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giovaneholden
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Primo film distribuito ufficialmente in Italia,del regista coreano definito il Rohmer asiatico,per le storie apparentemente leggere e banali,ma che sottintendono un'analisi profonda della realtà e delle sue infinite variazioni,racconta in tre brevi episodi immaginati da una giovane sceneggiatrice,una storia semplice legata a tre donne interpretate da Isabel Huppert,sempre impeccabile,in trasferta in una località balneare della Corea. Minime variazioni sui suoi ruoli,prima regista,poi amante,infine separata,con i personaggi di contorno che compaiono pure loro in schemi che si discostano di poco ma talvolta in modo significativo dal canovaccio delle storie,tranne un bagnino che ricopre sempre il ruolo di un sempliciotto,ci aiutano a capire come gli sviluppi possano essere assai diversi. Tema già presente in tanti celebri film come Sliding Doors,Le cinque variazioni di Von Trier,dove la stessa storia viene letta e filmata con stili diversi,ma possiamo anche citare il modo di narrare una trama da un punto di vista "altro",come Rosenkrantz e Guildestern sono morti di Tom Stoppard,rilettura dell'Amleto vista dai due personaggi minori della tragedia,ma qui espresso proprio come una sceneggiatura in divenire che apre interrogativi sul lavoro che fa il narratore,sia esso un regista o uno scrittore e sceneggiatore. Esercizi di stile,ovvio il riferimento a Queneau,che ci mette la curiosità di vedere le opere che hanno preceduto o seguito questo film.
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