I libri ci cambiano?

Reid

Member
Vi propongo questo articolo, per me veritiero poiché analizzato su di me, trovato in rete dove descrive uno studio fatto su....in pratica Noi :mrgreen:

che ne pensate ?


Uno studio condotto all’Università dell’Ohio dimostra che lettori di fiction tendono a modificare il loro modo di comportarsi e pensare per assomigliare ai loro personaggi preferiti

MILANO – Noi siamo quel che leggiamo. È questa una massima in cui molti booklover si possono riconoscere e che non esiterebbero a dichiarare, di istinto, vera. Ma, se ci fosse bisogno di convincere qualcuno che non ha sperimentato sulla propria pelle il potere dei libri di trasformare le nostre vite, questo principio ha anche una dimostrazione scientifica. Uno studio dell’Università dell’Ohio pubblicato dal Journal of Personality and Social Psychology, di cui dà notizia il magazine America Now, conclude infatti che i lettori di fiction modificano il loro comportamento e le loro emozioni per assomigliare ai loro personaggi preferiti.

I LIBRI CAMBIANO NOI E LE NOSTRE VITE – Mark West, professore di letteratura inglese presso l’Università del North Carolina, a Charlotte, dice che per una persona che legge abitualmente libri di narrativa la lettura è un modo per fuggire dalla realtà. “Un libro di fiction ti fa evadere dal tuo mondo e ti proietta in uno molto più eccitante”, afferma. Lo studio dell’Università dell’Ohio, però, suggerisce che leggere un romanzo non sia semplicemente un modo per “perdersi” in un’altra realtà. A volte i lettori adottano un diverso modo di agire, di pensare e sentire per imitare i personaggi di cui leggono le avventure, e gli studiosi ritengono che questo processo possa portare cambiamenti reali nella vita e nella personalità del lettore. I ricercatori non sono sicuri di quanto questo cambiamento possa essere duraturo. Quanto più si entra in connessione con un personaggio, comunque, tanto più il cambiamento di personalità tenderà a essere stabile. Rileggere un libro più volte è dunque uno dei fattori che può rafforzare il cambiamento.

PROVE SPERIMENTALI – A sostegno del principio che le letture tendono a produrre cambiamenti reali nelle nostre vite ci sono i risultati di diversi esperimenti. Per esempio, persone che avevano letto un romanzo in cui il protagonista era gay, alla fine del libro tendevano ad avere una considerazione migliore e comportamenti più rispettosi nei confronti degli omosessuali rispetto agli altri. O ancora, quelli che avevano letto un libro in cui il protagonista doveva combattere una serie di battaglie e superare molti ostacoli per guadagnarsi il diritto di voto erano più propensi ad andare a votare nelle successive elezioni rispetto agli altri.

IL RISCHIO – Gli psicologi sostengono anche che quei lettori che più tendono a trasformare il loro comportamento ispirandosi a una storia di finzione possono avere un debole senso di identità. “Sono allo sbando nel mondo reale e cercano un ‘posto’ cui sentirsi ancorati”, afferma lo psicologo Bob Barret. Questo meccanismo può risultare positivo se l’eroe o l’eroina della storia è un personaggio coraggioso, saggio e nobile d’animo. C’è però il rischio che il lettore si senta legato a un personaggio con una psicologia malvagia, il che potrebbe portarlo a simpatizzare, giustificare o persino imitare pensieri e azioni negative. Barret sostiene che un lettore può identificarsi con un personaggio negativo perché, normalmente, questo gli consente di esprimere un sentimento represso di rabbia, ma c’è il pericolo, aggiunge, che questa identificazione si traduca in atti inappropriati e distruttivi da parte di quella persona.

COME EVITARE IL PERICOLO – È vero che questo accade soltanto in casi estremi, spesso in presenza di malattie e disagi mentali. Tuttavia questa consapevolezza ci fa considerare in maniera di versa i libri che abbiamo sui nostri scaffali. Il problema si pone soprattutto per i genitori: cosa far leggere ai propri figli? Se un bambino legge solo libri pieni di mostri, demoni, lotte, questo potrebbe portarlo a imitare comportamenti violenti. La soluzione, raccomanda West, non è però impedire che i bambini leggano questo genere di libri, ma assicurarsi che tra le loro letture vi siano altrettanti libri che raccontino storie di genere diverso. Mettendo davanti ai loro occhi l’esempio di molti grandi eroi e altrettanti personaggi malvagi, si sviluppa il loro senso critico e li si invita a scegliere. Lo stesso consiglio vale anche per gli adulti. Con l’avvertenza che, quando si legge una storia, bisogna stare attenti a non smarrire mai il senso della realtà: certe cose devono rimanere solo sulla pagina scritta!

