Questo film di Ferreri ha una vicenda produttiva particolare, Carlo Ponti lo scorcia fino a ridurlo ad un episodio di mezz'ora e unendolo ad altri due episodi di altrettanti registi lo fa uscire nel film ad episodi Oggi, domani e dopodomani. Alcuni anni dopo uscirà in versione completa in Francia e poi in Italia. Questa vicenda la dice lunga sulla non "commercialità" del film che di fatto critica la società capitalistica vuota e autoreferenziale con la metafora dei palloncini. Perché nel film i protagonisti sono i palloncini, quelli di gomma che si gonfiavano da bambini e che spaventavano quando scoppiavano. Il protagonista vuole capire qual è il punto di rottura dei palloncini e per fare questo si fa aiutare da amici artisti perché gli diano delle risposte metafisiche e da tecnici, come un ingegnere, per quelle fisiche. Ma a nessuno interessa porsi delle domande, trovare delle risposte, in una vita dominata dal sesso, dal divertimento fine a sé stesso, dal vuoto e dall'indifferenza il protagonista si trova solo, ossessionato dal sentirsi diverso da tutti, l'unico che vuole pensare, ragionare, cercare.
Marco Ferreri è un regista coraggioso e geniale, porta avanti la sua poetica dissacrante mettendo in scena delle metafore, portando all'eccesso, al paradosso, all'estrema conseguenza ogni pensiero che non è mai mediazione, equilibrio, giusto mezzo ma va sempre oltre, sempre estremizzato. Proprio come è il pensiero dei poeti, dei filosofi, degli scienziati e dei geni.
Marco Ferreri è un regista coraggioso e geniale, porta avanti la sua poetica dissacrante mettendo in scena delle metafore, portando all'eccesso, al paradosso, all'estrema conseguenza ogni pensiero che non è mai mediazione, equilibrio, giusto mezzo ma va sempre oltre, sempre estremizzato. Proprio come è il pensiero dei poeti, dei filosofi, degli scienziati e dei geni.