Grass, Gunter - Gatto e topo

bouvard

Well-known member
Questo libro fa parte della Trilogia di Danzica e narra la storia di Joachim Mahlke, un ragazzino diverso dagli altri, non solo per la sua forte Fede nella Vergine (ma non in Dio), quanto soprattutto perché dotato di un particolare fisico che gli attira gli sguardi di tutti: un pomo d'Adamo, tanto grosso da sembrare un vispo ed agitato topo. Come già nel primo libro della Trilogia - Il tamburo di latta - anche in questo libro, Grass esprime le sue idee soprattutto tramite simboli. Il gatto, del titolo, rappresenta, infatti, la società, ed il suo tentativo di afferrare il topo (pomo d'Adamo) rappresenta il tentativo della massa di assimilare, fagocitare e annullare ogni elemento di diversità. Io penso che dietro la figura del gatto non si debba vedere genericamente la società, ma, specificatamente, la "società nazista" ed il suo tentativo di "annientare" l'individualità e a maggior ragione la diversità.
Forse proprio per sottolineare una sorta di legame, o di "continuazione" ideale con Il tamburo di latta, anche in questo libro compaiono simboli già presenti in quello, ad esempio le cipolle, che torneranno anche in altri libri di Grass, nonché un bambino che suona ossessivamente un tamburo di latta.
Il finale, devo dire, mi ha lasciata alquanto perplessa.
 
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gamine2612

Together for ever
Ho comprato questo libro per caso, non avevo mai letto niente di G.Grass.
L'ho trovato scorrevole e curioso sebbene non ne ho tratto riflessioni così acute; sicuramente meglio farlo precedere dal Tamburo di Latta.
 

velmez

Active member
anch'io ho trovato questo libro per caso ed è il primo che leggo dell'autore, ma non so perchè, non l'ho trovato molto scorrevole, anzi... continuavo a incepparmi e mi riusciva difficile rimanere concentrata.
Di per sè la struttura è piuttosto semplice, ma forse il flusso psicologico del protagonista si perde un po' troppo spesso in ricordi o si concentra su dettagli a mio parere meno pregnanti rispetto ad altri di cui vorrei sapere di più....
Il finale ha lasciato perplessa anche me...

ma Il tamburo di latta è scritto allo stesso modo?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Storia di un "soccombente", uno dei tanti nel regime nazista, in piena seconda guerra mondiale, in Polonia, a Danzica. L'eterna lotta tra l'individuo e la società, tra il gatto e il topo, tra un adolescente che cerca di farsi strada con i suoi talenti e le sue difficoltà e una realtà umana che lo schiaccia, lo svilisce, lo umilia. Il protagonista è un "ribelle devoto alla Madonna" che nonostante un evidente difetto fisico riesce a costruirsi una reputazione tra i suoi compagni perché ha l'impavido coraggio che altri non hanno. E' un romanzo di formazione che non può che finire così com'è finito, in una società senza sbocchi anche chi non vuole adeguarsi ad essa non ne ha. Gunter Grass declina in modo affascinante il realismo magico alla tedesca, non può stare alla pari di Il tamburo di latte ma aggiunge qualcosa ad esso.
 
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