84° Minigruppo - Le città invisibili di Italo Calvino

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Cold Deep

Vukodlak Mod
Apro questo minigruppo per un libro di un autore che non ha bisogno di presentazioni :D

Dalla quarta di copertina:

"Le città invisibili si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan imperatore dei Tartari... A questo imperatore melanconico, che ha capito che il suo sterminato potere conta ben poco perchè tanto il mondo sta andando in rovina, un viaggiatore visionario racconta di città impossibili... Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d'un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell'economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi." - Italo Calvino

Per ora siamo Minerva6, Bouvard, Dallolio ed io, chiunque voglia aggiungersi è il benvenuto :mrgreen:

Iniziamo il rito calvinista e buona lettura :D
 

Dallolio

New member
Prime 20 pagine

Prima impressione:raccolta di piccoli testi poetici, senza legame tra loro, legati da una cornice (Marco Polo che relazione dei suoi viaggi), da leggere in molto tempo, perchè altrimenti diventa insopportabile. Mi spiace di non averlo iniziato nei mesi invernali, quando alla mattina leggo poche pagine brevi e significative prima di prendere il treno... sto prendendo in considerazione l'idea di rimandarne la lettura a settembre.
Di particolarmente interessante c'è per ora la città di Zora, le cui vie vengono ricordate a memoria e che viene utilizzata come insieme di luoghi mnemonici per ricordare le cose... questa stessa virtù di Zora (di essere talmente indimenticabile da servire per ricordare elenchi di nomi secondo la mnemotecnica) l'ha resa sterile, immobile, inesistente... Calvino quindi ci vuole trasmettere che ciò che resta uguale a se stesso, ciò che funge da paradigma per altro, è destinato a morire così come (interpreto liberamente) una bellezza troppo perfetta, paradigmatica e termine di confronto per tutte le altre, diventa poco interessante, astratta, stereotipa e tende quindi a "scomparire".
 

bouvard

Well-known member
Inizio anch'io oggi :), considerato che lo alterno a Mentre morivo di Faulkner, prevedo una lettura un po' lunga :mrgreen:
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
Anch'io sono più o meno alle prime 20 pagine, già si intuisce l'arte del "mendicare invenzioni" del Marco Polo di Calvino, immagino il Khan seduto sul trono avvinto da queste descrizioni mentre i sudditi si guardano perplessi :mrgreen: sono rimasto colpito da Zora, città che per sua stessa natura è destinata a rimanere impressa nella mente di chi la visita ma scomparirà per essere dimenticata
 

bouvard

Well-known member
Io sono ferma a pag 18 :mrgreen:
Sono l'unica ad essere rimasta affascinata, invece, da Despina? L'idea che ai cammellieri che la guardano dal deserto appaia come un vascello, e ai marinai che la guardano dal mare appaia, invece, come un cammello io l'ho trovata affascinante, in fondo ogni cosa appare diversa a seconda degli occhi di chi la guarda :)
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Da quel che ho capito questo libro è piuttosto descrittivo di luoghi,proprio come non piace molto a me :boh:.

Però insieme a voi supererò questo mio limite nel rito collettivo calvinista :mrgreen:...al massimo se mi renderò conto che la storia non fa per me, leggerò solo i vostri commenti e sarà come se avessi letto il libro :wink: !
 

bouvard

Well-known member
Pag. 26

Interessante l'idea che nei viaggi che stiamo per compiere in effetti noi ritroviamo in parte il nostro passato. Se in passato avessimo fatto delle scelte diverse, rispetto a quelle che abbiamo fatto, adesso vivremmo una vita diversa da quella che stiamo vivendo, in una città diversa da quella in cui viviamo, magari vivremmo proprio nella città che stiamo visitando. Quindi ogni viaggio in una nuova città è un viaggio in una città che sarebbe potuta essere la nostra città, quindi in un certo senso è un viaggio in quello che sarebbe potuto essere il nostro futuro :)

Domanda: Secondo voi perché tutte le città hanno nomi di donna e non semplicemente nomi femminili? :?
 
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bouvard

Well-known member
Sono alquanto preoccupata :mrgreen:, abbiamo iniziato a leggere da 3 giorni e il Prof., nonostante l'azzoppatura, non ha ancora finito di leggere questo libricino di 150 pagine :paura::paura::paura: :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Comunque io sono ferma a pag 32 :paura:, sono arrivata a Zenobia .....
Minerva ti sei messa in viaggio anche tu? :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Viaggio iniziato ieri!

Ho letto fino alla città di Sofronia, ma non so dirvi la pagina perché lo sto leggendo in e-book.

