107° Minigruppo - Lisistrata di Aristofane

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elisa

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Apro questo minigruppo per gustarmi con Cocci un classico imperdibile del teatro greco: Lisistrata di Aristofane. Donne contro la guerra. :)


Le parti sono tante, chi volesse aggiungersi è il benvenuto.:HIPP


"L'ateniese Lisistrata ha convinto le donne di Atene, Sparta, Corinto e Beozia, stanche delle continue guerre, a rifiutarsi ai mariti, finché questi non concludano la pace. Le ateniesi, guidate da Lisistrata, hanno bloccato l'entrata all'Acropoli e l'accesso al tesoro ivi custodito. Vengono respinti gli attacchi di un gruppo di vecchi e di un minaccioso commissario, ma l'abilità e la fermezza di Lisistrata rischiano di essere rese vane dalla sensibilità delle altre donne alle lusinghe dei mariti. Ma alla fine sono gli uomini a cedere. Conclusa la pace, la riconciliazione degli elleni viene celebrata con un festino."
 

Cocci

New member
...lunghe e prolisse spiegazioni del mio incontro con Lisistrata

Ciao omonima! :)
Ho letto da poco un breve saggio di Eva Cantarella sulle donne dell'Antichità e c'era anche un capitolo dedicato alla nostra Lisistrata. Mi ha subito incuriosito nonchè ricordato di una commedia che avevo visto, rivisitata in triestino da un gruppo di ragazzi per una gara teatrale tra scuole. Ero assolutamente convinta che Lisistrata fosse una delle protagoniste di "Donne in Parlamento" di cui appunto la commedia che avevo visto era un remake. Allora una settimana fa sono andata in biblioteca per cercare la famigerata opera di Aristofane ma ho trovato solo tomi di raccolte dell'anteguerra con il testo a fronte in greco. Ho rinunciato.
Poi provvidenziale è stato il tuo appello ai minigruppi: ho collegato dopo un po' che Lisistrata era una commedia A PARTE di Aristofane e non una dei personaggi di Donne in Parlamento. Quindi ho preso la palla al balzo e ho approfittato visto che comunque volevo leggere di Lisistrata e magari fissandomi con l'altra commedia di Aristofane sarei rimasta molto delusa dal non trovarla tra i personaggi:mrgreen:

Quindi eccoci qui. Ho trovato ben due versioni una più scolastica dove tutte le battute " esplicite" vengono mitigate e l'altra tradotta da Ettore Romagnoli quindi piuttosto vetusta ma aderente allo stile "colorito" del caro Aristofane. Ho una domanda per te:
ho già letto la Prima Scena: anche nella tua versione la spartana Lampetta parla burino? Cioè è tradotta come se parlasse un dialetto e penso fosse intenzione di Aristofane( visto che doveva presentare la commedia ad un pubblico di ateniesi in guerra con Sparta) far risaltare in un certo modo l'aspetto rozzo e un po' rustico del popolo spartano; penso per questo il traduttore ha usato un dialetto poco chiaro sebbene sembri proprio romanaccio!:paura:
Nella versione "scolastica" invece Lampetta parla come le altre: forse pensavano fosse poco educativo tradurre in dialetto dal greco.
Io comunque penso leggerò la versione più aderente all'antico cioè quella di Romagnoli...poi se non capisco uso l'altra come traduzione della traduzione!TUNZZZ

Ok sono stata lunghissima.
Buona lettura!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La mia edizione è quella de I classici della BUR con introduzione, note e traduzione di Guido Paduano. Io ho letto da non molto Donne in Parlamento e per completezza ho voluto proseguire con la più nota Lisistrata, nome parlante che significa "colei che scioglie le guerre".

Io questa Lampetta non ce l'ho tra i personaggi, forse la posso ricondurre a Lampitò, che viene chiamata la spartana e che come prima battuta si esprime così: " Lo credo bene, faccio ginnastica, quando salto arrivo fino alle chiappe".


Per il momento mi sono limitata a leggiucchiare qua e là l'introduzione e la vita di Aristofane e ho solo scorso alcune righe delle prime pagine, come faccio solitamente per addomesticare un libro prima di immergermi nella lettura.
 

