Il film è tratto dall'omonima serie televisiva, di grande successo, che io però non conosco :?
Francesco Pannofino, nei panni del regista televisivo René Ferretti, non accetta l'ennesima imposizione "dall'alto", che consiste nel girare una corsa nei campi al rallentatore di un giovanissimo Ratzinger, e manda tutti a quel paese, lasciando la troupe in mezzo alla strada. Qualcuno reagirà in maniera costruttiva, qualcun altro per poco non morirà d'infarto...qualche tempo dopo, Sergio - proprio il moribondo - confida a René che vi è la possibilità di girare insieme un film tratto dal libro "La casta". René è quindi convinto non solo di avere finalmente l'opportunità di lavorare per la sezione cinema, ma soprattutto quella di girare un film serio,"sul genere di Gomorra". Non sarà proprio così, e il retroscena del cinema risulterà essere amaramente simile a quello della TV...
Tra dirigenti a dir poco opportunisti, attrici protagoniste talmente insicure da sussurrare in maniera inintelligibile anziché parlare, folli compromessi come quello di trasformare il film in cinepanettone, attori che bramano la parte di personaggi politici con conseguenti tentati suicidi, tossicodipendenti, decessi, le peripezie di René procedono facendoci ridere in modo amaro, poiché il film riprende quelli che realmente sono i vizi e i difetti del "dietro delle quinte" del mondo dello spettacolo, portandoli al ridicolo. Cinico, dissacrante e intelligente; strappa parecchie risate, ma personalmente ha prevalso l'amarezza, soprattutto al momento della verità, ossia della rappresentazione cinematografica, tristemente ed efficacemente rappresentativa della mentalità dominante nell'ambiente.
Francesco Pannofino, nei panni del regista televisivo René Ferretti, non accetta l'ennesima imposizione "dall'alto", che consiste nel girare una corsa nei campi al rallentatore di un giovanissimo Ratzinger, e manda tutti a quel paese, lasciando la troupe in mezzo alla strada. Qualcuno reagirà in maniera costruttiva, qualcun altro per poco non morirà d'infarto...qualche tempo dopo, Sergio - proprio il moribondo - confida a René che vi è la possibilità di girare insieme un film tratto dal libro "La casta". René è quindi convinto non solo di avere finalmente l'opportunità di lavorare per la sezione cinema, ma soprattutto quella di girare un film serio,"sul genere di Gomorra". Non sarà proprio così, e il retroscena del cinema risulterà essere amaramente simile a quello della TV...
Tra dirigenti a dir poco opportunisti, attrici protagoniste talmente insicure da sussurrare in maniera inintelligibile anziché parlare, folli compromessi come quello di trasformare il film in cinepanettone, attori che bramano la parte di personaggi politici con conseguenti tentati suicidi, tossicodipendenti, decessi, le peripezie di René procedono facendoci ridere in modo amaro, poiché il film riprende quelli che realmente sono i vizi e i difetti del "dietro delle quinte" del mondo dello spettacolo, portandoli al ridicolo. Cinico, dissacrante e intelligente; strappa parecchie risate, ma personalmente ha prevalso l'amarezza, soprattutto al momento della verità, ossia della rappresentazione cinematografica, tristemente ed efficacemente rappresentativa della mentalità dominante nell'ambiente.