Buscaroli, Piero - Bach

Quando termini il libro, hai l'impressione di aver letto la biografia di un grigio impiegato di banca e non del più grande musicista che abbia mai calpestato il suolo terrestre.

Bach cambia continuamente sede di lavoro per spuntare il miglior contratto possibile. Sorrido pensando che alcuni contratti gli imponevano di scrivere almeno una cantata quindicinale e pensare che le toccate e fughe siano nate per tale motivo. Sorrido pensando che Bach guardava con una certa invidia Haendel che differenziandosi da lui, si era affidato al "mercato" girando per i teatri. Bach invece cercava la sicurezza economica, un principe, un borgomastro, cercava un fisso, da arrotondare con gli "accidentia": musiche per funerali, matrimoni, currender. Bach era consapevole di essere un grande, e provò anche a sfidare Haendel nel virtuosismo organistico, la leggenda vuole che Haendel lo avesse evitato per sfuggire alla brutta figura, nella realtà, Haendel considerava Bach un misero stipendiato e non volle abbassarsi a disputar con lui.

Un episodio per me divertente: a Lipsia Bach firmò un contratto che prevedeva oltre ad essere Cantor (maestro di musica), anche maestro di lettere classiche, ma aveva chiesto ed ottenuto di esserne esonerato. Alla morte del suo protettore il consiglio comunale chiese al Cantor di tornare ad insegnare ai bambini, Bach si oppose e si sarebbe arrivato ai ferri corti se non fosse intervenuto il rettore Gesner. In poche parole Bach era famosissimo anche all'epoca ed era considerato un genio della musica, ma il consiglio comunale nella sua grettezza affermò che a loro importava meno di zero che Bach fosse un genio della musica, loro avevano assunto un maestro per i bambini e un direttore di coro e che si limitasse a fare quello. E' passata alla storia ed è passato alla storia per averla detta, la frase del consigliere Sporn: "Il Cantor (Bach) è incorregibile". Se non ci fosse stato Gesner l'avrebbero sbattuto fuori.

La biografia non è stata di facile lettura, poiché in alcune parti è molto tecnica e per addetti ai lavori, ma è scritta senza apologie e in un ottimo italiano.
 
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