Se aprissi una libreria..

handel589

New member
Cari ragazzi, volevo coinvolgervi in un progetto, ma per ora una semplice fantasia, a cui io e un mio amico stiamo pensando da qualche tempo..in questo momento difficile, fra "crisi" e boom dell'ebook, quello che ci siamo messi in testa è di aprire nientepopodimeno che...una libreria!!! :mrgreen:

L'idea sarebbe di renderla ovviamente un po' personale e originale, per differenziarci dalla concorrenza (che nel nostro quartiere è rappresentata quasi esclusivamente da una grande libreria indipendente, 50mila titoli circa, mentre poco peso hanno le grandi catene). Per questo avevamo pensato soprattutto a integrare lo spazio della libreria con una sorta di ambiente caffetteria/sala da thè, così che il cliente possa prendersi un po' di tempo, prima o dopo gli acquisti, per bere un the, una cioccolata calda o qualsiasi altra cosa, magari sfogliando proprio i libri che ha appena acquistato..
La suddivisione del locale sarebbe grossomodo un 70 mq almeno per la libreria e un 50 mq per la caffetteria..che tra l'altro potrebbe essere sfruttata anche per organizzare una serie di attività parallele, del tipo presentazione di libri, eventi culturali, tavole rotonde e discussioni, ma anche, non so, corsi di cucina, di cake design e chi più ne ha più ne metta!
Il tutto con un fortissimo approccio al cliente, gentilezza, cordialità e competenza sarebbero una vera e propria mission aziendale..della serie, il cliente mi compra 40€ di libri, magari lo accompagno al bar, gli offro un caffè e ci scambio due chiacchiere :) anche perché quelli della concorrenza sono notoriamente antipaticissimi!
Insomma l'idea è più o meno questa; le risorse finanziarie si possono trovare, soprattutto qualora riuscissimo ad accedere ai fondi europei/regionali per l'autoimprenditorialità giovanile, e la passione è veramente tanta, sarebbe un sogno..e ovviamente per ora rimane tale :D

Cosa ne pensate? Avreste altre idee carine e originali da proporci? Quando entrate inelle vostre librerie preferite, cosa pensate sia un punto di forza e quale una vera e propria mancanza?

Grazie per l'attenzione :D

PS: spero di aver centrato la sezione giusta del forum XD
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Sarebbe un sogno! Potrebbe essere il mestiere che vorrei fare nella vita! :mrgreen:
Se riuscite nell'intento e avete bisogno di una commessa, eccomi qui! :mrgreen:


Scherzi a parte, è una bellissima idea...ma la vedo dura da mandare avanti, soprattutto coi tempi che corrono. Dovreste avere un bel budget per iniziare l'attività e tanta tanta pazienza prima di avere un bilancio attivo!
 

Holly Golightly

New member
Beh, secondo dipende un po' da dove la apri. Nel mio paesino, la libreria sopravvive perché - oltre a occuparsi della campagna libri per le scuole - organizza varie iniziative, anche con le scuole, ma collabora anche con mostre, con il museo e cose simili. Questo, ovviamente, è possibile perché in un paesino di cinquemila persone è facile radicarsi nel territorio.

Se sei di Roma-Roma è un po' più difficile. L'idea del caffè/libreria è veramente bello, specie se hai attenzione al cliente. Fra San Lorenzo e il Pigneto ci sono molte librerie/locale, ma sinceramente quando ero lì, mentre magari mi prendevo una birra o un bicchiere di vino, non mi veniva da andare a sbirciare fra i libri - alcune volte poi la scelta era veramente scarsa.

Per me la prima cosa è l'attenzione per il cliente, ma questo vale per chiunque lavori in un qualsiasi tipo di negozio, essere sempre cordiali, sempre gentili e disponibili, anche quando il cliente meriterebbe di essere picchiato (quando facevo la commessa, ne ho visti tanti :mrgreen:), ma soprattutto essere preparati e forniti, ma anche questo vale per qualsiasi tipo di negozio. Se entro in libreria, mi piace avere scelta, poter vagare, non scegliere un titolo perché altrimenti non c'è altro :)

In bocca al lupo per tutto :D
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Caro Handel,

bel post, complimenti.
Spero che possa essere spunto di tante riflessioni sul mondo della libreria.

