non superi questa Net ti manderà al diavolo prima ancora che cominci la corsa. Cosa che non volevo assolutamente e realizzai con fastidio che mi stavo gradualmente avvicinando dove mi voleva, forse ero ancora in tempo a tirarmi fuori, ma a pensarci bene era già diventato impossibile: la curiosità mi teneva stretto. Mi accorsi di star gingillando e diedi una rapida occhiata all'ora:
08:04
Un minuto dopo scoprii che il regno della terza eclissi faceva riferimento ad un gioco di simulazione ambientato in era post atomica. Mi iscrissi, abbozzai un avatar e mi incamminai alla ricerca del luogo dove il vecchio Louise aveva dimenticato chi fosse, ma tra paesaggi dirupati, case sgangherate, fabbriche abbandonate e botteghe fatiscenti erano quaranta minuti che non mi riusciva di trovare quel ***** di posto.
08:50
Con rabbia mi accorsi di aver accorciato il fiato, ero teso e cominciò ad insinuarsi il dubbio di non riuscire a fare in tempo, tanto che quel sole radioattivo potevo sentirlo bruciarmi effettivamente. Anche se non ero sicuro di aver controllato il regno nella sua interezza, dovevo fermarmi per prendere una decisione. Chiusi gli occhi, mi concentrai facendo scorrere nella mente i posti e i personaggi con cui avevo interagito, cercando un dettaglio che risaltasse dall'insieme, poi mi si accese la lampadina! Quattro erano i personaggi anziani del regno che avevo incontrato e l'unico con un'aria allegra era l'oste del “Purple horn”, si era presentato come Benjamin, ma ecco che ora riemergeva alla mente un minuscolo dettaglio, una firma ricamata sul grembiule, cucita all'altezza del cuore: “L. Heverett”. Talmente minuscolo che avrei anche potuto essermelo semplicemente immaginato. Forse era allegro per una forma di amnesia, che gli aveva fatto dimenticare non solo la catastrofe che si era abbattuta sul mondo, ma anche il suo vero nome. Quando tornai alla locanda trovai seduti ad un tavolo una N gigante ed una giovane bionda vestita in abiti succinti.
“Giusto in tempo”
Mi salutò Net.
Il vecchio Louise serrò la locanda su richiesta di Net e cominciammo a parlare di lavoro.
“Sonia sarà la tua collaboratrice, voglio dire non stretta, deve gestire le esigenze anche di altri detective”
“Capito fustacchione? Tieni il tuo mouse nei pantaloni con me, non sono di tua proprietà”
“Sono sposato”
“Ad ogni modo” Riprese seccamente Net. “ il compito di Sonia sarà quello di fornirti, qualora ne avessi bisogno per assolvere i tuoi compiti, le informazioni che hanno la caratteristica di non essere contenute in nessun database. Per intederci Sonia è il tuo braccio destro in RL”
“Ma non tua moglie”
“Ok, quando si parte?”
“In giornata”
Studicchiai qualcosina per l'università, quindi mi sedetti a pranzare con uno dei miei coinquilini. Per comodità li chiameremo Edo e Juri. Edo, studente di sociologia, era un ragazzo nella media dei ragazzi della sua età, studiava non troppo, si divertiva non troppo, trombava mai troppo... anzi da che ne so io mai. Era comunque un tipo con cui era possibile sedersi a pranzo, lo stesso non si poteva dire di Juri, iscritto a qualche costola frivola del DAMS, classico poeta maledetto che viveva al max, beveva al max, si drogava sopra average, trombava +++, accidenti a lui, faceva le ore piccole e quindi non si svegliava prima delle 4 del pomeriggio.
Consumate le penne al pesto, il classico pasto per eccellenza dei fuori sede, tornai davanti al computer ansioso di sviluppi.
14:00
Net
Ci sei?
Io
Sì
N.
Tra breve verrai contattato da Manager. È un uomo molto importante ed è quindi altrettanto importante mantenere la massima segretezza dell'incarico
Io
Di che si tratta?
