Ermanno Olmi, regista bergamasco cresciuto a Milano, classe 1931, sempre attento alla sua terra intesa proprio come cultura contadina, ci racconta la sua infanzia, tra il quartiere di Milano della Bovisa e Treviglio, in cui era sfollato durante i bombardamenti. Sono piccoli racconti ed aneddoti che descrivono i batticuori dei primi amore, il cinema, il periodo delle colonie, gli amici di quegli anni e i drammi che stanno dentro una guerra, come la morte del padre per malattia improvvisa, la casa bruciata, l'amico arrestato ma anche una carrellata di tutte le ragazzine di cui si è innamorato. Se Olmi è un grande regista non si può dire altrettanto come scrittore, anche se gradevoli i raccontini non sono così coinvolgenti da segnalarli per la lettura, se non per gli appassionati.