Purtoppo però, soprattutto per quel che riguarda la caffetteria, devo darti un parere negativo.
La libreria è un business, e come qualsiasi altro business, sta in piedi se vende tanto e margina (cioè ottiene un guadagno netto) tanti soldi.
Per prima cosa devi calcolare i costi di esercizio e dividerli per i metri quadrati che servono ad esibire il prodotto: così facendo avrai un idea di quanto ti costa un metroquadrato di esposizione. Ora invece immaginati che invece di metterci libri da vendere, ci metti un tizio che sorseggia un caffè.
Poi fai la stessa operazione ma dividendo i costi per le ore che tieni aperto e immagina che sto tipo non si schioda per 45 minuti: ma quanto ti è costato tra affitto del locale, luce, riscaldamento o AC e vendite perdute perchè non hai esibito prodotti?
Sì, è vero che magari aveva speso 50€ (di cui te ne sono rimasti in tasca solo 15 - il resto va a distributore ed editore), ma il costo di uno che sorseggia il caffè occupando un metro quadrato per 45 minuti, è di gran lunga superiore.

Tu vuoi fidelizzare il cliente che è una cosa giustissima, ma la fidelizzazione del cliente non può mangiarti il margine.

Senza contare le menate burocratiche: sui libri non c'è IVA mentre sul caffè sì; questo significa avere contabilità separate con tutte le rogne che comporta.
senza contare che magari ti fanno le pulci per licenze, gabinetti... e storie del genere.

Io ho visto qualche libreria dedicare zone al caffè, ma erano enormi perciò l'incidenza sui costi era minima; se però vuoi farne una medio-piccola (120mq), non puoi sbilanciarti così tanto: io al massimo (senza offesa) metterei una macchinetta automatica.

A Genova c'era una libreria simile a quella di cui parli, ma è durata poco.

Parlando con amici librai, mi dicono che le vendite gli calano drammaticamente a causa degli E-book o degli sconti su Amazon ed Ebay, e che per continuare a fare casa devono ripiegare su segnalibri, lampadine per lettura, fascette, gomme, matite e cavolate varie oppure puntare su quei prodotti che sfuggono a questi canali di vendita come i manuali, i libri per bambini, o i prodotti per quella fascia di clientela che è troppo anziana e/o ignorante per andare su internet...

Io ti consiglierei di leggerti L'arte di vendere, scritto da Romano Montroni, che parla appunto di come gestire una libreria e ti può dare molti spunti interessanti.

Mi dispiace e scusami se ti ho fatto cascare le braccia ;)
 

handel589

New member
Scherzi a parte, è una bellissima idea...ma la vedo dura da mandare avanti, soprattutto coi tempi che corrono. Dovreste avere un bel budget per iniziare l'attività e tanta tanta pazienza prima di avere un bilancio attivo!

Il budget si può trovare, se riusciamo a coinvolgere almeno un'altra persona e poi a ottenere i finanziamenti comunitari/regionali (che sono parte a fondo perduto e parte a tasso molto agevolato). Il grosso è soprattutto l'investimento iniziale, molto alto, e poi la necessità di avere sempre un buon ammontare di liquidità per rifornirsi durante le campagne degli editori usufruendo di una scontistica più elevata.

Se sei di Roma-Roma è un po' più difficile. L'idea del caffè/libreria è veramente bello, specie se hai attenzione al cliente. Fra San Lorenzo e il Pigneto ci sono molte librerie/locale, ma sinceramente quando ero lì, mentre magari mi prendevo una birra o un bicchiere di vino, non mi veniva da andare a sbirciare fra i libri - alcune volte poi la scelta era veramente scarsa.

Per me la prima cosa è l'attenzione per il cliente, ma questo vale per chiunque lavori in un qualsiasi tipo di negozio, essere sempre cordiali, sempre gentili e disponibili, anche quando il cliente meriterebbe di essere picchiato (quando facevo la commessa, ne ho visti tanti :mrgreen:), ma soprattutto essere preparati e forniti, ma anche questo vale per qualsiasi tipo di negozio. Se entro in libreria, mi piace avere scelta, poter vagare, non scegliere un titolo perché altrimenti non c'è altro :)

In bocca al lupo per tutto :D

Sì Roma-Roma, ma non proprio centro, quartiere Montesacro-Talenti, abbastanza agiato e prettamente residenziale-commerciale, le potenzialità ci sono. Conosco quelle di San Lorenzo che dici tu, ma quelle nascono innanzitutto come locali/pub e mi sono sembrate sempre male organizzate.
Sulla clientela, avendo lavorato in libreria, ti dico che di gente maleducata e ignorante ce n'è a bizzeffe, bisogna avere una pazienza infinita per non rispondere a tono XD
Crepi il lupo!!! :D

La libreria è un business, e come qualsiasi altro business, sta in piedi se vende tanto e margina (cioè ottiene un guadagno netto) tanti soldi.
Per prima cosa devi calcolare i costi di esercizio e dividerli per i metri quadrati che servono ad esibire il prodotto: così facendo avrai un idea di quanto ti costa un metroquadrato di esposizione. Ora invece immaginati che invece di metterci libri da vendere, ci metti un tizio che sorseggia un caffè.
Poi fai la stessa operazione ma dividendo i costi per le ore che tieni aperto e immagina che sto tipo non si schioda per 45 minuti: ma quanto ti è costato tra affitto del locale, luce, riscaldamento o AC e vendite perdute perchè non hai esibito prodotti?
Sì, è vero che magari aveva speso 50€ (di cui te ne sono rimasti in tasca solo 15 - il resto va a distributore ed editore), ma il costo di uno che sorseggia il caffè occupando un metro quadrato per 45 minuti, è di gran lunga superiore.

