Zweig, Stefan - Maria Antonietta

ila78

Well-known member
Frivola e intrigante per i cortigiani di Versailles, perversa aguzzina nella propaganda rivoluzionaria, eroina martire della restaurazione monarchica: chi era Maria Antonietta? Nel raccontare la sua vita, Stefan Zweig deve confrontarsi con una lunga tradizione di leggende, dicerie e violente passioni ideologiche. Ma ripercorrendone i passi di bambina sposa, moglie disprezzata, madre sensibile, austriaca isolata in una corte e una nazione ostili fino alla dignità degli ultimi istanti, che fanno coincidere la sua morte con la fine di un'epoca, Zweig trova una donna: un essere umano senza qualità particolari, costretto dal caso e dalla Storia a diventare grande. Maria Antonietta - senza che vengano sminuite le responsabilità politiche e morali del suo ruolo diventa allora il luminoso esempio dell'individuo comune che si erge sopra la sua stessa mediocrità e assume una dimensione "involontariamente eroica". Perfetta sintesi di cura documentale, penetrazione psicologica e tensione narrativa, questo libro, forse la più amata tra le opere di Zweig, è ancora oggi considerato un vertice e un modello del genere biografico. La sua pubblicazione, nel 1932, mutò radicalmente l'immagine di Maria Antonietta, cancellò uno stereotipo e riconsegnò una figura viva e complessa tanto alla ricerca storica che all'immaginario popolare.
(Da Amazon.it)

Dopo lunga e faticosa ricerca ho finalmente trovato e letto questa biografia, da tutti gli appassionati considerata, a ragione, LA BIOGRAFIA sulla Reine. Io posso solo dire che è spettacolare perchè, seppure non dettagliata nelle date e negli episodi, traccia un profilo psicologico della sfortunata Regina talmente accurato e profondo che sembra di vederla. Zweig, a differenza di altre biografie che ho letto (tipo quella della Fraser) è completamente obiettivo e non le risparmia certo critiche e accuse di superficialità, però le rende giustizia nei momenti tragici della fine della sua vita, gli unici, forse, dove la Regina è diventata veramente Regina e senza i quali forse Maria Antonietta non sarebbe entrata nel mito. Le pagine che ci raccontano il momento in cui il Delfino Louis Charles le viene strappato dai rivoluzionari, il processo e il viaggio finale tra la Conciergerie e il patibolo sono MERAVIGLIOSE nella loro tragicità. Insomma, la biografia di Zweig entra nella mia collezione e si piazza di diritto al primo posto tra le preferite! Un "must have" per i fan della Reine, consigliatissimo a chiunque voglia leggersi una BELLA biografia (tra l'altro ho visto che l'hanno recentemente ristampata e si trova facilmemente on line. Voto 5/5
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Questa biografia mi ha fatto ripercorrere la storia di Maria Antonietta in modo del tutto diverso.
I ricordi scolastici erano sbiaditi e la figura che avevo di Maria Antonietta era quella stereotipata di una donna frivola e superficiale.
In realtà non è così, o perlomeno non è "solo" così, c'è tutta una spiegazione di fondo, come sempre la verità è nel mezzo e Zweig la spiega con un'accurata ricerca storica che però non cade mai nel pedantismo, non si erge a professore, ma attraverso una spiegazione psicologica dei comportamenti si avvicina a Maria Antonietta con umanità e compassione ma anche con obiettività e sincerità.
La sua prosa non si perde in orpelli rimanendo asciutta ed essenziale ma al tempo stesso appassionata, sceglie le parole adatte quando vuole trasmettere emotività e quando, invece, vuole analizzare un fatto con lucidità e precisione.
Il ritmo aumenta mano a mano che la storia acquista corposità e la descrizione della fuga dal palazzo delle Tuileries a Varennes è il passo che più ho letto con un pathos emotivo crescente perché l'autore rende partecipe il lettore dello stato emotivo dei protagonisti che in preda alla disperazione tentano il tutto per tutto per raggiungere la salvezza e sembra che questa sia lì sul punto di essere possibile tanto che, anche conoscendone l'epilogo, si ha l'impressione che il corso della storia possa cambiare durante la lettura, quindi è una scrittura energica e viva.
Nell'ultima parte, quella vissuta dalla famiglia reale al Tempio, rimane un senso di amarezza perché ci sarebbero state possibilità di salvezza ma una serie sfortunata di circostanze non l'ha resa possibile, anche per l'indifferenza di persone che avrebbero potuto fare qualcosa.
Il titolo originale era "Ritratto di una donna media" e secondo me il maggior pregio di Zweig infatti è quello di ridare dignità al concetto di persona media.
Quella che l'autore restituisce ai lettori è la figura di una donna la cui colpa, come quella del marito, non fu la crudeltà verso il popolo ma l'incapacità di capire come stessero mutando i tempi, che riuscì a tirare fuori la grandezza solo quando costretta dalle circostanze.
Maria Antonietta e Luigi XVI sono, semplicemente, i sovrani meno adatti a regnare in Francia in quel periodo turbolento, è questa la tragicità della loro storia.
Erano due persone comuni, una regina ed un re divenuti tali per caso e senza particolari qualità per assumere questo ruolo a loro destinato contro la propria volontà.
 
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estersable88

dreamer member
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Conoscevo già la stupenda prosa di Stefan Zweig, così semplice, diretta e insieme carica di umanità. , ma ne avevo sperimentato la forza solo nei romanzi, non ancora nelle biografie. Conoscevo anche, per averla letta in un altro libro a lei dedicato, la storia di Maria Antonietta d'Austria, consorte di Luigi XVI re di Francia con cui oltre al regno condivise la triste fine, sotto la mannaia della rivoluzione. Ebbene, leggere questa storia dalle parole di Zweig è stata un'esperienza letteraria assolutamente valida, che consiglio a tutti: la storia, raccontata da chi sa come renderla interessante e vicinaa a chi la legge, assume tutt'altra valenza che non quella sterile e ripetitiva dei libri di scuola. Leggere il racconto di Zweig di come questa regina bambina approdò all'ipocrita e complicata Corte di Francia, di come visse senza rendersi conto o forse senza curarsi dell'opinione degli altri, di come fu vera regina solo in punto di morte, beh, significa immergersi completamente nella vita e nella psiche di questa donna, del suo tempo, di chi le era intorno, di chi le andava contro. Probabilmente quella scritta da Stefan Zweig non sarà la biografia più accurata riguardo a date, verità storiche, rigidità espositiva, ma di sicuro è una lettura intensissima e molto, molto appassionante. Consigliata? Ovvio che sì!
 
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