Roth, Philip - La macchia umana

gio84

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Romanzo pubblicato nel 2000, da cui è stato tratto l'omonimo film, interpretato da Anthony Hopkins e Nicole Kidman.
Voto libro: 10
Voto film: 5

Coleman Silk nasconde per tutta la vita un segreto inconfessabile. Lo nasconde a sua moglie, ai figli, ai suoi colleghi e professori di università. Una macchia umana inconfessabile. Finchè, a 70 anni, non viene accusato di razzismo dal consiglio dell'università in cui lavora come professore di letteratura antica. Si dimette e da lì la sua vita prende un'altra piega, [ATTENZIONE SPOILER] muore sua moglie, inizia una storia piena di passione erotica con una donna di 35 anni,........ fino alla tragica fine . Un capolavoro assoluto della letteratura del novecento.

Qual è il segreto?
Coleman è un uomo di colore (creolo) che si spaccia per bianco.
Philip Roth basa questa storia sulla storia di Anatole Broyard (1920-1990), critico del Times. Anch'egli, uomo di colore, si è fatto passare per bianco.

Lo consiglio!
 
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Non ho visto il film ma ho letto il - bellissimo - libro.

Non è ai livelli del capolavoro "Pastorale Americana" ma è certamente da leggere
 

gio84

New member
il mio prof di letteratura inglese dice che, secondo lui, Roth è un candidato al Nobel della letteratura, ma che gli passa avanti un sacco di gente.

Metto in coda "Pastorale americana"
 
Non ho velleità culturali.....da perfetto ignorante penso che se assegnassero a Roth il Nobel non sarebbe di certo un furto
 
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zolla

New member
libro decisamente superiore al film,che roth non abbia ancora il nobel è uno scandalo dei nostri tempi,come lo fu a suo tempo non averlo mai dato a borges
 

gio84

New member
è l'unico libro di P. Roth sul forum.
chi ha letto "pastorale americana" può aprire un topic? così me ne faccio un'idea
 
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libro molto bello, coinvolgente e sconvolgente...!! mi piace il modo forte e diretto con cui scrive roth e la storia mi ha incuriosito da subito! bello,bello, bello................


voto=4su5
 

Dorylis

Fantastic Member
libro molto bello, coinvolgente e sconvolgente...!! mi piace il modo forte e diretto con cui scrive roth e la storia mi ha incuriosito da subito! bello,bello, bello................


voto=4su5

Concordo.. E' un libro crudo e diretto ma non per questo ti dcoinvolge meno! Ho visto il film ma il libro è 100 volte più bello..
 

Felixx

New member
Libro davvero bello. E' un romanzo sui pregiudizi del mondo contemporaneo, sulle credenze, sull'impatto della società nelle nostre vite, ambientato nel 1998 in America ai tempi dell'impeachment di Bill Clinton e Monica Lewinski. Tratta l'eterno scontro tra libertà e necessità, la volontà di porre il proprio "IO" al di sopra della storia, e il contrapposto corso inarrestabile e imprevedibile delle cose.
Assolutamente consigliatoTUNZZZ
 

ayla

+Dreamer+ Member
L'ho trovata una lettura intensa ed entusiasmante, un vero inno alla libertà.
Il protagonista non ha mai voluto altro che essere libero: né nero né bianco, solo libero e indipendente, perché non voleva vivere secondo i dettami di una società bigotta e puritana, ma vivere seguendo i propri sogni, le sue prospettive e le sue scelte. Il libro è scritto magnificamente e ogni singola pagina regala uno spunto su cui riflettere...ma Pastorale continua a rimanere il mio preferito!

Perchè noi non sappiamo, no? Tutti sanno...Cosa? Perché le cose vanno come vanno? Cosa? Tutto ciò che sta sotto l'anarchia del corso degli avvenimenti, le incertezze, i contrattempi, il disaccordo, le traumatiche irregolarità che caratterizzano le vicende umane? Nessuno sa.
"Tutti sanno" è l'invocazione del cliché e l'inizio della banalizzazione dell'esperienza, e sono proprio la solennità e la presunta autorevolezza con cui la gente formula il cliché a riuscire così insopportabili. Ciò che noi sappiamo è che, in un modo non stereotipato, nessuno sa nulla. Non puoi sapere nulla. Le cose che sai...non le sai. Intenzioni? Motivi? Conseguenze? Significati? Tutto ciò che noi non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere.
 

Cla1985

New member
L'ho letto qualche mese fa subito dopo aver finito Pastorale americana, devo dire che mi sono piaciuti entrambi anche se come scrive Candido Pastorale americana è a un altro livello..
Il film non l'ho visto, avevo intenzione di guardarlo questo venerdì visto che lo danno in tv ma visti i giudizi negativi (e aggiungendo che la kidman non mi fa particolarmente impazzire) credo che ci rinuncerò..
 