Da quel che so io, avendo lavorato in libreria, il margine, tutto compreso, si aggira intorno al 30%, anche se tutto dipende dalla scontistica che riesci a spuntare in sede di rifornimento. In caso di attività ben avviata, più vendi e più riesci a ottenere un buon margine, perché editori e distributori ti fanno sconti più alti.
Il calcolo che fai tu è interessante, ma è veramente utile? O è solo un esercizio di contabilità? Quello che calcoli tu è un costo-opportunità, che risponde alla domanda: quanto guadagnerei se, invece di dedicare quei 50 mq alla caffetteria, li dedicassi all'esposizione dei libri? Il che presuppone che negli altri 70-80 mq di negozio non riusciresti a esporre i libri che andrebbero esposti, in modo adeguato. Ed è qui che secondo me "casca l'asino": di nuovo dalla mia piccola esperienza, ti posso dire che i libri che hanno maggiormente bisogno di essere esposti, in modo visibile, evidente, sono le novità, qualsiasi sia il genere/settore di appartenenza (ma soprattutto le novità di narrativa, italiana e non), mentre per i libri "vecchi", eccetto alcuni titoli importanti, è sufficiente metterli a scaffale. Partendo dal presupposto che in 70-80 mq è più che possibile riuscire a esporre in modo adeguato e "vincente", tramite vari espedienti, tutte le novità che ti arrivano in negozio più gli scaffali coi libri "vecchi" (che alla fine non occupano grandissimo spazio, basta organizzarsi bene), l'utilità del calcolo che fai secondo me viene meno, soprattutto considerando due fattori:
a) i costi di esercizio li sostieni lo stesso, che tu abbia o non abbia una caffetteria in negozio, e se ce l'hai su questi costi ci margina sia la libreria sia la caffetteria stessa, il che migliora, seppur leggermente, il margine di entrambe le "sezioni";
b) a naso (ma probabilmente sbaglio), direi che, tutto compreso, un bar/caffetteria porta un margine migliore di una libreria, il che di nuovo migliora il margine medio complessivo del negozio.

Tu vuoi fidelizzare il cliente che è una cosa giustissima, ma la fidelizzazione del cliente non può mangiarti il margine.

Senza contare le menate burocratiche: sui libri non c'è IVA mentre sul caffè sì; questo significa avere contabilità separate con tutte le rogne che comporta.
senza contare che magari ti fanno le pulci per licenze, gabinetti... e storie del genere.

Dal discorsone di cui sopra, sono dell'opinione che la fidelizzazione del cliente non mangia alcun margine, anzi, è proprio la chiave di volta su cui costruire un margine più che rispettabile.
Sui libri c'è l'IVA al 4%, anche se assolta all'editore. Avere contabilità separate sarebbe comunque necessario, secondo me, vista la grande differenza che esiste tra il lato libreria e il lato caffetteria. Non lo vedo come un problema insormontabile ;)
Per le licenze, ci siamo già informati ed è molto più semplice di quanto si pensi, tra l'altro con nostra grande sorpresa.

Parlando con amici librai, mi dicono che le vendite gli calano drammaticamente a causa degli E-book o degli sconti su Amazon ed Ebay, e che per continuare a fare casa devono ripiegare su segnalibri, lampadine per lettura, fascette, gomme, matite e cavolate varie oppure puntare su quei prodotti che sfuggono a questi canali di vendita come i manuali, i libri per bambini, o i prodotti per quella fascia di clientela che è troppo anziana e/o ignorante per andare su internet...