4 novembre 2013
 

Dallolio

New member
In effetti negli anni, dopo numerose riletture, ho acquisito la forma mentis e l'umorismo di Zeno Cosini, l'eroe della Coscienza di Zeno... dissento completamente dalla seconda parte dell'articolo in quanto ritengo che la possibilità di una identificazione con un personaggio negativo sia trascurabile: la lettura attenta di un libro, qualunque esso sia tende a mio avviso in ogni caso a "costruire" un mondo di considerazioni e riflessioni, che non hanno nulla del vuoto interiore di coloro che uccidono o che fanno del male, ma che integrano e ampliano il bagaglio culturale precedente.
 

malafi

Well-known member
Non sono d'accordo.

Può anche essere,come è ovvio, che leggere un libro su un certo tema sensibilizzi su quel tema: ma questo sarebbe vero anche leggendo un saggio, una biografia e non necessariamente un romanzo. Quel che tocca è il tema, non il personaggio.

A mio parere, chi fosse influenzato in modo significativo dai personaggi dei romanzi che legge, e non piuttosto dal tema attorno a cui ruota il personaggio, allora è influenzabile dai 1000 fattori esogeni che ci circondano quotidianamente.
 

Holly Golightly

New member
Da come è scritto l'articolo, l'immedesimazione sembra una cosa pericolosa e brutta... e quindi non sono affatto d'accordo con quanto scritto.
 

SALLY

New member
Sono d'accordo in parte...penso sia il tema che può modificare il lettore, aiutandolo a guardare le cose da punti di vista differenti, non il personaggio. Altrimenti si tratta di emulazione.
 

Reid

Member
Obiettivamente l'articolo, sopratutto nell'ultima parte, ritengo abbia esagerato un pochino.
Ma guardiamola in modo un po' più moderato: " Se leggendo un libro conoscemmo un altro punto di vista (magari in quel caso quello del protagonista) a noi sconosciuto ed interessante, potrebbe essere che determinate nostre ideologie o solo pensieri possano cambiare ?"
 

Nerst

enjoy member
Non credo che un libro abbia il potere di "cambiare" chi lo legge, perché mentre si legge nasce in ognuno di noi la simpatia o l' antipatia ad uno o altro personaggio e ci si può ritrovare d' accordo o meno sul tema.
Tuttavia penso che il libro abbia il potere di farci riflettere sul tema su cui si sviluppa e quindi ci mette in discussione, o quanto meno ci fa pensare e ripensare agli eventi e quindi al suo messaggio.
Per quel che mi riguarda un libro non mi cambia, ma a volte ha tirato fuori sentimenti che in me erano un pò nascosti, quindi me li ha fatti conoscere meglio, ma non me li ha trasmessi.
 
M

maredentro78

Guest
Ho sempre pensato che i libri possano si arricchirmi,aggiungere qualcche conoscenza in più,ma non cambiarmi,la costruzione è già avvenuta ci si può solo affinare,speriamo...:mrgreen:
 

Jessamine

Well-known member
Secondo me il punto è che un libro può, appunto, arricchirci, o aiutarci a riflettere su determinati temi, ma credo sia difficile ci possa cambiare radicalmente. O per lo meno, magari un cambiamento ci può anche essere, ma non tanto perché si vuole tentare di assomigliare a un personaggio che amiamo :)? questo lo trovo un po' infantile e superficiale), ma proprio per il fatto che magari il libro ci porta a conoscere meglio un argomento, ad avvicinarci empaticamente ad alcuni comportamenti, e dunque ci dà la possibilità di comprendere meglio alcuni avvenimenti/comportamenti. E solo dopo la nostra riflessione su questi temi magari possiamo rafforzare alcune nostre convinzioni o, al contrario, "aggiustare il tiro". Per restare sul filo dell'esempio dell'articolo, una persona che magari aveva qualche pregiudizio nei confronti degli omosessuali, leggendo un romanzo il cui protagonista è un omosessuale può rendersi conto di cosa veramente voglia dire essere omosessuale, può empatizzare con il personaggio e rendersi conto che è una persona esattamente come tutti gli eterosessuali, e quindi, in seguito ad un suo processo di meditazione, arrivare ad avere un atteggiamento più tollerante.
Ma fondamentalmente leggere un libro è come conversare con qualcuno con opinioni più o meno diverse dalle nostre: la discussione può arricchirci, fornendoci nuovi spunti di riflessione e diverse informazioni, ma poi dipende da noi adottare le nuove prospettive oppure no.
 
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