Come previsto, qui non mi posso identificare in un personaggio e mi perdo tra le descrizioni dei luoghi :mrgreen:, però sto cercando di assaporare pagina dopo pagina, senza stare a farmi problemi su ciò che ricorderò dopo la lettura.
Per ora ha colpito anche me la storia di Despina, soprattutto perché già la conoscevo...infatti avevo letto il commento di bouvard :mrgreen:.
Purtroppo la mia memoria non mi permetterà di scrivere granché :boh:, ma di certo commenterò i vostri commenti :wink:.

Sono curiosa anche io di scoprire come mai le città abbiano tutte nomi di donna...bou,non hai ancora fatto ricerche in rete?

E poi sono anche curiosa di sapere se sono tutte esistite e se Marco Polo le ha davvero visitate tutte :?.
 
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Dallolio

New member
Pag 55.

Sono alquanto preoccupata :mrgreen:, abbiamo iniziato a leggere da 3 giorni e il Prof., nonostante l'azzoppatura, non ha ancora finito di leggere questo libricino di 150 pagine :paura::paura::paura: :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Comunque io sono ferma a pag 32 :paura:, sono arrivata a Zenobia .....
Minerva ti sei messa in viaggio anche tu? :D

Ammetto che questo libro mi sta facendo sudare !!! :D
Pur essendo piccolo è in effetti un libro che si fa molta fatica a leggere di getto, ogni brano chiede di essere meditato ed è molto facile che scivolino via dalla memoria... sono arrivato ad Armilla, e non sono certo di comprendere il significato di questa città... qui mancano i muri e le strutture e restano solo le tubature e le vasche, in cui si bagnano delle ninfe, probabilmente come omaggio nei loro confronti fatto dagli uomini.
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
ieri sera mi sono perso nella serialità matematica dell'indice... :mrgreen:

finalmente anche il Khan si è accorto della ridondanza delle descrizioni della città, forse farà giustiziare il veneziano alla fine del libro per menzogna? :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Non ho l'indice e ho capito che l'e-book porta le pagine sbagliate, perché credevo di essere a pag 28, ma poi mi sono ricordata di aver letto delle tubature di Armilla (che, come ha scritto il prof, è a pag 55) quindi ho cercato su wiki...mi sa che sono più avanti di voi :mrgreen:.
Ma ci resterò per poco, perché non so se stasera riuscirò a leggere.

Le città invisibili - Wikipedia

Ho anche scoperto che non tutte le città sono reali e che Calvino si è divertito nell'assemblare il romanzo :mrgreen: che si può leggere in vari modi (però con la versione cartacea, perché con l'e-book secondo me viene male).
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
ecco la Struttura che dicevo prima, incantevole :mrgreen:

penso che una volta finito dovrò rileggerlo e prendere appunti sulle varie città, sarebbe interessante trovare un atlante su queste descrizioni :D
 

bouvard

Well-known member
Solo io sono rimasta indietro?:paura:
Ho trovato Zobeide angosciante, ha ragione Calvino a definirla una trappola. Una città in cui ogni uomo costruisce dei muri per bloccare una donna che esiste solo nei sogni? :paura: ... Ipazia, forse solo per il nome, mi ha fatto pensare alla filosofa :?, e ad un mondo al rovescio, fatto appunto di inganni come dice Calvino ...
 

Dallolio

New member
E' un libro complesso... è sicuramente più intellettuale che romanzesco in senso proprio... sto cercando di comprendere in base a cosa le città siano raggruppate e se vi sia un collegamento tra di esse o dei richiami interni, voi ne avete trovati? Avete trovati dei brani in cui si cita esplicitamente un'altra città?
P.s. La mia edizione è Einaudi 1972!
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
sono arrivato a pagina 118, in queste ultime pagine mi hanno colpito:

Sofronia, la città dei divertimenti itenerante, condannata a portare i suoi prodigiosi giochi in giro per le nazioni fermando solo un anno di volta in volta;
Eutropia, la città delle infinite vite, quando i suoi cittadini si stancano delle propria vita si trasferiscono in un altra sede della città e si scambiano tutto, lavori e parentele, per iniziare una nuova vita o per recitarne una diversa come nella città di Melania;
Ottavia, una città sospesa e costruita su una ragnatela enorme, che protegge i cittadini dalla caduta nel profondo burrone e li costringe ad accontentarsi di ciò che hanno per non gravare con il peso delle proprie costruzioni o ambizioni sulla ragnatela;
Bauci, altra città sospesa su enormi trampoli che si perdono tra le nubi dove si dice che gli abitanti osservino la terra avidamente affascinati dalla propria assenza;
Adelma, città dove è possibile incontrare tra la folla i volti di chi è morto, una sorta di purgatorio o terribile trappola dell'aldilà;
Eusapia, città che seppellisce i propri morti in una città sotterranea speculare ad essa, dove i morti continuano ad evolvere la propria città e quella in superficie è costretta a copiare da loro per mantenere intatte le stesse caratteristiche rendendo di fatto impossibile riconoscere quale sia l'Eusapia abitata da vivi da quella ornata di morti.
 
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