Di nuovo, la mia recentissima esperienza lavorativa mi indica esattamente il contrario: lo scorso dicembre, la libreria in cui ho lavorato ha realizzato un incasso stellare, di molto superiore a quello del dicembre 2012 e migliore persino di dicembre 2011, nonostante il boom degli ebook e nonostante il modo antipatico e incivile con cui trattano i loro clienti. Questo perché è situata in un quartiere agiato e di cultura medio-alta (e anche perché non hanno concorrenza di alcun genere, come ho già detto nell'altro post). Inserendo il nostro progetto nella stessa area, l'obiettivo sarebbe di fregare la clientela proprio a questi, puntando su cordialità e disponibilità e sull'idea, senza dubbio originale secondo me, di annettere la famosa caffetteria.
È vero, si punta molto anche su libri per bambini e ragazzi, giochi, gadget, segnalibri e stupidate varie, ma se queste ti fanno fare buoni incassi...perché no? :)

Io ti consiglierei di leggerti L'arte di vendere, scritto da Romano Montroni, che parla appunto di come gestire una libreria e ti può dare molti spunti interessanti.

Grazie del consiglio, lo leggerò sicuramente :mrgreen:
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Caro Handel,

spero di sbagliarmi e ti auguro tanto successo.

Per quanto riguarda
di nuovo dalla mia piccola esperienza, ti posso dire che i libri che hanno maggiormente bisogno di essere esposti, in modo visibile, evidente, sono le novità,
mi risulta valga anche l'opposto, e cioè le novità le espongo già tutti, perciò io espongo ciò che invece mi permette di distinguermi dalle grandi catene, supermercati e Autogrill e a quel punto vengono fuori le librerie un po' più ricercate perchè orientate verso i classici, l'arte, l'architettura, l'infanzia, la manualistica (come la Giunti)... mentre le ultime novità riguardanti Bruno Vespa, Benedetta Parodi o Totti. :mrgreen: restano in un settore della libreria, ma non in vetrina o all'ingresso.
Ognuno ha la sua filosofia!
 

ulysse

New member
Io avevo lo stesso progetto in mente, ma con un altra caratteristica di cui sono appassionato, la bicicletta. Poi mi hanno stoppato le problematiche relative al locale e gli adempimenti burocratici tipici di questo paese. In particolare il fatto che non potessi avere nello stesso locale, se pur con ambienti separati, l'officina ed il locale per la mescita di alimenti. Informati bene perché una cosa stile inglese, sembra che in Italia affronti diverse ostative, non solo ma poi i controlli HACCP che dovresti fare per il locale bar, non andrebbero d'accordo con la polvere, che si deposita sui libri, che per quanto pulito vuoi tenere è sempre presente. Per cui faresti la fortuna degli addetti ai controlli.
Non per scorraggiarti, ma solo perché ci sono passato direttamente.

Anche io sono a Montesacro!!!!
 

gamine2612

Together for ever
:Dhandel ti faccio un grossissimo in bocca al lupo per il tuo progetto!
Se la aprirai informaci...ti mando degli amici romani :wink:
:?quello che mi manca decisamente quando vado in libreria sono le indicazioni dove trovare un libro che sto cercando; scarsità di tempo del personale ed indicazioni poco chiare della collocazione sugli scaffali.
Divisi per casa editrice per esempio ti fa perdere un sacco di tempo: lo stesso libro in edizioni diverse io le vorrei trovare vicine.

Sono stata di recente in una bellissima caffetteria/libreria, ma ti dirò i libri erano così pochi e collocati scomodamente che non mi attiravano per niente.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Scusatemi: oggi è proprio uno schifo di giornata perciò stacco dal lavoro (tanto non mi pagano da due mesi) e racconto un aneddoto.

Ogni paese ha tradizioni diverse e tanto per fare un esempio, negli USA se vuoi un pacchetto di Marlboro, fino a poco tempo fa le potevi comprare in farmacia.
Infatti, una volta che ero in una cittadina sperduta dell'Ohio, dico ad un mio collega che avevo sete e volevo bere qualcosa.
Allora lui addocchia un libreria e dice << andiamo là! >> :?
Fate conto che il posteggio della libreria - sì, ho detto il posteggio della libreria perchè negli USA le librerie hanno anche il posteggio! - sarà stato 50X50 metri.
Molliamo la macchina ed entriamo.
La libreria era su due piani e sarà stata 50X40 metri.
Il bar al piano terra, non esagero, 10X20m; ovviamente offriva solo analcolici e i frappè industriali di tutti i colori andavano per la maggiore.
Non resistetti e andai a fare un giro.
Con le scale mobili andai al piano di sopra che era a forma di C in modo da poter vedere la libreria di sotto dall'alto. Un'intera ala del piano di sopra era riservato alla letteratura per bambini e racchiusa da vetrate. I bambini erano per terra, su una soffice moquette, che sfogliavano libri più grandi di loro. Entrai a dare un'occhiata ma un inserviente mi fece capire che non avendo bambini, lì non potevo gironzolare. In pratica, potevi mollar loro il pupo e andare a sceglierti il tuo saggio o romanzo in santa pace.
Rimasi di stucco.

