Il romanzo collettivo

Cold Deep

Vukodlak Mod
Sulle note di questo titolo velatamente politicheggiante :mrgreen: vorrei proporvi un gioco: scrivere un romanzo tutti insieme. Mi spiego meglio, a turno ognuno scriverà una frase (seguendo un fievole filo logico magari :mrgreen: ) e lentamente prenderà corpo il nuovo Guerra e Guerra :mrgreen: Inizio:

Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.

A voi :D
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Sulle note di questo titolo velatamente politicheggiante :mrgreen: vorrei proporvi un gioco: scrivere un romanzo tutti insieme. Mi spiego meglio, a turno ognuno scriverà una frase (seguendo un fievole filo logico magari :mrgreen: ) e lentamente prenderà corpo il nuovo Guerra e Guerra :mrgreen: Inizio:

Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.

A voi :D

Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato !
 

maclaus

New member
Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato !

Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?

Fu così che decisi comunque di salire su quel treno.
Ne avevo persi così tanti nella mia vita, che a quel punto dovevo rischiare di mettermi nelle mani di altri, sulla carta esperti in materia di viaggi. Certo era avvilente pagare per questo, ma almeno avevo la garanzia di arrivare da qualche parte. Al massimo con un ritardo. Rassicurante.
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.
Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato!
Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?
Fu così che decisi comunque di salire su quel treno.
Ne avevo persi così tanti nella mia vita, che a quel punto dovevo rischiare di mettermi nelle mani di altri, sulla carta esperti in materia di viaggi. Certo era avvilente pagare per questo, ma almeno avevo la garanzia di arrivare da qualche parte. Al massimo con un ritardo. Rassicurante.
Ed ecco che arrivammo alla fermata più preoccupante: da uno degli sporchi finestrini, tra un graffito e un organo umano disegnato con un taglierino, vidi indistintamente le centinaia di persone che si accalcavano sulla banchina con sguardo famelico verso le carrozze, o forse verso di me? Tra tutta quell'amalgama umana intravidi una figura bellissima, con capelli castani ricci che contornavano un viso angelico che sembra guardare proprio verso di me, ma questo maledetto vagone continua la sua marcia e si ferma solo venti metri più in la.
 

