Keret, Etkar - All'improvviso bussano alla porta

francesca

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Questi racconti sono come le ciliegie: uno tira l’altro, non ti stanchi mai di leggerli.
Difficile dire di cosa parlino, parlano di tutto, prendono spunto da eventi comunissimi, banali, qualcuno che bussa alla porta, scuse inventate per coprire piccole mancanze, un caffè al bar, tipi mediocri che pensano di avere idee geniali, padri che accompagnano i figli a scuola.
C’è il campionario completo della vita quotidiana.
Ma l’autore mostra una genialità spiazzante per come riesce a dare originalità ad ognuno di questi banalissimi temi.
In ogni racconto la piega degli eventi non è mai immaginabile, scavalca la realtà per addentrarsi nel mondo del surreale, ma giunti al termine mai si può pensare: “nah, non è possibile”.
Così tuo malgrado ti convinci che sì, in una boccia c’è un pesce magico che esaudisce desideri, che l’uomo che ha portato la pace nel mondo si rincarna in una guava, che in un buco per terra c’è il mondo in cui si avverano tutte le scuse che hai inventato, che Dio è d’argento e ha una moglie in coma.
Ci credi, non puoi non crederci. La vita è proprio così.

Uno dei libri più originali, divertenti, dissacranti che abbia mai letto.
Complice uno stile piano, semplice, da racconto elementare e la formula del racconto breve che dà incisività ad ogni storia, e la mantiene “vera” fino in fondo, perché prima che il lettore abbia il tempo di fare obiezioni e ribellarsi per dove l’autore lo vuol portare, il racconto è già finito e mai come ci si poteva aspettare: così ti accorgi che non sei affatto dove pensavi di essere.

Francesca
 
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