Eppure era un paesino, non una grande città.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Aprire una libreria è il mio sogno più grande, ma ormai mi sono rassegnata, so che non la aprirò mai :W (almeno nel mio paese).

Carcarlo ha dato dei validi consigli, ma handel sembra piuttosto esperto, lavorando già nel settore.
L'idea della caffetteria insieme alla libreria potrebbe essere un problema per le contabilità separate, ma visto che handel studia Economia, per lui sarà di certo più semplice :wink:.

Da parte mia posso solo dire qualcosa su come gestire i rapporti con la clientela, avendo avuto un negozio per una decina di anni...la prima cosa che serve è la PAZIENZA (cosa che oggi forse non sarei più capace di avere), poi la gentilezza, la capacità di capire che tipo di cliente si ha davanti per poterne prevedere le mosse e le scelte e una certa preparazione e conoscenza della "merce" che si sta vendendo.

Purtroppo è da parecchio che non entro in una libreria -la più vicina è a 20 km, ma non è molto fornita e io non guido, quindi da diversi anni ordino solo su internet (è squallido, lo so, ma è meglio di niente)- perciò al momento non ricordo cosa preferivo e cosa no a livello di suddivisione dei libri. Però la conoscenza dei nomi degli scrittori e dei relativi titoli da parte del proprietario o dei commessi è indispensabile, secondo me.
Mi è capitato di entrare in qualche libreria in cui chi la gestiva, a mio parere, non aveva mai letto in vita sua :paura:.
E su questo handel parte già avvantaggiato :wink:.
 

Holly Golightly

New member
Sì Roma-Roma, ma non proprio centro, quartiere Montesacro-Talenti, abbastanza agiato e prettamente residenziale-commerciale, le potenzialità ci sono. Conosco quelle di San Lorenzo che dici tu, ma quelle nascono innanzitutto come locali/pub e mi sono sembrate sempre male organizzate.
Sulla clientela, avendo lavorato in libreria, ti dico che di gente maleducata e ignorante ce n'è a bizzeffe, bisogna avere una pazienza infinita per non rispondere a tono XD
Crepi il lupo!!! :D

Allora ti verrò a trovare, sto a una mezz'oretta o più da lì! :mrgreen: (è da una vita che non passo da Montesacro, ma anche lì dovrebbero fra l'altro esserci parecchi studenti, è una delle zone relativamente economiche della capitale, questo non è mai male :D)
 

handel589

New member
Per quanto riguarda

mi risulta valga anche l'opposto, e cioè le novità le espongo già tutti, perciò io espongo ciò che invece mi permette di distinguermi dalle grandi catene, supermercati e Autogrill e a quel punto vengono fuori le librerie un po' più ricercate perchè orientate verso i classici, l'arte, l'architettura, l'infanzia, la manualistica (come la Giunti)... mentre le ultime novità riguardanti Bruno Vespa, Benedetta Parodi o Totti. :mrgreen: restano in un settore della libreria, ma non in vetrina o all'ingresso.
Ognuno ha la sua filosofia!

Sì hai pienamente ragione, in effetti la libreria in cui ho lavorato è in un centro commerciale, va da sè che in vetrina ci mettono Totti (daje capitano!!!) e Vespa, anche se non tutte le novità sono di basso livello come questi ultimi due. Quindi sì, si potrebbe adottare una filosofia diversa, magari specializzarsi in qualche settore (ad esempio saggistica storica, di cui sono ghiotto :)) e attirare una clientela un po' più ricercata, evitando le varie mondezze (per esempio odio i romanzi della Newton, difficilmente ci butterei soldi!).

Scusatemi: oggi è proprio uno schifo di giornata perciò stacco dal lavoro (tanto non mi pagano da due mesi) e racconto un aneddoto.
Ogni paese ha tradizioni diverse e tanto per fare un esempio, negli USA se vuoi un pacchetto di Marlboro, fino a poco tempo fa le potevi comprare in farmacia.
Infatti, una volta che ero in una cittadina sperduta dell'Ohio, dico ad un mio collega che avevo sete e volevo bere qualcosa.
Allora lui addocchia un libreria e dice << andiamo là! >> :?
Fate conto che il posteggio della libreria - sì, ho detto il posteggio della libreria perchè negli USA le librerie hanno anche il posteggio! - sarà stato 50X50 metri.
Molliamo la macchina ed entriamo.
La libreria era su due piani e sarà stata 50X40 metri.
Il bar al piano terra, non esagero, 10X20m; ovviamente offriva solo analcolici e i frappè industriali di tutti i colori andavano per la maggiore.
Non resistetti e andai a fare un giro.
Con le scale mobili andai al piano di sopra che era a forma di C in modo da poter vedere la libreria di sotto dall'alto. Un'intera ala del piano di sopra era riservato alla letteratura per bambini e racchiusa da vetrate. I bambini erano per terra, su una soffice moquette, che sfogliavano libri più grandi di loro. Entrai a dare un'occhiata ma un inserviente mi fece capire che non avendo bambini, lì non potevo gironzolare. In pratica, potevi mollar loro il pupo e andare a sceglierti il tuo saggio o romanzo in santa pace.
Rimasi di stucco.