gamine2612

Together for ever
Lasciai fare al destino, se mi fosse stato propizio avrei potuto aver riscontro della mia impressione positiva.
Al contrario quell'apparizione si sarebbe mescolata per sempre alla folla dei frettolosi che salivano.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Posai un piede sulla banchina plasticosa e levai lo sguardo al luccicante soffitto di mica. Una moltitudine di occhi alteri, quelli dei Poltrol, scortarono il mio incedere verso l'esterno; una luce calorosa mi accolse. La presenza dei Poltrol, i nuovi corpi di polizia addetti al controllo e all'individuazione degli individui sospetti, si era resa necessaria a causa dei gravi scontri avvenuti nel 2020.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Purtroppo c'era un problema. I sensori di questi cloni-poliziotto erano tarati su organismi vivi. Tutt'altra cosa si stavano invece rivelando gli innumerevoli umanoidi che stavano prendendo d'assalto il treno... camminata incerta e barcollante, bulbi oculari penzolanti fuori le orbite, capelli staccati a ciuffi, abiti stracciati, versi grotteschi: si, erano non-vivi. Zombie.
Solo lei era viva. Movenze da pantera. Generale impietoso di quell'orribile armata. Labbra sensuali ... lorde di sangue.
Una Vampira!
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.
Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato!
Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?
Fu così che decisi comunque di salire su quel treno.
Ne avevo persi così tanti nella mia vita, che a quel punto dovevo rischiare di mettermi nelle mani di altri, sulla carta esperti in materia di viaggi. Certo era avvilente pagare per questo, ma almeno avevo la garanzia di arrivare da qualche parte. Al massimo con un ritardo. Rassicurante.
Ed ecco che arrivammo alla fermata più preoccupante: da uno degli sporchi finestrini, tra un graffito e un organo umano disegnato con un taglierino, vidi indistintamente le centinaia di persone che si accalcavano sulla banchina con sguardo famelico verso le carrozze, o forse verso di me? Tra tutta quell'amalgama umana intravidi una figura bellissima, con capelli castani ricci che contornavano un viso angelico che sembra guardare proprio verso di me, ma questo maledetto vagone continuò la sua marcia fermandosi solo venti metri più in la.
Lasciai fare al destino, se mi fosse stato propizio avrei potuto aver riscontro della mia impressione positiva.
Al contrario quell'apparizione si sarebbe mescolata per sempre alla folla dei frettolosi che salivano.
Posai un piede sulla banchina plasticosa e levai lo sguardo al luccicante soffitto di mica. Una moltitudine di occhi alteri, quelli dei Poltrol, scortarono il mio incedere verso l'esterno; una luce calorosa mi accolse. La presenza dei Poltrol, i nuovi corpi di polizia addetti al controllo e all'individuazione degli individui sospetti, si era resa necessaria a causa dei gravi scontri avvenuti nel 2020.
Purtroppo c'era un problema. I sensori di questi cloni-poliziotto erano tarati su organismi vivi. Tutt'altra cosa si stavano invece rivelando gli innumerevoli umanoidi che stavano prendendo d'assalto il treno... camminata incerta e barcollante, bulbi oculari penzolanti fuori le orbite, capelli staccati a ciuffi, abiti stracciati, versi grotteschi: si, erano non-vivi. Zombie.
Solo lei era viva. Movenze da pantera. Generale impietoso di quell'orribile armata. Labbra sensuali ... lorde di sangue.
Una Vampira!

ha preso una tale svolta che al momento non saprei cosa scrivere :mrgreen:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Il treno si mise finalmente in movimento, quando oramai ero quasi rassegnato ad un atroce destino.
Osservavo con sentimenti contrastanti gli zombie volare in pezzi sulla pensilina, respinti dalle vetture che cercavano assurdamente di fermare protendendosi verso il binario.
Ma la scena non mi sembrava completa. Mancava ...
Lei si materializzo' all'improvviso alla porta del mio scompartimento. Qualcosa le stava accadendo. Qualcosa di strano e per me inatteso.
Comunque nulla di buono per lei.
Il sangue dei non-vivi che aveva dovuto dilaniare per poter salire la stava intossicando, e presto sarebbe divenuta una di loro. Ma i suoi occhi neri mi fissavano, e nella loro profondità sempre più remota vidi in flash-back scorrere tutto il mio passato, quello che non conoscevo, pellicola in rewind 16x, come comiche della Belle Epoque all'incontrario; tanto contrario da non esservi nulla di comico.

...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
...

Come in un documentario scientifico, mille e mille epoche proponevano le rispettive tipiche ambientazioni che conosciamo, abiti, gente, veicoli, architetture...
Ed ogni volta c'era lei. Con me.
E sempre mancava il finale, sostituito da una nuova vita, un altro set.
E sempre quando stavamo per scambiarci un bacio. Quel bacio. Il primo. Nei secoli.
Ma oggi è diverso... Sarà questo treno, ma sento che il viaggio stavolta può iniziare.
Mi morde, mi bacia, mi stringe, mi strazia, e un grande vortice spazio-temporale ci risucchia nell'infinito, fino ad essere ingoiati da un gigantesco buco nero.
Morte o rinascita?
Ma che importa, nessuno ha mai saputo dare la risposta. So soltanto che ora siamo qui, insieme, tra questa vegetazione rigogliosa, mille colori, acque pure di scroscianti ruscelli, cielo di un celeste divino.
E non abbiamo più bisogno di nulla.
Puri spiriti.
Solo e soltanto AMORE.
 
