Al Aswani, Ala - Palazzo Yacoubian

elena

aunt member
Costruito negli anni trenta da un miliardario armeno, Palazzo Yacoubian contiene in sè tutto ciò che l'Egitto era ed è diventato da quando l'edificio è sorto in uno dei viali del centro. Dal devoto e ortodosso figlio del portiere, che vuole entrare in polizia ma che finirà invece a ingrossare le giÃ* folte milizie islamiste, alla sua fidanzata, vittima delle angherie dei padroni; dai poveri che vivono sul tetto dell'edificio e sognano una vita più agiata al gaudente signore aristocratico poco timorato di Dio e nostalgico dei tempi di re Faruk che indulge in piaceri assolutamente terreni; dall'intellettuale gay con la passione per gli uomini nubiani, che vive i suoi amori proibiti neanche troppo clandestinamente, all'uomo d'affari senza scrupoli del pianterreno che vuole entrare in politica. Ciascuno di questi personaggi si ritroverà a compiere delle scelte: quale ne sia l'esito, sarà il lettore a deciderlo. Ognuno interpreta una sfaccettatura del moderno Egitto dove la corruzione politica, una certa ricchezza di dubbia origine e l'ipocrisia religiosa sono alleati naturali dell'arroganza dei potenti, dove l'idealismo giovanile si trasforma rapidamente in estremismo e dove ancora prevale un'immagine antiquata della società. Campeggia in questo romanzo la denuncia dei costumi inquinati, della politica egiziana e dei movimenti islamisti, una denuncia tanto cara ad al-Aswani che oggi è uno degli esponenti di punta del movimento di opposizione Kifaya.

E' un romanzo impostato un pò in stile teatrale, con i personaggi che entrano mano mano in scena e dei quali cominci a seguire le vicende con una crescente partecipazione emotiva. Mi è piaciuto molto perchè riflette esattamente le contraddizioni di un paese, percepibili anche da chi, come me, ha girato molto nei paesi arabi ma come semplice "turista". Mi ha colpito soprattutto il modo con cui l'autore analizza il fenomeno del terrorismo: lo definisce un malattia (Ala Al-Aswani è un dentista) che è il risultato della mancanza di democrazia, della corruzione e dell'ingiustizia.
 
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zolla

New member
devo dire che vedendolo in libreria mi ha incuriosito..peccato che ne abbia almeno 1000 da leggere prima...
 

Palmaria

Summer Member
Proprio un bel romanzo corale, in cui i vizi e le incongruenze della società egiziana contemporanea vengono denunciati senza timore dall'autore mediante le vicende dei protagonisti, il tutto con uno stile estremamente diretto e scorrevole, non smaccatamente polemico.
Magari all'inizio si fà un pò fatica a rammentare i nomi, ovviamente arabi, dei diversi personaggi, le cui storie vengono ripetutamente lasciate e riprese da Al - Aswani nel corso del libro, ma ha ragione Elena quando dice che, con lo scorrere delle pagine, non ci si può che affezionare ai vari Zaqi, Taha, Budhayna ed agli altri protagonisti abitanti nel palazzo Yacoubian.
Anch'io, peraltro, ho interpretato la storia narrata individuando la causa della jihad islamica e del terrorismo nello smarrimento del cittadino musulmano dinanzi alla corruzione ed alla mancanza di democrazia imperanti in Egitto, che difficilmente permettono di concedere opportunità a chi realmente le merita.
Interessante e utile il glossario che si trova a fine libro e che illustra il significato di alcuni termini arabi, nonchè di alcuni personaggi illustri della storia e della contemporaneità egiziana.

Consigliato!!!!:D
 

bella

New member
Proprio un bel romanzo corale, in cui i vizi e le incongruenze della società egiziana contemporanea vengono denunciati senza timore dall'autore mediante le vicende dei protagonisti, il tutto con uno stile estremamente diretto e scorrevole, non smaccatamente polemico.
Magari all'inizio si fà un pò fatica a rammentare i nomi, ovviamente arabi, dei diversi personaggi, le cui storie vengono ripetutamente lasciate e riprese da Al - Aswani nel corso del libro, ma ha ragione Elena quando dice che, con lo scorrere delle pagine, non ci si può che affezionare ai vari Zaqi, Taha, Budhayna ed agli altri protagonisti abitanti nel palazzo Yacoubian.
Anch'io, peraltro, ho interpretato la storia narrata individuando la causa della jihad islamica e del terrorismo nello smarrimento del cittadino musulmano dinanzi alla corruzione ed alla mancanza di democrazia imperanti in Egitto, che difficilmente permettono di concedere opportunità a chi realmente le merita.
Interessante e utile il glossario che si trova a fine libro e che illustra il significato di alcuni termini arabi, nonchè di alcuni personaggi illustri della storia e della contemporaneità egiziana.

Consigliato!!!!:D

vivamente consigliato anche da parte mia!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Lo consiglio vivamente anch'io :D; leggendolo ho imparato molte cose di un Egitto del quale so poco, è un romanzo molto pessimista (o, probabilmente, realista) che descrive una società egiziana corrotta e totalmente indifferente ai meriti. Il tutto con il beneplacito di Dio Onnipotente, che pare assolva chiunque non beva alcoolici o non adotti costumi sessuali "moralmente condannabili". Quoto in pieno il giudizio di Elena e Palmaria riguardo al concetto di terrorismo, descritto come il frutto del disorientamento dell'individuo di fronte ad una società nella quale non esiste via di scampo.
Il finale di alcuni episodi è aperto e lasciato all'immaginazione del lettore.
Bel libro, scorrevole nonostante l'argomento impegnato; di tanto in tanto strappa una risata. Memorabile il personaggio di Zaki.
 
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