Cocci

New member
Penso che Lampito sia la Lampetta della mia versione, considera che la mia versione è stata tradotta all'inizio del Novecento magari si tendeva ad italianizzare.Mi sembra che il tuo traduttore non ha mantenuto questa caratteristica dialettale, perchè quella stessa battuta nella mia versione è:
"Sfido! Fo la ginnastica, e me sbatto
li calcagni alle chiappe, quanno zompo!"
Sarà da ridere a leggerlo così! Vabbè se vedo che degenera troppo leggo la versione scolastica.
Donne in Parlamento non l'ho letto però avevo appunto visto la rappresentazione e a grandi linee mi ricordo la tematica che è simile a quella di Lisistrata.
 

Cocci

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Fino a scena 3

La mia versione iniziale, quella di Romagnoli traduceva il coro maschile e il coro femminile in endecasillabi incomprensibili. Quindi me ne sono procurata un'altra in e-book molto meno colorita in cui Lampetta si chiama come nella tua versione Lampito.
Molto divertente la scena iniziale della riunione tra donne che vogliono mettere fine alla guerra del Peloponneso con lo sciopero del sesso. Mi sembra un'idea astuta!:mrgreen: inoltre saggiamente le donne hanno occupato l'acropoli dove è custodito il tesoro della Lega Attica. Ma riusciranno a mantenere il loro proposito e a a continuare lo lo sciopero?
Mi piacciono molto le battute rivolte ai concittadini illustri di Aristofane che li sbeffeggia nella sua commedia come uno spettacolo di satira politica moderna. Probabilmente se fossimo spettatori dell'Atene del 411 a.C rideremmo ancora più di gusto. :)
 

elisa

Motherator
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io sono più lenta di te Cocci, sono proprio all'inizio inizio, che è di un pacifismo assoluto, molo moderno, contro la guerra tout court, come solo le donne in Grecia avrebbero potuto essere. Il fatto di mettere le donne a paladine del pacifismo secondo me è un artifizio letterario che a un uomo non sarebbe stato concesso.
 

Cocci

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Ti lascio una battuta che mi ha molto colpito:
Son donna, sì, ma non siate invidiosi ch'io suggerisca qualcosa di meglio di quel che è ora.

Bel personaggio Lisistrata, audace per il suo tempo Aristofane. Peccato che tutte le sue idee pacifiste fossero espresse nel genere della commedia che di solito era un po' preso alla leggera dai Greci rispetto alla tragedia. Infatti in certi punti l'autore cita Euripide e le sue tragedie con fare scherzoso (tipo nel giuramento delle donne sopra il vino).
 

elisa

Motherator
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il linguaggio delle ragazze è piuttosto spinto ed esplicito, doppi sensi e riferimenti sessuali a iosa...divertente, molto divertente :mrgreen:
 

Cocci

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Ciao elisa!
Io ho finito questa deliziosa commedia, aspetto te per un giudizio finale. Mi sono anche letta il contesto storico e la vita di Aristofane e ora sono curiosa di sapere cosa ti era sembrato di "Donne in Parlamento"...perchè ci sto facendo un pensierino:mrgreen:
 

Cocci

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Bel commento:) Comunque ho letto nell'introduzione di Lisistrata che Donne in Parlamento ha già una visione disillusa della politica e un po' senza speranza, visto che è una delle ultime commedie di Aristofane e che l'ha scritta dopo un lungo periodo di inattività.
 

elisa

Motherator
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che rabbia quando definiscono le donne un malanno, solo un fatto negativo che non vale neanche la pena di prendere in considerazione. Questa visione che avevano i greci delle donne ancor oggi per moli non è cambiata :evil:
 