Ultima modifica:

bouvard

Well-known member
... proprio mentre mi godevo quel bacio, la sveglia cominciò a suonare, prima piano, poi con sempre maggiore insistenza. La sveglia. La mente mi riportò all'improvviso nel mio letto, per fortuna era tutto solo un brutto sogno, un incubo. Niente Poltrol, niente zombi, niente vampiri. Quell'illusione di scampato pericolo durò, però, solo qualche altro secondo, poi fui troppo sveglio per rimanere ancorato a quell'illusione, una di quelle tre cose, purtroppo, non era un incubo, ma la realtà nella quale vivevo ormai da anni ...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
... Proprio mentre mi godevo quel bacio, la sveglia cominciò a suonare, prima piano, poi con sempre maggiore insistenza. La sveglia. La mente mi riportò all'improvviso nel mio letto, per fortuna era tutto solo un brutto sogno, un incubo. Niente poltrol, niente zombi, niente vampiri. Quell'illusione di scampato pericolo durò, però, solo qualche altro secondo, poi fui troppo sveglio per rimanere ancorato a quell'illusione, una di quelle tre cose, purtroppo, non era un incubo, ma la realtà nella quale vivevo ormai da anni ...

MITTICA ALEEEEEEE !!!

:YY






Venti caratteri
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.
Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato!
Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?
Fu così che decisi comunque di salire su quel treno.
Ne avevo persi così tanti nella mia vita, che a quel punto dovevo rischiare di mettermi nelle mani di altri, sulla carta esperti in materia di viaggi. Certo era avvilente pagare per questo, ma almeno avevo la garanzia di arrivare da qualche parte. Al massimo con un ritardo. Rassicurante.
Ed ecco che arrivammo alla fermata più preoccupante: da uno degli sporchi finestrini, tra un graffito e un organo umano disegnato con un taglierino, vidi indistintamente le centinaia di persone che si accalcavano sulla banchina con sguardo famelico verso le carrozze, o forse verso di me? Tra tutta quell'amalgama umana intravidi una figura bellissima, con capelli castani ricci che contornavano un viso angelico che sembra guardare proprio verso di me, ma questo maledetto vagone continuò la sua marcia fermandosi solo venti metri più in la.
Lasciai fare al destino, se mi fosse stato propizio avrei potuto aver riscontro della mia impressione positiva.
Al contrario quell'apparizione si sarebbe mescolata per sempre alla folla dei frettolosi che salivano.
Posai un piede sulla banchina plasticosa e levai lo sguardo al luccicante soffitto di mica. Una moltitudine di occhi alteri, quelli dei Poltrol, scortarono il mio incedere verso l'esterno; una luce calorosa mi accolse. La presenza dei Poltrol, i nuovi corpi di polizia addetti al controllo e all'individuazione degli individui sospetti, si era resa necessaria a causa dei gravi scontri avvenuti nel 2020.
Purtroppo c'era un problema. I sensori di questi cloni-poliziotto erano tarati su organismi vivi. Tutt'altra cosa si stavano invece rivelando gli innumerevoli umanoidi che stavano prendendo d'assalto il treno... camminata incerta e barcollante, bulbi oculari penzolanti fuori le orbite, capelli staccati a ciuffi, abiti stracciati, versi grotteschi: si, erano non-vivi. Zombie.
Solo lei era viva. Movenze da pantera. Generale impietoso di quell'orribile armata. Labbra sensuali ... lorde di sangue.
Una Vampira!
Il treno si mise finalmente in movimento, quando oramai ero quasi rassegnato ad un atroce destino.
Osservavo con sentimenti contrastanti gli zombie volare in pezzi sulla pensilina, respinti dalle vetture che cercavano assurdamente di fermare protendendosi verso il binario.
Ma la scena non mi sembrava completa. Mancava ...
Lei si materializzo' all'improvviso alla porta del mio scompartimento. Qualcosa le stava accadendo. Qualcosa di strano e per me inatteso.
Comunque nulla di buono per lei.
Il sangue dei non-vivi che aveva dovuto dilaniare per poter salire la stava intossicando, e presto sarebbe divenuta una di loro. Ma i suoi occhi neri mi fissavano, e nella loro profondità sempre più remota vidi in flash-back scorrere tutto il mio passato, quello che non conoscevo, pellicola in rewind 16x, come comiche della Belle Epoque all'incontrario; tanto contrario da non esservi nulla di comico.
Come in un documentario scientifico, mille e mille epoche proponevano le rispettive tipiche ambientazioni che conosciamo, abiti, gente, veicoli, architetture...
Ed ogni volta c'era lei. Con me.
E sempre mancava il finale, sostituito da una nuova vita, un altro set.
E sempre quando stavamo per scambiarci un bacio. Quel bacio. Il primo. Nei secoli.
Ma oggi è diverso... Sarà questo treno, ma sento che il viaggio stavolta può iniziare.
Mi morde, mi bacia, mi stringe, mi strazia, e un grande vortice spazio-temporale ci risucchia nell'infinito, fino ad essere ingoiati da un gigantesco buco nero.
Morte o rinascita?
Ma che importa, nessuno ha mai saputo dare la risposta. So soltanto che ora siamo qui, insieme, tra questa vegetazione rigogliosa, mille colori, acque pure di scroscianti ruscelli, cielo di un celeste divino.
E non abbiamo più bisogno di nulla.
Puri spiriti.
Solo e soltanto AMORE.
Proprio mentre mi godevo quel bacio, la sveglia cominciò a suonare, prima piano, poi con sempre maggiore insistenza. La sveglia. La mente mi riportò all'improvviso nel mio letto, per fortuna era tutto solo un brutto sogno, un incubo. Niente Poltrol, niente zombi, niente vampiri. Quell'illusione di scampato pericolo durò, però, solo qualche altro secondo, poi fui troppo sveglio per rimanere ancorato a quell'illusione, una di quelle tre cose, purtroppo, non era un incubo, ma la realtà nella quale vivevo ormai da anni.
Giusto il tempo di mettere a fuoco il mondo dal sogno ed immediatamente nella mia mente si presentò, in tutto il suo terrore, la mattinata che mi aspettava appena fuori dalla porta di casa: portare mia suocera con il suo adorabile cane dal veterinario che dista solamente quaranta chilometri da qui. Affrontare zombi al confronto sarebbe come rivedere vecchi amici.
 
