Jordan, Neil - Mona Lisa

George è appena uscito di prigione e per vivere fa l'autista di una prostituta di lusso, la porta negli alberghi e a casa dei clienti e un po' alla volta se ne innamora e l'aiuta a trovare una ragazzina che si prostituisce a cui la donna è particolarmente affezionata.

Il film ricorda molto La moglie del soldato che il regista inglese girerà alcuni anni dopo e l'argomento sembra un pretesto per sottolineare come sono lontani i due mondi, quello di George semplice, sincero e pulito, capace di sentimenti e quello degli sfruttatori, violento, perverso, falso. In mezzo giovanissime donne, spesso minorenni, facili da manipolare e da piegare ad ogni desiderio, anche il più estremo, che si aggrappano in modo disperato a qualche illusione o ad amori impossibili. George viene interpretato in modo spettacolare da Bob Hoskins, un piccolo uomo determinato nei suoi sentimenti che coltiva nonostante il disgusto del mondo di cui fa parte. Un film delicato e doloroso nello stesso tempo, con i ritmi del noir, ma anche con accenti drammatici e di commedia, come il finale che sembra quasi un omaggio al grande Chaplin.

Bellissimo film,alfiere di quella che fu definita la British Renaissance,un nuovo modo di concepire il cinema,con sguardi alle piccole storie,ma di grande efficacia,come anche My Beautiful Laundrette di un altro talento uscito da quella scuola degli anni 80,Stephen Frears. Girato ottimamente,con un Bob Hoskins magistrale nel tratteggiare questo personaggio alle prese con un mondo della delinquenza di alto bordo che per lui è totalmente estraneo. Giustamente il titolo si rifa all'evergreen MonaLisa cantato da Nat King Cole che fa da leitmotiv al film.