Eppure era un paesino, non una grande città.

Questa è veramente un'ottima idea, fare una sorta di area giochi/biblioteca per i bambini, con qualcuno che se ne prende cura mentre i genitori fanno i loro giri nella libreria. Certo servirebbe molto spazio, un piano esclusivamente dedicato sarebbe ancora meglio, e soprattutto personale in grado di gestire dei bimbi e di farli divertire. Vedremo, per ora non ci precludiamo nulla, tutto sta nel trovare il locale adatto :D

Informati bene perché una cosa stile inglese, sembra che in Italia affronti diverse ostative, non solo ma poi i controlli HACCP che dovresti fare per il locale bar, non andrebbero d'accordo con la polvere, che si deposita sui libri, che per quanto pulito vuoi tenere è sempre presente. Per cui faresti la fortuna degli addetti ai controlli.

Grazie mille della segnalazione, un'altra delle molte cose a cui non avrei mai pensato! In effetti una libreria è sempre molto polverosa..magari si potrebbe tenere sempre super pulito l'ambiente caffetteria, isolandolo dalla libreria con dei muri a vetro trasparenti..ipotizzo ;)

Divisi per casa editrice per esempio ti fa perdere un sacco di tempo: lo stesso libro in edizioni diverse io le vorrei trovare vicine.
Sono stata di recente in una bellissima caffetteria/libreria, ma ti dirò i libri erano così pochi e collocati scomodamente che non mi attiravano per niente.

Non nascondo di aver pensato proprio a una divisione per casa editrice, soprattutto per l'impatto visivo che darebbe, molto bello ed elegante..certo una cosa del genere richiederebbe molta cura e soprattutto una assistenza assidua, quasi estrema, al cliente..misà che in effetti è decisamente scoraggiante e poco pratico :)
Crepi il lupo! :D

Aprire una libreria è il mio sogno più grande, ma ormai mi sono rassegnata, so che non la aprirò mai :W (almeno nel mio paese).

Carcarlo ha dato dei validi consigli, ma handel sembra piuttosto esperto, lavorando già nel settore.
L'idea della caffetteria insieme alla libreria potrebbe essere un problema per le contabilità separate, ma visto che handel studia Economia, per lui sarà di certo più semplice :wink:.

Da parte mia posso solo dire qualcosa su come gestire i rapporti con la clientela, avendo avuto un negozio per una decina di anni...la prima cosa che serve è la PAZIENZA (cosa che oggi forse non sarei più capace di avere), poi la gentilezza, la capacità di capire che tipo di cliente si ha davanti per poterne prevedere le mosse e le scelte e una certa preparazione e conoscenza della "merce" che si sta vendendo.

Per me puoi benissimo venire a Roma e aprirla insieme a noi :mrgreen:
Comunque, esperto non sono affatto, su moltissime cose non saprei da dove iniziare (es. rese, fuori catalogo, rapporti coi rappresentanti delle case editrici, ecc.)..spero solo di aver fatto tesoro delle occasioni che ho avuto negli ultimi anni. Coi clienti la pazienza è vitale, lavorando a Natale di scene e clienti allucinanti ne ho visti fin troppi..a volte veramente esilaranti, certe perle sono da scrivere! Come una signora che mi chiese di incartarle lo scontrino, oppure una scenetta bellissima del tipo:
Cliente (entrando): Scusi, che avete l'"Occhio del lupo"?
Io: Pennac?
Cliente: No no, è pe er regazzino!