Cocci

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Penso proprio che l'autore riportasse esattamente la visione dell'epoca: erano gli uomini che guidavano le polis, erano gli uomini i filosofi,i matematici e gli intellettuali...è bello però che Aristofane metta in bocca a Lisistrata il fatto che le donne vivendo comunque nella società sono in grado di vedere anche loro cosa è bene e cosa invece è male e soprattutto anche le donne sono in grado di trovare una soluzione che agli uomini al momento sfugge.
Non so se l'hai già letta ma è molto bella la battuta di Lisistrata al commissario nella quale spiega come le donne risolverebbero i problemi di Atene come si fa con una matassa ingarbugliata: una metafora semplice con il quotidiano ma azzeccata.
 

elisa

Motherator
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le donne poi vengono considerate deboli proprio perché troppo dipendenti dal sesso e dal vino, tratti che al giorno d'oggi sono più suddivisi mentre Aristofane fa intendere quanta fatica facciano ad astenersi dai rapporti con gli uomini, la descrive come una vera e propria dipendenza sessuale, un'ossessione, con un linguaggio anche molto esplicito, preso soprattutto dai volatili :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Presumo sia uno dei primi testi che pone i riflettori sulla discriminazione primigenia, quella tra i sessi, dove le donne vengono poste ad un gradino inferiore rispetto agli uomini ed escluse per la loro appartenenza di genere dalla partecipazione alle decisioni politiche, economiche e sociali. Detto questo la cosa che mi preme sottolineare è l'uso del corpo e della propria sessualità come arma di ricatto o strumento di persuasione che permette di incidere su quelle scelte. Su questo punto non abbiamo fatto grandi progressi, ancor oggi la donna si vive tale e quale la donna ateniese e spartana dell'epoca di Aristofane, un corpo "parlante" completamene estraneo da quello che è la capacità di prendere decisioni estranee ad esso, così come farebbe un uomo ad esempio. I rapporti di potere si basano ancora su questa prevalenza del corpo femminile rispetto a tutto il resto, non sembra che abbiamo fatto grandi passi. L'opera in sé ha questa grandezza, oltre che al linguaggio molto esplicito, difficoltosa in alcuni punti per la sua costruzione a tavolino fatta dai critici, ma di una modernità sconcertante e ancora troppo avanzata dove solo le donne possono avere una visione superiore delle relazioni fra popoli, quale la pace è la massima espressione della convivenza.
 

Cocci

New member
Caspita elisa! mi ero persa questi tuoi ultimi commenti..ora mi guardo il tuo link. Intanto ho commentato in Piccola Biblioteca ( grazie per aver aperto la discussione io sono sempre impacciata nell'inserire i titoli in PB) Riporto qui la recensione dell'altra parte per completezza del minigruppo:

Io ho colto una sfumatura più positiva della morale dell'opera, sarà la mia visione meno matura e ottimista forse... Il messaggio che ho voluto cogliere è quello della capacità della donna di avere una visione di insieme e più "concettuale" della politica e della guerra. Nonostante nella società ateniese la donna fosse relegata al semplice ruolo di moglie e di addetta alla procreazione in questa commedia esce fuori il suo ruolo di amministratrice della casa e della famiglia e in quanto tale è altrettanto capace di poter gestire la politica della città e le dinamiche della guerra. La soluzione proposta da Lisistrata effettivamente fa utilizzo del corpo femminile come mezzo per ottenere la pace, ma mi sembra una soluzione geniale perchè effettivamente punta su una delle maggiori debolezze maschili. Poi, siamo sinceri, questa risulta anche una debolezza femminile quindi Aristofane non è che esalti eccessivamente le virtù delle donne.
Mi è piaciuta, era la mia prima commedia di questo autore e l'ho apprezzata nonostante il linguaggio esplicito e le parti del coro di difficile comprensione immediata.

Il voto finale è 3/5 non tanto per la trama in sé quanto per la lingua, divertente però un po' volgare a tratti e per certe parti del coro,secondo me superflue nella visione moderna dell'opera ( ripetono sempre gli stessi concetti e le scaramucce tra il corifeo e la corifea non mi hanno entusiasmato) che viene letta mentre nell'Antichità dovevano risultare molto più movimentata visto che veniva cantata.
 

Cocci

New member
Decisamente pittoresca la versione del 1545, mi piace come cercano di rendere meno sconce le battute di Aristofane:mrgreen:
 
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