90° Minigruppo - Il segno rosso del coraggio di Stephen Crane

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praschese89

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Oggi Bouvard ed io partiamo con la lettura di questo libricino :mrgreen:

Più che "un episodio della Guerra Civile americana" - come recita il sottotitolo del romanzo - Crane narra qui un'esperienza morale, il duro confronto tra coscienza e realtà. Infatti, oltre che un capolavoro della letteratura di guerra, si può definire "Il segno rosso del coraggio" un ritratto psicologico della paura. Non solo quella della battaglia concreta, del sangue e della morte, dell'ansia e dell'odio; ma anche quella che serpeggia nascosta nel quieto vivere quotidiano: la paura di non sapersi porre di fronte agli ostacoli.
 

bouvard

Well-known member
Ho letto solo tre o quattro pagine, ma già si vede l'ironia di Crane :mrgreen:
Henry, arruolatosi volontario per la guerra, si era preparato ad una scena di grande pathos per il saluto con la madre e quella che fa :paura:? Gli rovina tutta la scena, parlando di calzettoni e camicie da rimandargli indietro non appena avranno un buco, perché possa rammendarglieli :mrgreen: e barattoli di marmellate nascosti nello zaino :mrgreen:, il tutto detto continuando a sbucciare patate :mrgreen:...
 

bouvard

Well-known member
Certo che Henry ha una brutta gatta da pelare :mrgreen:, è voluto partire a tutti i costi volontario per la guerra, perché gli frullavano in testa le idee eroiche delle guerre greche (quanti danni fanno i libri di scuola :mrgreen:) e adesso non sa se ha il coraggio di combattere :? :paura: E se avesse paura? :paura: E se gli venisse voglia di scappare? :paura: E se ...
 

praschese89

New member
Ho letto solo tre o quattro pagine, ma già si vede l'ironia di Crane :mrgreen:
Henry, arruolatosi volontario per la guerra, si era preparato ad una scena di grande pathos per il saluto con la madre e quella che fa :paura:? Gli rovina tutta la scena, parlando di calzettoni e camicie da rimandargli indietro non appena avranno un buco, perché possa rammendarglieli :mrgreen: e barattoli di marmellate nascosti nello zaino :mrgreen:, il tutto detto continuando a sbucciare patate :mrgreen:...

Ho letto solo il primo capitoletto...che ridere questa scena :SISI :lol:

Questa sera conto di leggere un po' di più :wink:


P.S. Qualcuno metterebbe la discussione in rilievo?!Grassie :mrgreen: :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Fatto :wink:.

Ho notato che questo è il 90° minigruppo e si sa che 90 è il numero della paura :paura:, mentre il titolo parla di coraggio...che strana coincidenza di opposti!
Anche se ricordo quello che scrisse bouvard nel presentare il libro e la paura c'entra con la storia,quindi è una coincidenza davvero azzeccata.

Buona lettura!
 

praschese89

New member
Fatto :wink:.

Ho notato che questo è il 90° minigruppo e si sa che 90 è il numero della paura :paura:, mentre il titolo parla di coraggio...che strana coincidenza di opposti!
Anche se ricordo quello che scrisse bouvard nel presentare il libro e la paura c'entra con la storia,quindi è una coincidenza davvero azzeccata.

Buona lettura!

Grazie Mine! :wink:

Si, la paura c'entra eccome!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
sono proprio curiosa di leggere i vostri commenti su questa opera che non ricordo, purtroppo, con grande piacere, chissà che non la veda con altri occhi adesso che la leggete voi :)
 

bouvard

Well-known member
sono proprio curiosa di leggere i vostri commenti su questa opera che non ricordo, purtroppo, con grande piacere, chissà che non la veda con altri occhi adesso che la leggete voi :)

