Zola, Emile - Il ventre di Parigi

darida

Well-known member
Un libro che ho amato e che continuo ad amare molto, anche nelle riletture-non sempre è così, a volte i riavvicinamenti letterari deludono-

Siamo nelle formicolanti Halles, i mercati generali di Parigi nella seconda metà dell'ottocento. La meticolosità della descrizione sembra far uscire dalle pagine del romanzo un groviglio di colori odori...fetori; così la protagonista, la bella e morbida Lisa, fa pizzicare le narici, -del lettore- quando con le dita golose, e durante un percorso minuzioso, porta alle labbra un bel pezzo di sanguinaccio bollente...una lettura che sazia e disgusta, bellissima.

Molto belli dello stesso autore anche
L'ammazzatoio,La bestia umana, Nanà... :D
 
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zolla

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anche io lo conosco poco..ho un libro che parla dei grandi magazzini di parigi ma nn ricordo il titolo...
 

angel_eyes

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darida ha scritto:
Un libro che ho amato e che continuo ad amare molto, anche nelle riletture-non sempre è così, a volte i riavvicinamenti letterari deludono-

Siamo nelle formicolanti Halles, i mercati generali di Parigi nella seconda metà dell'ottocento. La meticolosità della descrizione sembra far uscire dalle pagine del romanzo un groviglio di colori odori...fetori; così la protagonista, la bella e morbida Lisa, fa pizzicare le narici, -del lettore- quando con le dita golose, e durante un percorso minuzioso, porta alle labbra un bel pezzo di sanguinaccio bollente...una lettura che sazia e disgusta, bellissima.

Molto belli dello stesso autore anche
L'ammazzatoio,La bestia umana, Nanà... :D

A me è rimasto impresso per lo stesso tuo motivo, la descrizione dei mercati generali di Parigi credo non si possa dimenticare faoilmente.
Tutte le opere di Zola per un motivo o un altro non si dimenticano, c'è un crudo realismo che s'imprime indelebilmente.
E' uno dei miei 3 autori prediletti, è un piacere immenso direi quasi fisico, per me leggere le sue pagine e lo consiglio a tutti quelli che non lo conoscono. Ne vale davvero la pena.
 
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darida

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angel_eyes ha scritto:
darida ha scritto:
Un libro che ho amato e che continuo ad amare molto, anche nelle riletture-non sempre è così, a volte i riavvicinamenti letterari deludono-

Siamo nelle formicolanti Halles, i mercati generali di Parigi nella seconda metà dell'ottocento. La meticolosità della descrizione sembra far uscire dalle pagine del romanzo un groviglio di colori odori...fetori; così la protagonista, la bella e morbida Lisa, fa pizzicare le narici, -del lettore- quando con le dita golose, e durante un percorso minuzioso, porta alle labbra un bel pezzo di sanguinaccio bollente...una lettura che sazia e disgusta, bellissima.

Molto belli dello stesso autore anche
L'ammazzatoio,La bestia umana, Nanà... :D

A me è rimasto impresso per lo stesso tuo motivo, la descrizione dei mercati generali di Parigi credo non si possa dimenticare faoilmente.
Tutte le opere di Zola per un motivo o un altro non si dimenticano, c'è un crudo realismo che s'imprime indelebilmente.
E' uno dei miei 3 autori prediletti, è un piacere immenso direi quasi fisico, per me leggere le sue pagine e lo consiglio a tutti quelli che non lo conoscono. Ne vale davvero la pena.

Si, molto azzecata questa tua affermazione di "piacere fisico", la condivido. Anche per me è uno dei tre preferiti -ce ne sono molti altri naturalmente, ma il numero tre è ricorrente nelle mie passioni, ma sto divagando...- Gli altri sono Victor Hugo, perchè mi strazia con la sua prosa struggente, Piero Chiara perchè è aria di casa, per chè gli spaccati di provincia sono tra le mie storie preferite.
Mi piacerebbe sapere quali sono gli altri tuoi due prediletti... :D
 
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angel_eyes

New member
darida ha scritto:
Si, molto azzecata questa tua affermazione di "piacere fisico", la condivido. Anche per me è uno dei tre preferiti -ce ne sono molti altri naturalmente, ma il numero tre è ricorrente nelle mie passioni, ma sto divagando...- Gli altri sono Victor Hugo, perchè mi strazia con la sua prosa struggente, Piero Chiara perchè è aria di casa, per chè gli spaccati di provincia sono tra le mie storie preferite.
Mi piacerebbe sapere quali sono gli altri tuoi due prediletti... :D

Ho come l'impressione che entrambe abbiamo una passione per i francesi! :D
Un altro dei miei autori prediletti è Honorè De Balzac per le sue storie piene d'intrighi, d'imbrogli e di varia umanità buona e cattiva. Ci sono alcuni personaggi che nella loro cattiveria mi hanno conquistata per il fascino dovuto alla grande intelligenza nello sviluppare le trame per il perseguimento dei propri interessi.
Un' altro autore che amo particolarmente è Charles Dickens, anche lui un realista, brwvissimo nel descrovere le miserie del proletariato inglese e autore di libri memorabili.
Ce ne sarebbero tanti altri...ma rischiamo di andare off topic.
 