N.
Ti spiegherà tutto lui
Io
Come avverrà il contatto?
N. mi passò i riferimenti per una chat e ci salutammo.
In realtà Manager non mi contattò dopo breve, ma intorno alle 19.
Manager
Buonasera
Io
Salve
M.
Sei la persona di...
Io
Net
M.
D'accordo: ecco in breve la storia. Intanto ti invio un file con le informazioni, la connessione è sicura?
Io
Ovvio
M.
Da circa un mese mia nipote è andata a vivere a Manhattan col suo nuovo fidanzato. Ha mollato il suo lavoro qui in Italia, gli amici e tutto quanto
Io
Ok, qual'è il problema?
M.
Più che problema ci sono diversi elementi che mi fanno sospettare che dietro questa storia ci sia qualcosa di misterioso e pericoloso
Io
Di illegale?
M.
Non posso affermarlo con certezza, ma protendo per il sì. Quando leggerai il file che ti ho mandato scoprirai che il suo ragazzo ha dei precedenti, è un hacker che ha scontato una condanna di sei mesi per essere venuto in possesso ed aver rivenduto a terzi informazioni confidenziali. Poi ci sono altre cose che stonano, come ad esempio il fatto che abbiano affittato un attico nell'east side insieme ad un gruppo di individui, come dire, senza passato, nel senso che ufficialmente non hanno mai avuto un'occupazione, eppure navigano in tutto fuorché in ristrettezze economiche
Io
Ma io cosa dovrei fare?
M.
Indagare, scoprire cosa c'è dietro, in collaborazione con un uomo sul campo
Io
Un uomo sul campo?
M.
Sì, è arrivato ieri. Tutte le informazioni sono nel file che ti ho mandato. Devi spedirgli un sms con scritto “Ciao, volevo solo sapere come stavi, un abbraccio. Mamma”; dopodiché sarà lui a cercarti non appena potrà farlo in modo discreto.
Tutto chiaro?
Io
Per il momento. Letto il file mi farò un'idea più precisa della situazione
M.
Bene. Buon lavoro
Io
Grazie
19:07
Il file passatomi da Manager era ad unica lettura: mano a mano che scorrevo il cursore righe e immagini superate svanivano, dovevo fare attenzione a memorizzare tutto e ad annotarmi le info principali.
La principessa in pericolo, o presunto tale, aveva 25 anni ed era uno schianto.* Rossa, alta, corpo da modella, laureata in lingue fino a un mese fa lavorava nell'ufficio pubbliche relazioni della società di Manager.
Il suo nuovo fidanzato, hacker, era davvero interessante. Ad un passo dal diventare sacerdote, scappò la notte prima di prendere i voti. Poi un buco di tre anni, niente di niente in nessun database, neanche una multa per eccesso di velocità, letteralmente volatizzato per poi ricomparire a tre anni di distanza nello scandalo esploso proprio a causa delle informazioni da lui divulgate sul reale assetto proprietario di nota multinazionale. Sei mesi dopo l'incontro in circostanze ignote con principessa, poi la fuga per New York.
Ma ciò che mi stupì più di tutto fu leggere i dati relativi al mio uomo sul campo: ex collega di principessa, nonché amico intimo da lunga data, era stato incaricato da Manager di recarsi dalla nipote, con la scusa di essere stato appena licenziato e di aver bisogno del conforto della sua amicizia. Che copertura del *****, pensai.
20:04
Ricevetti la video chiamata di ex collega, o meglio, io potevo vederlo, ma non viceversa.
Era in un vasto e affollato bagno di un locale.
“Qui è tutto una grande festa, ora stiamo bevendo un aperitivo prima di recarci al ristorante”
“Perché è tutto una grande festa?“
“Nel senso che senti la loro gioia. Voglio dire, loro sono veramente felici. Non capisco perché suo zio si preoccupi tanto. E comunque lei non tornerà mai”
“Dimmi di hacker”
“Lui è il migliore. È la luce”
“Sei ubriaco?”
