Ti rispondo con una citazione di Marcel Proust: "
Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso".
Io quando leggo trovo spesso me stessa, più o meno direttamente, e mi immedesimo, cerco di associare i fatti e le emozioni narrate a me, alla mia vita, al mio essere.
Talvolta fantastico anche un po'
Probabilmente senza questo 'processo' leggere mi risulterebbe davvero noioso e faticoso e non lo farei.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, mi immedesimo in tutti i libri. :wink:
p.s.: una volta stavo leggendo "Il buio oltre la siepe" e c'era un edificio che andava a fuoco. Qualche minuto dopo ho sentito delle sirene, ho guardato fuori dalla finestra e c'erano i pompieri che spegnevano un incendio nella casa di fronte
aura:
Ma forse questa non è immedesimazione