Delpy, Julie - The Countess

ayla

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TRAMA:
Il film racconta la vita della più famosa assassina seriale mai esistita: la Contessa Erzsebet Bathory chiamata anche la Contessa Sanguinaria, passata alla storia per la sua crudeltà, l'interesse per la magia nera e soprattutto per la credenza che il sangue di vergini potesse ringiovanirla.
Torturò e uccise moltissime ragazze, il numero oscilla tra i cento e i seicento corpi. Alla fine, quando cominciarono a sparire figlie di aristocratici, il conte Thurzo che mirava alle ricchezze della Contessa intervenne, ordinando al figlio Istvan d'indagare, visto che in passato i due avevavo avuto una storia d'amore.
Istvan scoprirà subito la verità e denuncerà la Bathory nonostante l'amasse ancora.
La Contessa per via del suo rango non venne uccisa ma fu murata viva nella sua stanza con una sola fessura per ricevere il cibo. Morirà nella cella qualche anno dopo.

Il film si discosta abbastanza dalla storia vera, la Delpy, oltre che essere la regista ne è pure l'incantevole protagonista, sposta tutto sul filone romantico e drammatico, avvolge tutto in un'aurea poetica e "maledetta", alterando moltissimo la personalità della Bathory, se non in toto, finendo per trasformarla in una malata d'amore che, spinta dal dolore e dalla depressione per aver perso l'amante, si mette a uccidere cameriere. Praticamente stravolge la storia o meglio le sue radici. Cosa imperdonabile per quello che mi riguarda.
Il che è un peccato perché il film coinvolge fino alla fine e non si piega a mostrare gratuitamente(e inutilmente) i dettagli più violenti che tanto se non si conoscono s'intuiscono, è pure ben interpretato e girato, con costumi e scenografie curate e azzeccate.
Peccato davvero.
 
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