Bianchini, Luca - Io che amo solo te

malafi

Well-known member
Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimi, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimi, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". E lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.

Sono molto combattuto nel dare un giudizio su questo libro.
Per certo è una lettura piacevole, leggera, estiva e, credo, senza grosse pretese di essere un capolavoro nemmeno da parte dell'autore. Un libro da "banco".
E' la descrizione di un matrimonio "memorabile" che si svolge nel meraviglioso Salento. Ed è proprio in salento - in vacanza - che ho letto questo romanzo ed è stata scelta azzeccata leggerlo in quel contesto.
Quello che non riesco a giudicare fino in fondo è se si tratti di un quadretto caricaturale, e dunque da prendere come tale senza troppi permali, o se si tratti di un eccesso di luoghi comuni, che descrivono usanze e un modo di sentire che non ci sono più.
Leggendo le recensioni in rete, noto piuttosto fastidio da parte di lettori pugliesi che non si riconoscono in questo ritratto e non ho motivi per non crederci. Il rimanzo è, secondo me, volutamente caricaturale.
Ma credo che non ci siano dubbi sugli eccessi sfarzosi di certe cerimonie: tant'è che proprio il Salento è disseminato di masserie e centri dove campeggiano enormi scritte "Organizzazione banchetti e cerimonie". Ed una masseria dove sono stato io una sera a cena, aveva proprio quelle sale, a metà tra il buon gusto ed il kitsch, descritte nel libro. Con tanto di cerimonia e tanti invitati, di cui ho però visto solo le prime battute e che dunque non posso giudicare.

Voto 3/5, ma è per non schierarmi :mrgreen:
 
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estersable88

dreamer member
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Mi dispiace, ma non sono proprio d'accordo con il tuo commento. Innanzitutto Polignano non è nel Salento... mi si perdonerà la sottigliezza, ma qui ci sono diatribe e contese antiche e moderne sulla divisione geopolitica della Puglia.
A parte questo, da salentina, posso dire che non è vero che il modo di pensare descritto nel libro non esiste più: se si vive il Salento e la Puglia dei paesini, lontano dalle città o dalle spiagge agostane, ci si può ritrovare molto nei pensieri, nelle preoccupazioni, nelle piccole usanze dei personaggi descritti da Bianchini, perciò non definirei il libro come "caricaturale". A me il libro è piaciuto molto proprio perché descrive la Puglia che conosco, quella più vera, non quella dei dépliants delle agenzie turistiche (altrettanto bella e vera, per carità)... Ho visto tanti matrimoni qui da noi e posso dire che, sebbene nel libro siano romanzate ed esasperate per motivi di scrittura, le sensazioni, i dubbi dell'ultimo momento, sono quelli! La vicina non invitata che fa il broncio, gente che si offende per decenni per essere capitata al tavolo sbagliato... ci sta tutto. E poi il mare... il vento... il cibo! Quello che ho trovato un po' azzardato è il finale tra Ninella e Don Mimì... forse un po' troppo da sognatori.
Io darei un bel 4/5! Ad ogni modo concordo nel dire che non è assolutamente un capolavoro e l'autore stesso ne sarà certamente consapevole. Lettura senza pretese, ma piacevolissima. E a breve uscirà la trasposizione cinematografica... vedremo.
 
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