Come mai non la ricordi con piacere?
Io, invece, la sto trovando interessante, anche se in questi giorni non sto molto bene e leggo poco. Molto realista la descrizione della prima battaglia di Henry, la subitanea e facile allegria non appena pensavano di aver respinto il nemico, il sentirsi euforici, parte di un gruppo e non più singola persona, penso che sia una sensazione che abbiamo provato tutti (ovvio non in una battaglia :mrgreen:, ma in qualche situazione di difficoltà in cui ci siamo trovati insieme ad altri e da cui, inaspettatamente siamo venuti fuori in modo brillante), quella sensazione di poter affrontare e superare tutto, che ci dà l'illusione di essere invincibili, di avere un coraggio da eroi. Henry, però, è costretto a rendersi conto che quella sensazione di vittoria era un fuoco fatuo, un'illusione perché il nemico è ancora lì, gli ha giocato solo un brutto tiro. Allora tutto il coraggio si rivela per quello che è: solo voglia di salvarsi la vita, di pensare ognuno per sé.
Mi piace l'ironia con cui Crane descrive tutto questo. Ad es. nella sua fuga Henry cerca nella natura esempi che convalidino il suo comportamento e scopre che persino uno scoiattolo in pericolo si comporta proprio come si è comportato lui," Non era restato lì stpidamente, ad esporre il ventre peloso al proiettile, per poi morire con lo sguardo rivolto in su al cielo compassionevole. Al contrario, se l'era svignata con la massima velocità consentitagli dalle sue gambe. Ed era, inoltre, un qualunque scoiattolo, mica un filosofo della sua razza."
Decisamente sono conquistata dalla sua ironia :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
l'ho letto tantissimi anni fa, ma tantissimi veramente, per cui posso darti solo le poche impressioni che mi sono rimaste dopo tutto questo tempo, che sono quelle della noia nel leggerlo e di un realismo a volte un po' troppo di maniera, soprattutto nei dialoghi, per questo sono contenta di aver la possibilità di rivederlo oggi con altri occhi. Senza togliere il fatto che forse una traduzione più recente, la mia era degli anni cinquanta, forse fine anni quaranta, ne dà una leggibilità più scorrevole, ma questo non lo so con sicurezza, ma dando un'occhiata alle versioni più recenti mi sembra che si legga meglio, se poi lo leggi in lingua originale, tanto di cappello, io non ci riuscirei mai. :)
 

praschese89

New member
Come mai non la ricordi con piacere?
Io, invece, la sto trovando interessante, anche se in questi giorni non sto molto bene e leggo poco. Molto realista la descrizione della prima battaglia di Henry, la subitanea e facile allegria non appena pensavano di aver respinto il nemico, il sentirsi euforici, parte di un gruppo e non più singola persona, penso che sia una sensazione che abbiamo provato tutti (ovvio non in una battaglia :mrgreen:, ma in qualche situazione di difficoltà in cui ci siamo trovati insieme ad altri e da cui, inaspettatamente siamo venuti fuori in modo brillante), quella sensazione di poter affrontare e superare tutto, che ci dà l'illusione di essere invincibili, di avere un coraggio da eroi. Henry, però, è costretto a rendersi conto che quella sensazione di vittoria era un fuoco fatuo, un'illusione perché il nemico è ancora lì, gli ha giocato solo un brutto tiro. Allora tutto il coraggio si rivela per quello che è: solo voglia di salvarsi la vita, di pensare ognuno per sé.
Mi piace l'ironia con cui Crane descrive tutto questo. Ad es. nella sua fuga Henry cerca nella natura esempi che convalidino il suo comportamento e scopre che persino uno scoiattolo in pericolo si comporta proprio come si è comportato lui," Non era restato lì stpidamente, ad esporre il ventre peloso al proiettile, per poi morire con lo sguardo rivolto in su al cielo compassionevole. Al contrario, se l'era svignata con la massima velocità consentitagli dalle sue gambe. Ed era, inoltre, un qualunque scoiattolo, mica un filosofo della sua razza."
Decisamente sono conquistata dalla sua ironia
:)


Beh sempre di coraggio si tratta no!? ::wink:
Quando Henry cercava di autoconvincersi a tutti i modi morivo dal ridere... :mrgreen:
Per ora anch'io sto trovando la lettura abbastanza interessante e mi sto un po' immedesimando nel protagonista;chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha mai avuto paura di affrontare un problema cercando di scappare da esso??!
 

