Libri per colloqui

Reid

Member
ciao a tutti,

comprendo benissimo che è una richiesta strana e magari a qualcuno può sembrare immatura e non sensata.
Nella mia azienda ci saranno, a breve, dei colloqui per ricollocamenti mansionali, devo ammettere che in sede di colloquio non sono un granchè a sapermi vendere, anzi, chiudermi a riccio è la mia specialità; di conseguenza cercavo dei testi che ti potrebbero preparare ad un eventuale colloquio di lavoro, testi dove magari ti danno qualche dritta e qualche suggerimento utile.

voi ne avete mai letti ? se si, come li considerate?

per voi è patetico?
 

Lauretta

Moderator
testi per i colloqui non so se sarebbero utili; credo che diano indicazioni generiche su alcuni atteggiamenti da tenere.
da una che ha fatto 10 colloqui nell'ultimo mese ti dico com'è il mio approccio
- esprimere sempre sicurezza in quello che dici.sai poco? esprimi sicurezza in quel poco che sai..
- ad una domanda non sai rispondere? Viva la sincerità, a volte è meglio. tirare ad indovinare rischia di buttarti in un buco senza uscita. Magari per pura fortuna azzecchi la risposta ma se poi ti chiedono "Perchè?" sei fregato...e si accorgono che alla domanda precedente hai solo avuto fortuna.
io di solito lo faccio con le leggi di settore o su domande molto specifiche a cui ci possono essere solo due risposte. dico "Premettendo che non conoscendo il settore nello specifico non so se sto dicendo bene, ma secondo me potrebbe essere così..." (credo che vedere anche come uno ragiona sia un punto vincente)
- rimanere fermi su quanto si dice. in ogni colloquio che faccio mi capita che chi mi fa le domande mi contraddica, ovvero dica: "e secondo lei non potrebbe anche essere così?". Bene, mai cambiare idea se l'esaminatore ti incita a farlo...certo se ti accorgi di aver detto una cavolata epocale allora si... ma se fino a un minuto prima pensavi che quella era la risposta corretta, allora vai sulla tua strada.

ti assicuro che l'ultimo colloquio, quello in cui mi hanno preso mi ha fatto molto riflettere, perchè non ho saputo rispondere a un paio di domande e l'ho detto con sincerità e dicendo anche quella che secondo me era la risposta, ma a ragion di logica non per dati certi (infatti poi una risposta era sbagliata)
e anche sull'ultimo punto ho discusso per 10 minuti su una questione mantenendo la mia linea...
e secondo me la testardaggine ha pagato. non mi sono lasciata influenzare. infatti alla fine il responsabile mi ha detto "in effetti non c'era una risposta giusta, queste domande servono epr capire come uno ragiona"

spero di esserti stata minimamente utile
 

Reid

Member
testi per i colloqui non so se sarebbero utili; credo che diano indicazioni generiche su alcuni atteggiamenti da tenere.
da una che ha fatto 10 colloqui nell'ultimo mese ti dico com'è il mio approccio
- esprimere sempre sicurezza in quello che dici.sai poco? esprimi sicurezza in quel poco che sai..
- ad una domanda non sai rispondere? Viva la sincerità, a volte è meglio. tirare ad indovinare rischia di buttarti in un buco senza uscita. Magari per pura fortuna azzecchi la risposta ma se poi ti chiedono "Perchè?" sei fregato...e si accorgono che alla domanda precedente hai solo avuto fortuna.
io di solito lo faccio con le leggi di settore o su domande molto specifiche a cui ci possono essere solo due risposte. dico "Premettendo che non conoscendo il settore nello specifico non so se sto dicendo bene, ma secondo me potrebbe essere così..." (credo che vedere anche come uno ragiona sia un punto vincente)
- rimanere fermi su quanto si dice. in ogni colloquio che faccio mi capita che chi mi fa le domande mi contraddica, ovvero dica: "e secondo lei non potrebbe anche essere così?". Bene, mai cambiare idea se l'esaminatore ti incita a farlo...certo se ti accorgi di aver detto una cavolata epocale allora si... ma se fino a un minuto prima pensavi che quella era la risposta corretta, allora vai sulla tua strada.

ti assicuro che l'ultimo colloquio, quello in cui mi hanno preso mi ha fatto molto riflettere, perchè non ho saputo rispondere a un paio di domande e l'ho detto con sincerità e dicendo anche quella che secondo me era la risposta, ma a ragion di logica non per dati certi (infatti poi una risposta era sbagliata)
e anche sull'ultimo punto ho discusso per 10 minuti su una questione mantenendo la mia linea...
e secondo me la testardaggine ha pagato. non mi sono lasciata influenzare. infatti alla fine il responsabile mi ha detto "in effetti non c'era una risposta giusta, queste domande servono epr capire come uno ragiona"

spero di esserti stata minimamente utile

Grazie davvero per i consigli; sul fatto di essere sincero e "schietto" non ho problemi, infatti è proprio questo che in determinate situazioni mi frena pensando che è meglio tacere che parlare :)
Nella mia vita ho subito pochi colloqui, il bi-colloquio subito per l'azienda con cui lavoro ora, era pura formalità poichè erano stati loro a chiamarmi.
Ora che la mia azienda è stata acquistata da un'altra e la mia classe dirigenziale e funzionariale non c'è più, subiro qualche colloquio per vari ricollocamenti...diciamo che mi gioco il tutto per tutto; per questo non volevo arrivare impreparato, ho poca esperienza in materia.