Ultima modifica:

bouvard

Well-known member
Sia chiaro fare 40 km da solo con il cane non sarebbe stato un problema, perché il cane di suo non è mai stato un problema. Il cane diventava un problema solo in combinazione con mia suocera, un po' come le fragole che diventano un problema per il girovita solo in combinazione con la panna. Mia suocera, no, lei non diventa un problema in combinazione con il cane, lei è un problema a prescindere dal cane, dal cielo nuvoloso, e dalle notizie del telegiornale. Mia suocera più che la panna sulle fragole, ben visibile, è l'aglio nelle cene eleganti. Una disgrazia subdola.
Rimuginai tutte le scuse ancora disponibili, per evitarmi quel viaggio, ma non me ne restavano molte e quelle credibili erano ancora meno ...
 
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HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Sia chiaro fare 40 km da solo con il cane non sarebbe stato un problema, perché il cane di suo non è mai stato un problema. Il cane diventava un problema solo in combinazione con mia suocera, un po' come le fragole che diventano un problema per il girovita solo in combinazione con la panna. Mia suocera, no, lei non diventa un problema in combinazione con il cane, lei è un problema a prescindere dal cane, dal cielo nuvoloso, e dalle notizie del telegiornale. Mia suocera più che la panna sulle fragole, ben visibile, è l'aglio nelle ceni eleganti. Una disgrazia subdola.
Rimuginai tutte le scuse ancora disponibili, per evitarmi quel viaggio, ma non me ne restavano molte e quelle credibili erano ancora meno ...

finalmente l'Alessandra che conosco e volevo !!!