“Un po', ma non c'entra. Stiamo entrambi perdendo tempo detective, qui non c'è proprio niente che non va”
“Ma tutti quei soldi da dove diavolo li prendono? Lavorano?”
“Certo che lavorano... oops arriva un amico di hacker, allora tutto a posto mamma, dai adesso lasciami andare che mi aspettano. Un bacio. Salutami papà”
Per quanto apparentemente rassicurante, quella telefonata mi lasciò addosso come un senso d'inquietudine.
20:07
Avevo bisogno di chattare con Sonia.
Io
Ciao bella bionda
Sonia
Dammi solo un minuto fustacchione
Intanto le passai l'indirizzo dell'attico di Manhattan.
S.
Che devo farci?
Io
Mi serve il codice per l'accesso alla mappatura degli IP di zona
S.
Mmm...
Io
Not easy?
S.
Not fast. Ci risentiamo domani mattina detective
Io
Così tanto?
S.
Ho bisogno di parlare direttamente con una persona che non posso incontrare prima di domani mattina, ammesso e concesso ti debba una spiegazione
Io
Verso che ora bambola?
S.
Intorno alle undici reprobo, ti diverti vero?
Io
Ah, ma fottiti
E scoppiai a ridere.
In effetti ero abbastanza eccitato, e sì mi stavo divertendo. Intanto una cosa la potevo fare: controllare i tabulati del cellulare di principessa, per scoprire che da quando si trovava a Manhattan non aveva mai effettuato una sola telefonata. Ne aveva ricevute diverse e risposto solo a quella di ex collega.
Per quanto concerne hacker sembrava non possedere cellulare, non esisteva una sola utenza intestata a suo nome. Il che mi sembrava impossibile, quindi due erano le cose: o effettivamente non lo possedeva, da escludere, oppure era talmente bravo da renderlo invisibile.
21:14
Ero così assorbito dall'indagine che mi ero scordato persino di cenare, fui distolto solo dall'irruzione di Juri.
“Ciao brutto coglione, che si dice?”
“Ho da fare... no ehi! Porta quel cannone fuori di qui che devo studiare tutta la notte! Cos'è quel pacco?”
“Per te”
“Ma che dici?”
“Si, l'hanno recapitato ora”
“Alle 9 di sera?! Ma chi?”
“Bo' era vestito come qualcuno della Fedex”
Mi alzai, strappai il pacco dalle mani di Juri e lo soppesai. Era piuttosto pesante. Nessuna traccia del mittente. Lo aprii con le dita che mi tremavano leggermente. All'interno c'era un casco collegato ad un cavo terminante in un fire wire. Trovai anche un biglietto con scritto: “Per conoscere la vera gioia”
“Pazzesco”
Esclamai.
“Ti lascio al tuo nuovo giocattolo, io esco. Ti passo a trovare quando torno se ti trovo ancora sveglio”
“Sono certo che mi ci troverai”
Pur avendo capito che hacker e il suo gruppo erano risaliti a me dal cellulare di quell'idiota di ex collega, non potei fare niente di diverso dal collegare il casco al computer e indossarlo.
Dopo alcuni secondi partì una sequenza di suoni e come uno sbuffo di vapore mi inondò le narici, la mia mente di colpo diventò eterea. All'inizio fu una sensazione di puro panico e terrore, strabiliato venivo risucchiato in un tunnel di luci caleidoscopiche, finché il panorama non si stabilizzò in un ambiente più tranquillo, fatto unicamente di giallo. Fu impossibile per me rendermi conto che erano passate quasi tre ore da che avevo indossato il casco.
Quindi partì la musica.
Ma non era come ascoltarla, si trattava infatti di un'esperienza totalmente diversa. Era piuttosto come farne parte. In quel cielo cibernetico apparve un timer che contava il tempo della canzone.
Al minuto 2:36, nel momento più favoloso di quella musica, scorsi hacker avanzare verso di me.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.