Allen, Woody - Blue Jasmine

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Jasmine ha vissuto negli agi che le ha concesso il marito ricco che però ha dichiarato bancarotta ed è stato arrestato per truffa aggravata e si ritrova nullatenente, senza alcuna parentela se non la sorella, adottata anche lei dalla stessa famiglia, e presenta forti segni di squilibrio mentale che la portano a parlare da sola. Cerca rifugio dalla sorella che critica in continuazione per le scelte affettive che fa e in uno stato di perenne confusione cerca di reagire alla situazione complicando ulteriormente le cose.

Film di Woody Allen in cui non si ride mai ed è della serie drammatica, dove due sorelle completamente diverse cercano di affrontare la loro situazione affettiva e di vita, in modo egoistico, manipolatorio e poco realistico il percorso di Jasmine, sincero anche se apparentemente scombinato, quello della sorella.

Il film di Allen non decolla mai pur presentando una interpretazione maiuscola di Cate Blanchett, tende a sedersi un po' troppo su questo e non prende quota nell'affrontare tutti quei temi che mette insieme e che alla fine risultano quasi anedottici e banali. Un'occasione sprecata.
 
G

giovaneholden

Guest
Dopo le pressoché unanimi recensioni positive,la delusione è stata ancor più cocente. Salvo solo l'eccellente Cate Blanchett.
 

isola74

Lonely member
Bravissima la Blanchette, un po' meno Allen che in questo film non ha smalto.
Tragica la scena finale con lei totalmente smarrita e sola.
Film evitabile
 

velvet

Well-known member
Esco fuori dal coro, a me è piaciuto. Drammatico e spietato Woody Allen costruisce un personaggio emblematico della superficialità del nostro tempo.
La protagonista (la fantastica Cate Blanchett) abbandona da giovane la sua realizzazione per realizzarsi tramite il marito, un finanziere senza scrupoli truffatore e traditore. All'inizio del film sembra quasi che la Blanchett sia pentita di aver mollato tutto per seguire il marito, che voglia realizzare qualcosa nella sua vita, ma in realtà non è così; la sua crisi personale coincide con la sua caduta finanziaria e sociale e quello che vuole davvero non è ricostruirsi e ricominciare, ma ritrovare il benessere e la posizione sociale. Non ha mai il coraggio di guardare in faccia la realtà, preferisce fingere anche con sè stessa, racconta di sè (ad ignari ascoltatori ma ancora di più a sè stessa) come se niente fosse successo e finisce per costruire un castello di sabbia che le frana addosso sconvolgendone ancora di più lo stato mentale-nervoso.
 

Meri

Viôt di viodi
Sono agli inizi con Allen, ma credo che Elisa abbia ragione, il film mette tanta carne al fuoco, ma non risolve niente. Il finale poi lo conferma.
 
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