James, Peter

Francine

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Dopo diverse settimane rieccomi con un nuovo autore! La mia passione è proprio questa, cercare sul web scrittori di thriller famosi in patria e meno noti da noi e fare delle scoperte che altrimenti non avrei mai fatto.
E così, dopo il maestro dello spionaggio 'introspettivo' Len Deighton, ecco un altro scrittore non giovanissimo ( è del '48 ) che mi pare mancare nella lista dei nostri autori.
Ho appena finito di leggere "Alter ego", storia che vede protagonista il soprintendente investigativo di Brighton Roy Grace, personaggio al centro di una serie di thriller di Peter James, serie di cui "Alter ego" non è il primo libro.
Lungo quasi 600 pagine, davvero ben scritto, dal ritmo incalzante ( mozzafiato le scene dell'aggressione a Cleo e dell'inseguimento di Roy al colpevole ), è un giallo che si legge molto volentieri come dimostra il fatto che le ultime 150 pagine me le sono lette stasera dopo cena...
Personaggi centrati, dalla personalità ben delineata e comunicativi, si muovono sullo sfondo di una storia non pazzescamente coinvolgente ma comunque intrigante: un libro veramente bello pur senza essere il capolavoro che si continua a menzionare negli anni come esempio di maestria assoluta.
Ora cercherò i primi due libri della serie anche se mi sono già accorta, guardando ancora più avanti, che non tutto ciò che Peter James ha scritto negli anni è stato tradotto in italiano: spero di essermi sbagliata altrimenti mi ritoccherà procurarmi libri usati in inglese da qualche sito britannico ( che fatica! ).
Notte!
 

Francine

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Andando a ritroso con Peter James

E dopo 'Alter ego' mi sono letta 'In rete', il secondo libro con protagonista Roy Grace, investigatore della polizia di Brighton: non posso che replicare il giudizio già espresso per 'Alter ego': questo giallo si legge davvero molto volentieri, è scritto ( tradotto? ) molto bene, i personaggi sono credibili e delineati in modo che il lettore riesca a sentirli suoi, la trama è coinvolgente pur non rappresentando l'invenzione del secolo e il volume ne prende ben poca di polvere sul comodino.
Tre-quattro giorni ed è già tempo di riporlo in libreria ( o riconsegnarlo in biblioteca, a seconda dei casi ).
Ottima scoperta questo Peter James, che, chiaramente, ha scritto un sacco di polizieschi con Roy Grace ma, web alla mano, è tradotto in italiano solo coi primi quattro mentre tutti gli altri restano in lingua originale.
Mah, sono cose che non capisco: con tutta la fuffa in italiano che c'è in giro ci sono fior di autori che restano al palo e sfuggono al grande pubblico, come dimostra il fatto che uno scrittore di questo calibro, che ha venduto un sacco ( e con merito ) non aveva ancora un profilo sul forum fino a settembre.
Immagino che sia una considerazione che anche altri hanno già potuto fare a proposito di altri autori, misconosciuti eppure nettamente superiori ad altri ben più celebrati: qualcuno riesci a portarmi il suo esempio personale?
Ciao!
 

Francine

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Doppia identità

E questo è il quarto libro tradotto in italiano che vede come protagonista il sovrintendente Roy Grace. Stando alle mie ricerche, è anche l'ultimo visto che tutti gli altri ( mi pare cinque ) in italiano non esistono. Peccato.
La quarta di copertina contiene due brani di articoli di giornale; il primo è del The Times e afferma che "...Doppia identità è il miglior libro di Peter James".
Beh, non sono d'accordo, il migliore resta ancora il primo, "Al buio".
Anche questo è un gran bel thriller, Peter James è veramente bravo, non è un mestierante che butta nello shaker tutti gli ingredienti necessari, agita e serve una brodaglia senza originalità ma comunque gradita al palato. Lui ci sa fare sul serio.
Però quest'opera, rispetto alle altre su Roy Grace già lette, ha qualcosa in meno:
- l'onnipresente 11 settembre che fa capolino e occupa tante pagine della narrazione: dico la verità, vorrei sentire anche le disgrazie di qualcun altro prima o poi
- il fatto che si capisca tutto già verso metà libro
- ogni tanto James cerca con troppa insistenza il colpo ad effetto, il che fa venir meno l'asciuttezza che, a mio avviso, contraddistingue sempre il giallo di classe
Diciamo, però, che io sono molto pignola quando leggo un libro, quindi non bisogna pensare che questo sia ordinario: è bello e lo consiglio, è solo che "Al buio", il primo, è venuto meglio.
 
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