:ad:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Riporto il romanzo dall'inizio con l'ultimo intervento di bouvard...

Quella mattina il viaggio in metropolitana mi sembrava più angosciante del solito, forse per il violinista che chiedeva qualche spicciolo o per quella coppia che non smetteva di fissarmi, speravo di uscire presto da quella trappola di acciaio e sudore.
Ma l'illusione di essere per una volta vivo, vacillo' quando il violinista ignoro' del tutto la mia moneta indirizzandomi un "Insensibile!"... E la coppia traslo' il suo artificioso sguardo suadente su altri passanti, sperando fossero più malleabili per il plagio subliminale che indirizzavano a 360 gradi dal manifesto pubblicitario. Ma a me non garbava di aggiungere altro "intorno a me": già forte ho la sensazione di vivere accerchiato!
Come pensare al futuro, a domani migliore di oggi? Tutti i fallimenti e le delusioni di questi anni mi spingevano a odiare tutto quello che avevo intorno... "Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari". Dove avevo letto quella frase? E perchè ora mi stava ossessionando il cervello?
Fu così che decisi comunque di salire su quel treno.
Ne avevo persi così tanti nella mia vita, che a quel punto dovevo rischiare di mettermi nelle mani di altri, sulla carta esperti in materia di viaggi. Certo era avvilente pagare per questo, ma almeno avevo la garanzia di arrivare da qualche parte. Al massimo con un ritardo. Rassicurante.
Ed ecco che arrivammo alla fermata più preoccupante: da uno degli sporchi finestrini, tra un graffito e un organo umano disegnato con un taglierino, vidi indistintamente le centinaia di persone che si accalcavano sulla banchina con sguardo famelico verso le carrozze, o forse verso di me? Tra tutta quell'amalgama umana intravidi una figura bellissima, con capelli castani ricci che contornavano un viso angelico che sembra guardare proprio verso di me, ma questo maledetto vagone continuò la sua marcia fermandosi solo venti metri più in la.
Lasciai fare al destino, se mi fosse stato propizio avrei potuto aver riscontro della mia impressione positiva.
Al contrario quell'apparizione si sarebbe mescolata per sempre alla folla dei frettolosi che salivano.
Posai un piede sulla banchina plasticosa e levai lo sguardo al luccicante soffitto di mica. Una moltitudine di occhi alteri, quelli dei Poltrol, scortarono il mio incedere verso l'esterno; una luce calorosa mi accolse. La presenza dei Poltrol, i nuovi corpi di polizia addetti al controllo e all'individuazione degli individui sospetti, si era resa necessaria a causa dei gravi scontri avvenuti nel 2020.
Purtroppo c'era un problema. I sensori di questi cloni-poliziotto erano tarati su organismi vivi. Tutt'altra cosa si stavano invece rivelando gli innumerevoli umanoidi che stavano prendendo d'assalto il treno... camminata incerta e barcollante, bulbi oculari penzolanti fuori le orbite, capelli staccati a ciuffi, abiti stracciati, versi grotteschi: si, erano non-vivi. Zombie.
Solo lei era viva. Movenze da pantera. Generale impietoso di quell'orribile armata. Labbra sensuali ... lorde di sangue.
Una Vampira!
Il treno si mise finalmente in movimento, quando oramai ero quasi rassegnato ad un atroce destino.
Osservavo con sentimenti contrastanti gli zombie volare in pezzi sulla pensilina, respinti dalle vetture che cercavano assurdamente di fermare protendendosi verso il binario.
Ma la scena non mi sembrava completa. Mancava ...
Lei si materializzo' all'improvviso alla porta del mio scompartimento. Qualcosa le stava accadendo. Qualcosa di strano e per me inatteso.
Comunque nulla di buono per lei.