g_reader

New member
Quando si fanno le recensioni dei libri non si svela il finale!! Complimenti, ho iniziato questo libro oggi e mi è stato appena rovinato grazie al topic che rivela il punto centrale del libro
 

dany-nyd

New member
Romanzo di straordinaria intensità, anche se il linguaggio puòapparire freddo e distaccato.
Centrato sulla figura di un professore universitario americano che nasconde un segreto e che vedrà la sua vita disgregarsi (carriera, famiglia,amici) in nome degli stessi valori cui aveva cercato di uniformarsi per intraprendere la sua ascesa sociale.
Splendidi alconi spaccati di vita e cultura americani: i reduci dal Vietnam, il razzismo verso i neri, l'ambiente universitario e i suoi arrampicatori...
 

velvet

Well-known member
Primo libro di Roth per me. Una grande storia, originale, interessante, quella di Coleman Silk, e ancora più interessanti i vari spaccati di vita e storia americana che vengono fuori in molti punti del libro. Non posso dire però di essere veramente entusiasta, ad alcune pagine brillanti si alternano altre a mio parere altre troppo prolisse e ridondanti, in cui l'autore sembra godere dei propri virtuosismi letterari e filosofici.
Una curiosità: ho letto che l'autore ha smentito la notizia secondo cui il personaggio di Coleman Silk sia ispirato ad Anatole Broyard, affermando invece che sarebbe ispirato a Melvin Tumin, un sociologo americano che insegnò a Princeton e al quale accadde proprio la vicenda narrata nel libro avendo usato la parola "spooks".
 
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isola74

Lonely member
Avevo un po' di timore prima di affrontare questa lettura (non so nemmeno perchè :boh:... ) però mi sono ricreduta già dopo le prime venti pagine.
Ben scritto, con un linguaggio asciutto e pronto a colpire con lucidità tutte le piccole ipocrisie che incontriamo quotidianamente. E' uno dei pochi libri che mi sia piaciuto nonostante il protagonista non abbia riscontrato in me troppa simpatia.
Roth è sicutramente un autore da approfondire!
 

Grantenca

Well-known member
Ho letto questo libro per “adotta un’autore”.

Non avevo dubbi sulla “qualità” del libro avendo letto altri libri di Roth nessuno dei quali mi ha deluso. Penso sia uno dei migliori autori a cavallo dei due secoli e, mi sembra di ricordare, sia stato in concorso più di una volta per il riconoscimento del “NOBEL”, però credo che l’ambita “statuetta” non gli sia mai stata assegnata. Meritava il premio? Chissà!

Estremamente accattivante, singolare , coinvolgente, è l’argomento trattato dal libro che ha per “filo rosso” la questione razziale ma che poi sviluppa, in maniera molto approfondita, moltissimi temi della mente e del carattere delle persone nell’America dei tempi del Vietnam fino alla presidenza Clinton. Per quanto riguarda l’aspetto strettamente letterario devo dire che c’è qualche parte del libro che ho trovato un po’ appesantita da un’eccessiva indulgenza all’esibizione di conoscenze e di cultura che, però, è forse dettata dal fatto che tra i maggiori protagonisti ci sono accademici e professori universitari. Può darsi che questa sia un’impressione del tutto personale derivata dal confronto fra questo e altri libri dell’autore che però avevo letto ad una età molto diversa, dove riuscivo ad apprezzare molte più cose di quelle che attualmente mi possono interessare. Questo dettaglio però non riduce certamente il mio giudizio sulla qualità del libro che giudico veramente eccellente. Un dubbio però mi è rimasto alla fine della lettura: Coleman è un’eroe impavido che riesce a scalare una montagna inaccessibile o, alla fine, un grande egoista?.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Non è facile descrivere le sensazioni contrastanti che questo romanzo (il secondo di Roth che leggo) suscita in me. A lettura ultimata, provo una sorta di dualismo che mi divide e non mi consente di stabilire con chiarezza quale sia la mia opinione su La macchia umana, Coleman Silk e la sua storia dall'epilogo triste. Se da un lato sento che si tratta di un buon romanzo, di una buona prova narrativa che affronta tematiche scomode con una mentalità aperta ed una scrittura brillante, d'altra parte mi sembra di fiutare, nella scrittura di Roth, la puzza di un compitino ben fatto, di qualcosa di scritto per piacere ed imbonire l'opinione pubblica sensibile a certi temi. È come se in tutto il romanzo ci fosse qualcosa di capzioso che me lo fa sentire finto, posticcio, come se anche dopo aver letto tutto questo bel mappazzone, non ci fosse dato penetrare l'ambiguità irriducibile di Roth per conoscere il suo pensiero reale. E sorprendentemente, il fatto che qui, a ben guardare, quasi nessun personaggio è perfetto – neanche Coleman Silk, né i figli, né l'amante – finisce per rafforzare questo mio pensiero. Poi c'è da dire che il romanzo è originale, brillante, coinvolgente, e sicuramente Roth è un autore molto abile, soprattutto se si pensa che il personaggio a mio parere più riuscito è quello più odioso, Delphine Roux. Però rimane tutto il resto, tutte le considerazioni sopra esposte, per non parlare del fatto che la libertà tanto agognata da Coleman Silk si fonda su una becera bugia… Sorvoliamo. In definitiva, mi è piaciuto leggere questa storia, arrivo a consigliarla perché è ben scritta ed offre punti di vista interessanti, ma non riesco a darle il mio sì convinto. Credo che mi resterà per sempre il dubbio se la storia in sé mi sia realmente piaciuta.
 
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