cmq grazie :wink:
 

velvet

Well-known member
Grazie davvero per i consigli; sul fatto di essere sincero e "schietto" non ho problemi, infatti è proprio questo che in determinate situazioni mi frena pensando che è meglio tacere che parlare :)
Nella mia vita ho subito pochi colloqui, il bi-colloquio subito per l'azienda con cui lavoro ora, era pura formalità poichè erano stati loro a chiamarmi.
Ora che la mia azienda è stata acquistata da un'altra e la mia classe dirigenziale e funzionariale non c'è più, subiro qualche colloquio per vari ricollocamenti...diciamo che mi gioco il tutto per tutto; per questo non volevo arrivare impreparato, ho poca esperienza in materia.

cmq grazie :wink:

Testi non ne conosco ma provo a darti qualche consiglio anche io dalla mia esperienza, insieme ai validissimi consigli di Lauretta.
Se, come mi sembra di aver capito, sosterrai dei colloqui generali e non come candidato ad una posizione ben precisa, ti consiglio di prepararti a rispondere a domande del tipo: che lavoro vuoi fare, in che posizione ti vedi tra 10 anni, in quale direzione/funzione vorresti lavorare e perchè, cosa ti piace del tuo lavoro, perchè vuoi lavorare per quell'azienda e in quel settore, i tuoi punti di forza e le aree di miglioramento.
Sono domande che sembrano banali e semplici ma richiedono in genere un po' di riflessione mentre chi te le fa si aspetta una risposta immediata e decisa.
Inoltre se conosci già l'azienda e sai quali sono le cose che apprezzano maggiormente, fai leva su quelle, senza mentire ovviamente ma a volte è facile in questo modo capire cosa il tuo interlocutore vuole sentirsi dire.
Spero che ti sarà di aiuto. :wink:
 

Reid

Member
Testi non ne conosco ma provo a darti qualche consiglio anche io dalla mia esperienza, insieme ai validissimi consigli di Lauretta.
Se, come mi sembra di aver capito, sosterrai dei colloqui generali e non come candidato ad una posizione ben precisa, ti consiglio di prepararti a rispondere a domande del tipo: che lavoro vuoi fare, in che posizione ti vedi tra 10 anni, in quale direzione/funzione vorresti lavorare e perchè, cosa ti piace del tuo lavoro, perchè vuoi lavorare per quell'azienda e in quel settore, i tuoi punti di forza e le aree di miglioramento.
Sono domande che sembrano banali e semplici ma richiedono in genere un po' di riflessione mentre chi te le fa si aspetta una risposta immediata e decisa.
Inoltre se conosci già l'azienda e sai quali sono le cose che apprezzano maggiormente, fai leva su quelle, senza mentire ovviamente ma a volte è facile in questo modo capire cosa il tuo interlocutore vuole sentirsi dire.
Spero che ti sarà di aiuto. :wink:

Certo certo, tutto è utile.
Sinceremaente sono domande a cui non saprei dare una risposta, effettivamente in fase di colloquio potrei avere delle enormi pause :-(
 

SaraTheHamzter

New member
Non ho mai letto libri sull'argomento e non saprei consigliarti un titolo, ma quelli qui sopra sono consigli validissimi. Per la mia esperienza, l'importante è dimostrarsi sicuri. Che non vuol dire "millantare" competenze che non si hanno, anzi, avere ben chiari i propri limiti e i propri punti di forza. Cerca di lavorare su questo per prepararti, separando nella tua testa le cose che sai fare, le cose che non sai fare, e le cose che sei disposto a sforzarti di imparare.
Non avere paura di restare "in silenzio"; riflettere qualche secondo sulla risposta da dare secondo me non denota "incertezza", ma ricerca di precisione e esattezza in quello che si vuole dire.
Un'altra cosa che mi ha sempre aiutato ai colloqui (ma anche agli esami universitari, e nella vita) è considerare sempre la persona che hai davanti una "persona" e non un "ruolo". Non so se riesco a spiegarmi. Se vedi "il prof" come "il prof" è impossibile che si crei quel minimo contatto umano necessario a sviluppare una buona empatia nel corso dell'esame. Idem con chi ti valuta in sede di colloquio: è una persona con cui, in poco tempo, devi sviluppare un "contatto" positivo e umano.
 

Reid

Member
Grazie per i consigli :) sicuramente tutti consigli frutto da un esperienza maggiore della mia in questo ambito.
Comunque quella di esautorare "l'intervistatore" è un'ottima idea, sempre che non mi scappi troppo dalle mani la situazione sino a mandarlo a c**** :mrgreen::mrgreen:
Grazie :wink:
 
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