Ciao a tutti,
una delle mie ultime letture è stata la Njals Saga che è considerata la più famosa e la più bella delle saghe islandesi. Composta nel XIII° secolo la narrazione ruota intorno a due personaggi principali: Gunnar di Hlidarendi, il grande guerriero che ricorre alla violenza solo quando vi è costretto e il saggio Njal che ha il dono della profezia. I due sono amici ed entrambi andranno incontro ad una fine violenta per mano dei loro avversari dopo una lunga serie di faide e di vendette. Sullo sfondo vi sono fatti storici reali accaduti intorno all'anno 1000 tra cui la conversione degli islandesi al Cristianesimo e la battaglia di Clontarf combattuta in Irlanda nel 1014. Ma anche il rogo della casa di Njal che è una delle vicende centrali del racconto pare abbia avuto un riscontro da parte degli archeologi nei luoghi descritti.
Nel libro naturalmente c'è molta violenza e molte parti sono un po' prolisse e ripetitive (per esempio dove fa le genealogie dei personaggi e le formule legali nei numerosi processi) ma a me è piaciuto molto perché racconta di un tempo e di una cultura lontanissimi in un paese bellissimo in cui l'estate scorsa ho avuto la fortuna di fare un viaggio di cui la lettura della Njals Saga è stata un po' un prolungamento ...
una delle mie ultime letture è stata la Njals Saga che è considerata la più famosa e la più bella delle saghe islandesi. Composta nel XIII° secolo la narrazione ruota intorno a due personaggi principali: Gunnar di Hlidarendi, il grande guerriero che ricorre alla violenza solo quando vi è costretto e il saggio Njal che ha il dono della profezia. I due sono amici ed entrambi andranno incontro ad una fine violenta per mano dei loro avversari dopo una lunga serie di faide e di vendette. Sullo sfondo vi sono fatti storici reali accaduti intorno all'anno 1000 tra cui la conversione degli islandesi al Cristianesimo e la battaglia di Clontarf combattuta in Irlanda nel 1014. Ma anche il rogo della casa di Njal che è una delle vicende centrali del racconto pare abbia avuto un riscontro da parte degli archeologi nei luoghi descritti.
Nel libro naturalmente c'è molta violenza e molte parti sono un po' prolisse e ripetitive (per esempio dove fa le genealogie dei personaggi e le formule legali nei numerosi processi) ma a me è piaciuto molto perché racconta di un tempo e di una cultura lontanissimi in un paese bellissimo in cui l'estate scorsa ho avuto la fortuna di fare un viaggio di cui la lettura della Njals Saga è stata un po' un prolungamento ...