ayla
+Dreamer+ Member
TRAMA:
Un ragazzino pur di ritardare la propria morte tenta in tutti i modi di distrarre la sua perfida aguzzina, raccontandole diverse storie, proverà la carta della mummia assassina, quella del diabolico gatto nero e proverà a commuoverla col tragico destino di un pittore fallito...ci riuscirà o finirà dritto in pentola??
E' un film a episodi, molto piacevole nel suo genere, che strizza l'occhio a quei film prodotti dalla Hammer, con quel gusto gotico e deliziosamente vecchio stile che li caratterizza. E' sceneggiato da due maestri del genere, Romero e King, e ispirato a una serie degli anni '80.
Il primo episodio è tratto da un racconto di Doyle, di atmosfera vagamente egizia, e a parte il cast di rilievo, Slater, Buscemi e una giovane Julienne Moore, non è particolarmente memorabile.
Il secondo, invece, tratto da un racconto di King che rimanda al famoso gatto nero di Poe, è una piccola chicca, quello più convincente e riuscito dei tre. Questo adorabile felino color pece che scivola letale e silenzioso tra bui e polverosi corridoi disseminando morte qua e là difficilmente può lasciare indifferenti. E il finale splatter? Inaspettato ma molto ben fatto.
Il terzo si rifà a una vecchia leggenda e brilla per la storia, venata da un certo romanticismo e molta tristezza.
A far da cornice alle tre storie c'è una bionda signora con l'hobby della cucina e detto così nessuno storce il naso, peccato che adori sfornare pasticci di bambini, come nella favola di Hansel e Gretel.
Un piccolo cult degli anni '80 riuscito e piacevole...ma oggi difficimente sarebbe apprezzato, troppo retrò per i palati contemporanei.
Un ragazzino pur di ritardare la propria morte tenta in tutti i modi di distrarre la sua perfida aguzzina, raccontandole diverse storie, proverà la carta della mummia assassina, quella del diabolico gatto nero e proverà a commuoverla col tragico destino di un pittore fallito...ci riuscirà o finirà dritto in pentola??
E' un film a episodi, molto piacevole nel suo genere, che strizza l'occhio a quei film prodotti dalla Hammer, con quel gusto gotico e deliziosamente vecchio stile che li caratterizza. E' sceneggiato da due maestri del genere, Romero e King, e ispirato a una serie degli anni '80.
Il primo episodio è tratto da un racconto di Doyle, di atmosfera vagamente egizia, e a parte il cast di rilievo, Slater, Buscemi e una giovane Julienne Moore, non è particolarmente memorabile.
Il secondo, invece, tratto da un racconto di King che rimanda al famoso gatto nero di Poe, è una piccola chicca, quello più convincente e riuscito dei tre. Questo adorabile felino color pece che scivola letale e silenzioso tra bui e polverosi corridoi disseminando morte qua e là difficilmente può lasciare indifferenti. E il finale splatter? Inaspettato ma molto ben fatto.
Il terzo si rifà a una vecchia leggenda e brilla per la storia, venata da un certo romanticismo e molta tristezza.
A far da cornice alle tre storie c'è una bionda signora con l'hobby della cucina e detto così nessuno storce il naso, peccato che adori sfornare pasticci di bambini, come nella favola di Hansel e Gretel.
Un piccolo cult degli anni '80 riuscito e piacevole...ma oggi difficimente sarebbe apprezzato, troppo retrò per i palati contemporanei.