Petri, Romana - Tutta la vita

Minerva6

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Ho letto questo libro del 2011 all'interno della Sfida "autori contemporanei viventi" senza conoscere assolutamente l'autrice, ma attratta dalla presenza del tema, a me caro, della Resistenza.

E' stata una piacevole scoperta, anche se all'inizio sembrava un po' melenso per il racconto della storia d'amore dei protagonisti mentre io avrei preferito leggere delle vicende partigiane che invece sono già finite visto che il romanzo inizia nel 1948 (ma Alcina,la protagonista,ci torna su col pensiero parecchie volte).
Dall'Italia la storia si sposta in Argentina dove, oltre alle vicende personali dei personaggi, vengono narrano anche quelle realmente avvenute a partire dal 1976...mi riferisco alla dittatura di Videla che portò le mamme a manifestare in Plaza de Mayo per i figli desaparecidos.
Il capitolo 20 sarebbe da saltare per le torture descritte ma serve a non dimenticare questi orribili fatti che non devono accadere più.

E' una lettura intensa,commovente ed emozionante.
I temi trattati sono diversi: l'amore di coppia,quello per i genitori,i fratelli e i figli,quello per i cani, l'amicizia, la politica, i viaggi.
I personaggi sono ben descritti sia fisicamente sia psicologicamente.

Lo consiglio!
 
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Minerva6

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Citazioni

E quella certo che era una buona filosofia, sapere le cose solo al momento e poi lasciarle andare, come se al dunque nella testa bisognasse solo fare grande spazio, e qualche volta lasciarla pure vuota. C'era chi ci nasceva predisposto e chi doveva fare qualche sforzo, o magari tutti erano predisposti e poi accadeva chissà cosa che li sviava da quella gran saggezza dello spazio che serviva a essere riempito e poi svuotato.

Razza di pensiero, credere di scamparla lasciando che il mistero della fede e della vita si mangiasse solo quelli che non si riparano dentro la paura.

Era più forte di lui, quando si svegliava non riusciva a mandare giù niente. Una volta, su un giornale, aveva anche letto che quell'abitudine era strettamente legata a una visione negativa della vita.


Ad un certo punto è descritta la storia della rana e dello scorpione...uno scorpione che chiede a una rana di lasciarlo salire sulla schiena e di trasportarlo dall'altra sponda di un fiume. La rana temendo di essere punta durante il viaggio si rifiuta; tuttavia lo scorpione sostiene che anche lui cadrebbe nel fiume e non sapendo nuotare morirebbe insieme alla rana. Così la rana accetta e inizia a trasportarlo ma a metà strada lo scorpione effettivamente punge la rana condannando a morte entrambi. Quando la rana sente la puntura dello scorpione chiede il perché del suo gesto e lo scorpione risponde: "È la mia natura" (da wikipedia).

Perché è la mia natura!
Quante volte ci aveva pensato a quella teoria, al fatto che contro la propria natura non si può fare mai niente.
 
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