Il sangue dei non-vivi che aveva dovuto dilaniare per poter salire la stava intossicando, e presto sarebbe divenuta una di loro. Ma i suoi occhi neri mi fissavano, e nella loro profondità sempre più remota vidi in flash-back scorrere tutto il mio passato, quello che non conoscevo, pellicola in rewind 16x, come comiche della Belle Epoque all'incontrario; tanto contrario da non esservi nulla di comico.
Come in un documentario scientifico, mille e mille epoche proponevano le rispettive tipiche ambientazioni che conosciamo, abiti, gente, veicoli, architetture...
Ed ogni volta c'era lei. Con me.
E sempre mancava il finale, sostituito da una nuova vita, un altro set.
E sempre quando stavamo per scambiarci un bacio. Quel bacio. Il primo. Nei secoli.
Ma oggi è diverso... Sarà questo treno, ma sento che il viaggio stavolta può iniziare.
Mi morde, mi bacia, mi stringe, mi strazia, e un grande vortice spazio-temporale ci risucchia nell'infinito, fino ad essere ingoiati da un gigantesco buco nero.
Morte o rinascita?
Ma che importa, nessuno ha mai saputo dare la risposta. So soltanto che ora siamo qui, insieme, tra questa vegetazione rigogliosa, mille colori, acque pure di scroscianti ruscelli, cielo di un celeste divino.
E non abbiamo più bisogno di nulla.
Puri spiriti.
Solo e soltanto AMORE.
Proprio mentre mi godevo quel bacio, la sveglia cominciò a suonare, prima piano, poi con sempre maggiore insistenza. La sveglia. La mente mi riportò all'improvviso nel mio letto, per fortuna era tutto solo un brutto sogno, un incubo. Niente Poltrol, niente zombi, niente vampiri. Quell'illusione di scampato pericolo durò, però, solo qualche altro secondo, poi fui troppo sveglio per rimanere ancorato a quell'illusione, una di quelle tre cose, purtroppo, non era un incubo, ma la realtà nella quale vivevo ormai da anni.
Giusto il tempo di mettere a fuoco il mondo dal sogno ed immediatamente nella mia mente si presentò, in tutto il suo terrore, la mattinata che mi aspettava appena fuori dalla porta di casa: portare mia suocera con il suo adorabile cane dal veterinario che dista solamente quaranta chilometri da qui. Affrontare zombi al confronto sarebbe come rivedere vecchi amici.
Sia chiaro fare 40 km da solo con il cane non sarebbe stato un problema, perché il cane di suo non è mai stato un problema. Il cane diventava un problema solo in combinazione con mia suocera, un po' come le fragole che diventano un problema per il girovita solo in combinazione con la panna. Mia suocera, no, lei non diventa un problema in combinazione con il cane, lei è un problema a prescindere dal cane, dal cielo nuvoloso, e dalle notizie del telegiornale. Mia suocera più che la panna sulle fragole, ben visibile, è l'aglio nelle ceni eleganti. Una disgrazia subdola.
Rimuginai tutte le scuse ancora disponibili, per evitarmi quel viaggio, ma non me ne restavano molte e quelle credibili erano ancora meno ...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
ci provo anche io

Ma una volta che mi trovai davanti quel musetto peloso (e non mi riferisco a mia suocera, anche se di peli non ne ha meno del cane) non riuscii a resistere e decisi di affrontare quei famigerati 40 km per portare dal veterinario Pulcinella, o meglio Pulci -come lo chiama lei- un mastino napoletano che le fa compagnia da 5 anni, dopo la morte del marito e viene trattato molto meglio della buonanima.
Sacrificare qualche ora del mio tempo per la salute di quella adorabile bestiola (parlo sempre del cane) comunque mi sarebbe servito per godere del rientro a casa tra le braccia della mia riconoscente mogliettina. Peccato però che gli auricolari del mio ipad non sarebbero bastati ad allontanare il ringhiare che avrebbe riempito l'abitacolo (e stavolta sto parlando di mia suocera).
 
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