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darida

Well-known member
angel_eyes ha scritto:
darida ha scritto:
Si, molto azzecata questa tua affermazione di "piacere fisico", la condivido. Anche per me è uno dei tre preferiti -ce ne sono molti altri naturalmente, ma il numero tre è ricorrente nelle mie passioni, ma sto divagando...- Gli altri sono Victor Hugo, perchè mi strazia con la sua prosa struggente, Piero Chiara perchè è aria di casa, per chè gli spaccati di provincia sono tra le mie storie preferite.
Mi piacerebbe sapere quali sono gli altri tuoi due prediletti... :D

Ho come l'impressione che entrambe abbiamo una passione per i francesi! :D
Un altro dei miei autori prediletti è Honorè De Balzac per le sue storie piene d'intrighi, d'imbrogli e di varia umanità buona e cattiva. Ci sono alcuni personaggi che nella loro cattiveria mi hanno conquistata per il fascino dovuto alla grande intelligenza nello sviluppare le trame per il perseguimento dei propri interessi.
Un' altro autore che amo particolarmente è Charles Dickens, anche lui un realista, brwvissimo nel descrovere le miserie del proletariato inglese e autore di libri memorabili.
Ce ne sarebbero tanti altri...ma rischiamo di andare off topic.

Direi di si!, Balzac lo metto sicuramente al quarto posto, magari a pari merito con un altro paio :wink:

sorry fine o.t. ma questa risposta era dovuta :D come trascurare le affinità lletterarie proprio qui?...
 
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lillo

Remember
Concordo con chi mi ha preceduto; l'interprete principale di questo romanzo notevole sono i mercati generali di Les Halles; descritti in modo mirabile da Zola, sembra quasi di vedere, come in una pittura, i colori delle merci esposte nei negozi, sulle bancarelle, di sentire gli odori, talora nauseabondi degli alimenti, del pesce, quelli penetranti dei formaggi.
In questa cornice si inseriscono i vari personaggi; per la maggior parte si tratta della classe medio-borghese, commercianti benestanti, rispetto agli operai, ai piccoli impiegati; sono persone che si sono costruiti una posizione, per quanto piccola essa possa essere, e cercano di tenersi stretti il loro status quo, contro tutto ciò che possa cambiare la società. Non hanno ideali, interessi al di fuori del loro commercio. In questo ambiente reazionario si inserisce una voce fuori dal coro, Florent, magro(e per questo sicuramente poco raccomandabile), in un ambiente di grassi, per nulla interessato al denaro, con la voglia di cambiare la società.
Tra tutti i personaggi incontrati nella lettura, i 2 che mi hanno particolarmente colpito sono Cadine e Marjolin; figli di Les Halles, la loro è una storia di amore puro, pulito, senza blocchi morali ed etici, come può esserlo quello tra due anime sempici prive di ogni colpevole malizia; si amano ovunque, tra le piume degli uccelli spennati, tra le ceste vuote.
Bellissima la frase con cui si conclude il libro:
"Che canaglia, la gente onesta!"
 

darida

Well-known member
Concordo con chi mi ha preceduto; l'interprete principale di questo romanzo notevole sono i mercati generali di Les Halles; descritti in modo mirabile da Zola, sembra quasi di vedere, come in una pittura, i colori delle merci esposte nei negozi, sulle bancarelle, di sentire gli odori, talora nauseabondi degli alimenti, del pesce, quelli penetranti dei formaggi.
In questa cornice si inseriscono i vari personaggi; per la maggior parte si tratta della classe medio-borghese, commercianti benestanti, rispetto agli operai, ai piccoli impiegati; sono persone che si sono costruiti una posizione, per quanto piccola essa possa essere, e cercano di tenersi stretti il loro status quo, contro tutto ciò che possa cambiare la società. Non hanno ideali, interessi al di fuori del loro commercio. In questo ambiente reazionario si inserisce una voce fuori dal coro, Florent, magro(e per questo sicuramente poco raccomandabile), in un ambiente di grassi, per nulla interessato al denaro, con la voglia di cambiare la società.
Tra tutti i personaggi incontrati nella lettura, i 2 che mi hanno particolarmente colpito sono Cadine e Marjolin; figli di Les Halles, la loro è una storia di amore puro, pulito, senza blocchi morali ed etici, come può esserlo quello tra due anime sempici prive di ogni colpevole malizia; si amano ovunque, tra le piume degli uccelli spennati, tra le ceste vuote.
Bellissima la frase con cui si conclude il libro:
"Che canaglia, la gente onesta!"