bouvard

Well-known member
l'ho letto tantissimi anni fa, ma tantissimi veramente, per cui posso darti solo le poche impressioni che mi sono rimaste dopo tutto questo tempo, che sono quelle della noia nel leggerlo e di un realismo a volte un po' troppo di maniera, soprattutto nei dialoghi, per questo sono contenta di aver la possibilità di rivederlo oggi con altri occhi. Senza togliere il fatto che forse una traduzione più recente, la mia era degli anni cinquanta, forse fine anni quaranta, ne dà una leggibilità più scorrevole, ma questo non lo so con sicurezza, ma dando un'occhiata alle versioni più recenti mi sembra che si legga meglio, se poi lo leggi in lingua originale, tanto di cappello, io non ci riuscirei mai. :)

Nell'introduzione all'edizione che sto leggendo io si parla del fatto che fino al 1978 il libro è stato ristampato e tradotto nelle altre lingue sulla base della prima edizione stampata, considerata quella canonica, che però presentava notevoli cambiamenti con il manoscritto autografato di Crane, cioè per anni si è continuato a pubblicare un libro con dei contenuti diversi da quelli voluti dall'autore solo per esigenze commerciali, arrivando a stravolgere anche il finale :W
Forse avresti dovuto unirti a noi e dare a questo piccolo libricino, che non ruba molto tempo a leggerlo, una seconda possibilità ...:wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Nell'introduzione all'edizione che sto leggendo io si parla del fatto che fino al 1978 il libro è stato ristampato e tradotto nelle altre lingue sulla base della prima edizione stampata, considerata quella canonica, che però presentava notevoli cambiamenti con il manoscritto autografato di Crane, cioè per anni si è continuato a pubblicare un libro con dei contenuti diversi da quelli voluti dall'autore solo per esigenze commerciali, arrivando a stravolgere anche il finale :W
Forse avresti dovuto unirti a noi e dare a questo piccolo libricino, che non ruba molto tempo a leggerlo, una seconda possibilità ...:wink:

in pratica ho letto un altro libro :)

sono contenta che qualcuno me lo abbia riabilitato, lo leggerò in solitaria appena avrò finito la chilometrica lista dei libri in attesa, grazie comunque per l'invito :)
 

praschese89

New member
Nell'introduzione all'edizione che sto leggendo io si parla del fatto che fino al 1978 il libro è stato ristampato e tradotto nelle altre lingue sulla base della prima edizione stampata, considerata quella canonica, che però presentava notevoli cambiamenti con il manoscritto autografato di Crane, cioè per anni si è continuato a pubblicare un libro con dei contenuti diversi da quelli voluti dall'autore solo per esigenze commerciali, arrivando a stravolgere anche il finale :W
Forse avresti dovuto unirti a noi e dare a questo piccolo libricino, che non ruba molto tempo a leggerlo, una seconda possibilità ...:wink:

Ho terminato la lettura! Probabilmente ho letto la stessa roba di Elisa dato che ho una vecchia edizione Rizzoli del 1951 trovata in un mercatino... :?


A più tardi per il commento finale.
 

bouvard

Well-known member
Ho terminato la lettura! Probabilmente ho letto la stessa roba di Elisa dato che ho una vecchia edizione Rizzoli del 1951 trovata in un mercatino... :?

A più tardi per il commento finale.

:paura::paura:
Io sono indietro in questi giorni non sono stata bene :W
Nella mia edizione, quella delle cento pagine mille lire del 1994 :mrgreen:, in alcuni punti del capitolo quarto, settimo e dodicesimo ci sono degli asterischi per indicare che mancano delle parti, a quanto pare nelle edizioni precedenti il 1978, ricalcanti appunto la prima pubblicazione, venivano fatti dei tagli e dei cambiamenti proprio per mascherare la mancanza di queste parti :? :W

