Gao Xingjian - Una canna da pesca per mio nonno

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'opera del primo Nobel assegnato a un cinese è una raccolta di racconti, tra cui quello che dà il titolo. I racconti sono sei, tutti molto diversi tra loro sia come contenuti sia come livello di astrazione della scrittura. Una scrittura lineare, semplice e raffinata che spazia tra il racconto di un'escursione a un tempio durante una luna di miele alle immagini e i pensieri che passano nella mente di un uomo sdraiato al sole su una spiaggia. Questi segnalati sono il primo e l'ultimo racconto, quello che dà il titolo alla raccolta ha quasi un mistero dentro di sè, che si svela solo alla fine, un racconto è tragico, uno è un dialogo e il rimanente parla di come anche una banalità potrebbe trasformarsi in tragedia. Tra realtà in presa diretta e momenti quasi di sogno la lettura non è mai banale o pesante.

Scrittore assolutamente da approfondire perché riesce a parlare di come il destino quando si capovolge può distruggerti o riservarti gradite sorprese ma anche l'attenzione ai particolari della vita e di quello che è l'attimo significativo in mezzo agli infiniti attimi che potrebbero non esserlo. Gradita lettura e molto interessante anche la vita dello scrittore che ci sta dietro.
 

Aglaja

New member
Un libricino molto piacevole, letto tanti anni fa, di cui conservo un ricordo di leggerezza, freschezza di scrittura, profondità di pensiero e lucidità. C'è quell'atmosfera tipica della cultura orientale, o almeno così è sembrato a me, la fusione tra uomo e ambiente, la valorizzazione di tutte le piccole cose della vita, l'umiltà.
Ho nella mia libreria anche "La montagna dell'anima" dello stesso autore, lo leggerò quando avrò un po' di tempo, è un librone!
 
Alto