santocielo, ogni volta che qualcuno ne parla, vado a ripescare questo romanzo dalle pagine consunte, questa sera mi rifaccio un giro di qualche pagina ai mercati generali de Les Halles :wink:
 

elena

aunt member
Ho iniziato a leggerlo ieri.......prime pagine......posso solo dire......incredibilmente grande Zola :D !!!!!!!!!!!!!
 

elena

aunt member
santocielo, ogni volta che qualcuno ne parla, vado a ripescare questo romanzo dalle pagine consunte, questa sera mi rifaccio un giro di qualche pagina ai mercati generali de Les Halles :wink:

Ora che ho terminato la lettura, comprendo il tuo desiderio di rifare un giro per i mercati di Le Halles ogni volta che qualcuno parla di questo libro: è semplicemente stupendo :D!!!
Diversi sono gli aspetti che mi hanno entusiasmato.
Prima di tutto la capacità descrittiva di questi variopinti mercati: alcune immagini sono così vive e delicate che anche il mercato del pesce sembra un luogo degno di poesia. Bellissimo come Zola introduce l'esposizione del pesce "Alla rinfusa le alghe degli abissi, là dove dorme la vita misteriosa degli oceani, avevano ceduto il loro tesoro alla rete.......".
O anche la parte in cui viene presentata la piccola Cadine, che compone i mazzetti di fiori in base all'umore del giorno, accostando colori violenti, nei giorni trubolenti, o usando tinte tenui e delicate nei giorni sereni.
Ma anche il senso di solitudine ed emarginazione nei confronti di chi viene percepito come "diverso" rispetto all'ambiente che lo circonda.
Bello, bello, bello

Voto 5/5
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho ancora il ricordo della recente bellissima esperienza con Nanà, per cui il prossimo Zola sarà sicuramente questo
 
Mi ricollego a questa vecchia discussione perchè ho appena finito di leggere "Il ventre di Parigi".

Un bellissimo libro. Con un linguaggio semplice ma ricco, Zola ha saputo rendere davvero l'idea di quelle che erano les Halles di un tempo. E soprattutto l'umanità non è mai cambiata: gli stessi sotterfugi, le stesse bugie, calunnie e maldicenze di adesso.

Leggerò tutto il ciclo completo dei Rougon-Maquart e poi vi saprò dire :D
 

fabiog

New member
Rispetto a " Germinal " ho trovato il " Ventre di Parigi " meno interessante e coinvolgente sul piano strettamente sociale, ma resta ugualmente potente la capacità descrittiva dell'ambiente dei mercati e delle azioni umane. La società qui descritta non è quella disperata e spesso violenta dei minatori, ma quella più ipocrita e pettegola della " piccola borghesia ". Una società però anch'essa a suo modo disperata e violenta, disperata nel perdere quello che ha costruito e violenta nel malignare contro le persone.
Particolarmente interessanti ho poi trovato le descrizoni dei mercati, dei cibi esposti; Zola ha proprio la capacità di farci vedere e sentire gli odori, mi è quasi sembrato che abbia l'intenzione di provocare in noi il disgusto per la società " grassa " che vive ed agisce a spese di quella " magra ". Queste descrizioni danno anche un aspetto vivo ai mercati , quasi fossero una creatura dominante sulle persone così come lo era la miniera in Germinal
 

oooo

New member
L'ho amato dal primo istante in cui ho letto il titolo in uno scritto di Ejzenstejn (grande ammiratore di Zola). Poi ho leggiucchiato Zola and film di Singer alla ricerca di altre considerazioni del russone, ne incollo un po' per chi fosse interessato:

Schermata12-2455905alle010341.png


Schermata12-2455905alle010301.png


Schermata12-2455905alle010230.png
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' un libro dove gli sfondi, Parigi e le sue vie sono i veri protagonisti e non i personaggi. La prosa lascia nel lettore delle immagini potenti e molto vivide, sembra davvero di passeggiare tra i mercati delle Halles e di essere assaliti da tutto quel mare in tempesta di odori e colori.
Zola è molto meglio di una fotografia!
 
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