Sono curiosa di sapere che impressione ha fatto a te questo Henry, io a volte capisco i suoi dubbi, le sue domande, ma a volte avrei voglia di tirargli un calcio nel ... :mrgreen: E' arrivato al punto di augurarsi la disfatta del suo esercito pur di poter mascherare la sua viltà :paura: ma si può? :paura:
 

praschese89

New member
:paura::paura:
Io sono indietro in questi giorni non sono stata bene :W
Nella mia edizione, quella delle cento pagine mille lire del 1994 :mrgreen:, in alcuni punti del capitolo quarto, settimo e dodicesimo ci sono degli asterischi per indicare che mancano delle parti, a quanto pare nelle edizioni precedenti il 1978, ricalcanti appunto la prima pubblicazione, venivano fatti dei tagli e dei cambiamenti proprio per mascherare la mancanza di queste parti :? :W

Sono curiosa di sapere che impressione ha fatto a te questo Henry, io a volte capisco i suoi dubbi, le sue domande, ma a volte avrei voglia di tirargli un calcio nel ... :mrgreen: E' arrivato al punto di augurarsi la disfatta del suo esercito pur di poter mascherare la sua viltà :paura: ma si può? :paura:

Ho avuto la tua stessa identica impressione!E ti dirò di più, aspetta di leggere le ultime pagine e poi ne riparliamo...lo trovo un po' paracu_o!Questo Henry lo accomuno in certe cose (permettimi il parallelo, anche se il secondo personaggio è ben più complesso) a Raskolnikov:ha fatto un errore che gli resterà sulla coscienza e del quale alla fine sembrerà pentirsi, ma va a capire se si tratta di un pentimento sincero e soprattutto da quali sentimenti è scaturito...
 

bouvard

Well-known member
Uhm .. ho finito di leggere anch'io ... :? :?
Ho dei dubbi anch'io che Henry si sia davvero pentito della sua viltà, mi sembra piuttosto che conservi fino alla fine la sua arroganza ... :?
Rifletto un po' prima di scrivere il mio commento ...
 

bouvard

Well-known member
Commento Finale

E' difficile scrivere un commento su un libro che l'autore non ha avuto modo di completare e a cui non ha dato una stesura definitiva.
A far da sfondo a questo libro è la Guerra Civile americana, usata come pretesto da Crane per affrontare i temi della paura, del coraggio e della imprevedibilità del comportamento umano. Henry, il protagonista, ha la testa piena delle battaglie e delle gesta degli eroi greci e proprio per emularne il valore si è arruolato volontario nella guerra. Ma una volta giunto sui campi di battaglia viene assalito da un'infinità di dubbi. Dubbi legittimi e naturali sulle proprie capacità, sul proprio valore e sul proprio coraggio nell'affrontare situazioni pericolose nelle quali, fino ad allora, non si era mai trovato. Infatti proprio perché quelli di Henry sono dei dubbi legittimi, non sono essi il bersaglio dell'ironia di Crane, ma lo è il suo atteggiamento, la sua millanteria, il suo annaspare in ragionamenti capziosi pur di tacitare la propria coscienza. A Crane interessa analizzare quell'estenuante lavorìo psicologico di scuse, motivazioni, giustificazioni e quant'altro che ognuno di noi fa, anche in situazioni meno estreme di un campo di battaglia, quando sa di avere qualche conto aperto con la propria coscienza, fino ad arrivare ad "assolversi" dalle proprie colpe. L'atteggiamento di Henry è quello di qualcuno che cerca disperatamente di arrampicarsi su uno specchio (le possibili giustificazioni) per non sprofondare nella vigliaccheria del proprio comportamento e quando riesce a trovare in quella superficie così liscia una piccola fessura, una crepa, ci si aggrappa così saldamente, tanto da allargarla, fino a quando questa lo accoglie (giustifica) comodamente. No, Henry non è stato vigliacco a scappare in battaglia, è una legge della natura che ognuno cerchi di salvarsi, sono stati i suoi compagni a comportarsi stoltamente rimanendo a combattere, facendogli addirittura un torto con il loro comportamento eroico. A questo punto Henry può, con il suo fortuito segno rosso del coraggio, tornare da eroe fra i suoi compagni, perché la sua coscienza è stata debitamente messa a tacere.
Lettura interessante che offre molti spunti di riflessione sulla propria coscienza.
 
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