ayla
+Dreamer+ Member
TRAMA:
Virgil Oldman é un uomo di mezza età, un battitore d'aste e un gran esperto d'arte, solo e con un carattere difficile ma apprezzato e conosciuto in tutto il mondo per il suo ottimo gusto, il suo occhio critico e la sua sterminata conoscenza in materia.
La sua vita scorre tranquilla e incolore fino a quando una donna misteriosa lo contatterà per svolgere una valutazione della sua villa. Sarà l'inizio di un rapporto che scovolgerà per sempre la sua esistenza.
Ultimo lavoro, per ora, di Tornatore e per me uno dei suoi film più belli.
Datato 2013, questo film vanta un cast tutto straniero dove spicca giustamente e inevitabilmente Geoffrey Rush, impeccabile nella sua interpretazione di un uomo solo, eccentrico, con manie da far quasi invidia a un personaggio di Allen, ben ovattato e sigillato nel suo microcosmo grigio e asettico, a prova di sentimento. Questo finché una piccola luce, un sottile raggio di sole striscia fino a lui, scaldandolo poco a poco e liberandolo, non con poche fatiche, dalle sue paure verso il prossimo e dalle sue insicurezze. E' una sorta di rinascita, di riscoperta del piacere di vivere e di essere se stessi, del piacere di amare e di essere ricambiati, fa capire che basta veramente "così poco" per essere felici.
Era difficile guardare Rush lasciarsi andare e sbocciare senza commuoversi e senza provare affetto e rispetto nei confronti di un uomo che ce la mette tutta per cambiare e migliorarsi, andando contro il suo istinto e la sua "logica"...peccato, però, che a volte i sogni s'infrangono al mattino e alla fine ci ritroviamo stupiti, tristi e delusi, assieme a Virgil, davanti a un inatteso(ma neanche così tanto) finale, quasi come se il regista avesse voluto lasciarci con il consiglio di non aprirci mai totalmente agli altri, di non abbattere mai tutte le nostre barriere, di non far mai avvicinare nessuno così tanto a noi stessi da permettergli di toccarci.
Storia semplice, mi verrebbe da definirla, lenta ma affascinante, suggestiva, molto intrigante, specie nella prima parte. Magari presenta qualche incongruenza di trama e non approfondisce nessuno dei personaggi secondari, ma l'anima del film sta tutta nell'espressività di Rush e nel suo personaggio. Da sottolineare anche la regia, elegante e di classe, confeziona perfettamente la storia.
Merita.
Virgil Oldman é un uomo di mezza età, un battitore d'aste e un gran esperto d'arte, solo e con un carattere difficile ma apprezzato e conosciuto in tutto il mondo per il suo ottimo gusto, il suo occhio critico e la sua sterminata conoscenza in materia.
La sua vita scorre tranquilla e incolore fino a quando una donna misteriosa lo contatterà per svolgere una valutazione della sua villa. Sarà l'inizio di un rapporto che scovolgerà per sempre la sua esistenza.
Ultimo lavoro, per ora, di Tornatore e per me uno dei suoi film più belli.
Datato 2013, questo film vanta un cast tutto straniero dove spicca giustamente e inevitabilmente Geoffrey Rush, impeccabile nella sua interpretazione di un uomo solo, eccentrico, con manie da far quasi invidia a un personaggio di Allen, ben ovattato e sigillato nel suo microcosmo grigio e asettico, a prova di sentimento. Questo finché una piccola luce, un sottile raggio di sole striscia fino a lui, scaldandolo poco a poco e liberandolo, non con poche fatiche, dalle sue paure verso il prossimo e dalle sue insicurezze. E' una sorta di rinascita, di riscoperta del piacere di vivere e di essere se stessi, del piacere di amare e di essere ricambiati, fa capire che basta veramente "così poco" per essere felici.
Era difficile guardare Rush lasciarsi andare e sbocciare senza commuoversi e senza provare affetto e rispetto nei confronti di un uomo che ce la mette tutta per cambiare e migliorarsi, andando contro il suo istinto e la sua "logica"...peccato, però, che a volte i sogni s'infrangono al mattino e alla fine ci ritroviamo stupiti, tristi e delusi, assieme a Virgil, davanti a un inatteso(ma neanche così tanto) finale, quasi come se il regista avesse voluto lasciarci con il consiglio di non aprirci mai totalmente agli altri, di non abbattere mai tutte le nostre barriere, di non far mai avvicinare nessuno così tanto a noi stessi da permettergli di toccarci.
Storia semplice, mi verrebbe da definirla, lenta ma affascinante, suggestiva, molto intrigante, specie nella prima parte. Magari presenta qualche incongruenza di trama e non approfondisce nessuno dei personaggi secondari, ma l'anima del film sta tutta nell'espressività di Rush e nel suo personaggio. Da sottolineare anche la regia, elegante e di classe, confeziona perfettamente la storia.
Merita.