Film del 2012 con Dannis Quaid, Jeremy Irons, Bradley Cooper e Zoe Saldana.
La trama è questa: uno scrittore (Quaid) sta leggendo alla platea delle pagine del suo ultimo romanzo, tra il pubblico c'è una giovane aspirante scrittrice che inizia a corteggiarlo, nel frattempo viene narrata la storia del protagonista e di sua moglie, alternata a quella dell'uomo (Irons) che ha scritto il libro che lui ritrova e spaccia per suo, dopo aver invano tentato di pubblicare qualcosa.
Non so se sono stata chiara
, ma non occorre, perché mi auguro che lo vediate...non tanto per la storia in sé, ma per quello che riesce a trasmettere durante e dopo la visione.
Il senso sta tutto in questa frase che pronuncia Irons "La mia tragedia è stata amare tanto le parole, più della donna che le ha ispirate" seguita da quella di Quaid "Non lo sai che le parole rovinano tutto?"
Penso che spesso è difficile conciliare la vita privata con quella lavorativa, soprattutto se sei uno scrittore e vivi più le storie che scrivi che la vita reale. Si perdono forse delle possibilità in campo sentimentale, ma i lettori ne guadagnano :wink:. E spesso succede anche a loro di confondere la propria vita con quella dei personaggi dei libri che stanno leggendo.
Insomma, è meglio la vita vera o quella di finzione? Se la prima non ti soddisfa pienamente, allora è giusto aggrapparsi alla seconda, ma sempre senza esagerare, per evitare che ti travolga completamente.
La trama è questa: uno scrittore (Quaid) sta leggendo alla platea delle pagine del suo ultimo romanzo, tra il pubblico c'è una giovane aspirante scrittrice che inizia a corteggiarlo, nel frattempo viene narrata la storia del protagonista e di sua moglie, alternata a quella dell'uomo (Irons) che ha scritto il libro che lui ritrova e spaccia per suo, dopo aver invano tentato di pubblicare qualcosa.
Non so se sono stata chiara
, ma non occorre, perché mi auguro che lo vediate...non tanto per la storia in sé, ma per quello che riesce a trasmettere durante e dopo la visione.Il senso sta tutto in questa frase che pronuncia Irons "La mia tragedia è stata amare tanto le parole, più della donna che le ha ispirate" seguita da quella di Quaid "Non lo sai che le parole rovinano tutto?"
Penso che spesso è difficile conciliare la vita privata con quella lavorativa, soprattutto se sei uno scrittore e vivi più le storie che scrivi che la vita reale. Si perdono forse delle possibilità in campo sentimentale, ma i lettori ne guadagnano :wink:. E spesso succede anche a loro di confondere la propria vita con quella dei personaggi dei libri che stanno leggendo.
Insomma, è meglio la vita vera o quella di finzione? Se la prima non ti soddisfa pienamente, allora è giusto aggrapparsi alla seconda, ma sempre senza esagerare, per evitare che ti travolga completamente.