E poi spesso si intrecciano coi titoli, scambiano nomi ("cercavo il Conan Doyle di Sherlock Holmes"), se ne inventano di sana pianta..serve paradossalmente molta fantasia per capire quale libro stanno realmente cercando :D
 
Ultima modifica:

darida

Well-known member
non voglio smorzare gli entusiasmi a nessuno, ma vi racconto 'sta cosa

nella corte dove è sito il mio negozio-studio fotografico da 23 anni, tantelli... -ma è forse la ragione principale per la nostra tenuta-qualche tempo fa volevano aprire una sorta di libreria, ma non solo: angolo ristoro,vendita di oggettistica varia,luogo di incontri per esposizioni, gruppi di lettura:paura:...e simili,insomma un sogno! mi sarebbe bastato allungare un piede fuori dalla porta :mrgreen:

Niente da fare, il proprietario dei muri nonostante le insistenze delle signore, due tipe in gamba quasi giovani come me :mrgreen:non ha accettato, troppo rischioso.
Al loro posto ha aperto l'ennesimo mercatino dell'usato: carino, colorito...fracassone :mrgreen: sinceramente non so quante chances in più possa avere rispetto alla libreria mancata, presto per dirlo ha aperto solo 6 mesi fa...ora io sono in negozio, loro in vacanza fino a metà mese...ma questo è un altro discorso :wink:
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Innanzitutto auguri per il progetto... :mrgreen:

Dovessi aprirla io lascerei da parte le novità, le hanno tutti; mi concentrerei su quei romanzi che NON si trovano più, di difficile reperibilità. A questi aggiungerei dei libri in lingua inglese mai editi in italiano (non tutti han un lettore per gli eBook). In questo modo proverei a creare una piccola nicchia di clienti, piccola ma fedele.
Cosa manca nelle librerie oggi? La persona X che entra e chiede un consiglio, immancabilmente, troverà un commesso che la indirizzerà verso un contemporaneo... Deprimente... Io amerei trovare una persona appassionata del mondo "letteratura" con cui, magari, scambiare due parole.

Nella mia città esiste, da ben 50 anni, una piccola (e famosa) libreria indipendente specializzata in Fantasy, prima condotta dal babbo, ora amministrata dalle 4 figlie. Vi assicuro che resistono e sono compententissimi e hanno TUTTO il materiale immaginabile :)
 

kati

New member
La tua sfida potrebbe anche essere quella di invogliare i ragazzi,fascia d'eta' notoriamente web dipendente,alla lettura magari consigliando titoli (classici o contamporanei) che potrebbero direttamente o indirettamente risolvere i loro mille quesiti adolescenziali lasciando spazio alla giusta interiorizzazione come solo un libro puo' fare :)
 

ila78

Well-known member
Io non ho esperienza di gestione di negozi (o librerie) ma ho MOLTA esperienza come cliente e ti dico che una delle cose più difficili da trovare in qualsiasi punto vendita di qualunque genere, specie negli ultimi anni che vanno di moda le "catene" tipo McDonald, è LA COMPETENZA E LA PASSIONE di chi sta dietro al bancone: vai alla Feltrinelli chiedi se hanno un titolo qualsiasi di Flaubert e ti guardano come se gli avessi chiesto una pizza prosciutto e funghi, poi (se hanno voglia) guardano nel computer (ammesso che sappiano scrivere correttamente "Flaubert"....:paura:) e ti dicono "E'là" indicandoti lo scaffale. Mai nessuno che ti faccia capire che anche lui/lei è un appassionato/a di libri e ti risponda qualcosa tipo "Complimenti, bella scelta, l'ho letto anch'io, se vuoi posso consigliarti qualche altro titolo...."
Il tuo è un bellissimo progetto, peccato che sono lontana da Roma se no sarei venuta volentieri a trovarti....un libraio che SA DI LIBRI è una merce molto rara.:wink:
 

handel589

New member
Innanzitutto auguri per il progetto... :mrgreen:

Dovessi aprirla io lascerei da parte le novità, le hanno tutti; mi concentrerei su quei romanzi che NON si trovano più, di difficile reperibilità. A questi aggiungerei dei libri in lingua inglese mai editi in italiano (non tutti han un lettore per gli eBook). In questo modo proverei a creare una piccola nicchia di clienti, piccola ma fedele.
Cosa manca nelle librerie oggi? La persona X che entra e chiede un consiglio, immancabilmente, troverà un commesso che la indirizzerà verso un contemporaneo... Deprimente... Io amerei trovare una persona appassionata del mondo "letteratura" con cui, magari, scambiare due parole.

Nella mia città esiste, da ben 50 anni, una piccola (e famosa) libreria indipendente specializzata in Fantasy, prima condotta dal babbo, ora amministrata dalle 4 figlie. Vi assicuro che resistono e sono compententissimi e hanno TUTTO il materiale immaginabile :)

Eh ma le novità devi averle, purtroppo è il settore che margina di più..ma si possono fare entrambe le cose, anche se non è facile specializzarsi in libri "rari" o magari fuori catalogo. Carina l'idea dei libri stranieri inediti, si può studiare bene ;)
Sulla passione per la letteratura, il difficile è anche trovare dipendenti che abbiano la nostra stessa passione, un conto è leggere molto, altro paio di maniche invece è sapere di letteratura e/o sapersi muovere tra le varie edizioni di una stessa opera. Un esempio su tutti: G.R.R. Martin :mrgreen:
Poi sì la specializzazione a lungo termine paga molto, c'è una nicchia di mercato ad esempio di fantasy, ma anche di storia o economia (testi seri, non come quelli che spopolano adesso su come uscire dalla crisi o robetta simile), che spesso non trovano soddisfazione in quanto le librerie non si riforniscono dei libri giusti :)

La tua sfida potrebbe anche essere quella di invogliare i ragazzi,fascia d'eta' notoriamente web dipendente,alla lettura magari consigliando titoli (classici o contamporanei) che potrebbero direttamente o indirettamente risolvere i loro mille quesiti adolescenziali lasciando spazio alla giusta interiorizzazione come solo un libro puo' fare :)
Aggiungo...eventuale ritiro e rivendita dell'usato sarebbe fattibile?

Sì, si potrebbe fare, anche se molti adolescenti entrano in libreria solo per prendere i libri che gli insegnanti danno loro da leggere..piuttosto pensavo a una forte collaborazione con le scuole, del tipo: gli insegnanti decidono i libri, un responsabile della scuola prende gli ordini di tutti e si mette in contatto con noi, che ci impegniamo a portare a scuola tutti i libri ordinati dagli alunni e a distribuirli nelle classi..un po' complicato forse, ma è un'idea che potenzialmente offre un bacino di clientela molto ampio, bastano 3-4 scuole della zona e ci fai begli incassi, oltre a fornire un servizio secondo me eccellente ai ragazzi e alla scuola stessa.
L'usato penso sia fattibilissimo, a patto di ritirare libri in catalogo o comunque recenti, e non reperti antidiluviani :?

Io non ho esperienza di gestione di negozi (o librerie) ma ho MOLTA esperienza come cliente e ti dico che una delle cose più difficili da trovare in qualsiasi punto vendita di qualunque genere, specie negli ultimi anni che vanno di moda le "catene" tipo McDonald, è LA COMPETENZA E LA PASSIONE di chi sta dietro al bancone: vai alla Feltrinelli chiedi se hanno un titolo qualsiasi di Flaubert e ti guardano come se gli avessi chiesto una pizza prosciutto e funghi, poi (se hanno voglia) guardano nel computer (ammesso che sappiano scrivere correttamente "Flaubert"....:paura:) e ti dicono "E'là" indicandoti lo scaffale. Mai nessuno che ti faccia capire che anche lui/lei è un appassionato/a di libri e ti risponda qualcosa tipo "Complimenti, bella scelta, l'ho letto anch'io, se vuoi posso consigliarti qualche altro titolo...."
Il tuo è un bellissimo progetto, peccato che sono lontana da Roma se no sarei venuta volentieri a trovarti....un libraio che SA DI LIBRI è una merce molto rara.:wink:

Purtroppo è vero, ma è così, le grandi catene spersonalizzano e standardizzano tutto, design, organizzazione, personale, libri in negozio..e di conseguenza il servizio e l'assistenza al cliente è praticamente nulla. Proprio su questo infatti vorremmo puntare, il cliente da noi dovrebbe sentirsi coccolato e aiutato, da quando entra a quando esce dal negozio, e sarebbe invogliato a tornare (si spera) anche grazie alla qualità del servizio offerto. Per far questo, come dici tu, ci vogliono competenza e passione (e ci sono :D), e come diceva qualcuno più su, anche molta pazienza :mrgreen: poi vabbè se capita il cliente storto c'è poco da fare..mi ricordo a Natale di un tizio che doveva regalare due libri e voleva consigli, uno ho avuto la fortuna di individuarlo subito, l'altro è stato un parto..gli avrò fatto vedere penso una quindicina di titoli diversi, ma diceva di no ancora prima di degnarlo di uno sguardo..alla fine ha preso un'agenda :W


Comunque ragazzi vorrei ringraziare tantissimo tutti quanti, sia per gli incoraggiamenti, sia per l'occasione di potermi confrontare con voi, è importantissimo e sicuramente sta rendendo più matura e più delineata l'idea iniziale. Grazie mille!!! :ad::ad::ad:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho pensato che sarebbe bello poter partecipare dal vivo ad un gruppo di lettura o una sfida letteraria (con tanto di vero sondaggio e voto), coinvolgendo i lettori/clienti che comprebbero più libri e intanto potrebbero confrontarsi su ciò che stanno leggendo :wink:.

E poi non può mancare una tessera fedeltà con bollini da raccogliere per avere sconti sui successivi acquisti.
 
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