I cliché letterari più fastidiosi

SaraTheHamzter

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In quali situazioni narrative vi siete imbattuti tante volte da trovarle ormai ripetitive/fastidiose?
Ho fatto un vlog sull'argomento che trovate nella mia firma in cui mi spiego meglio e dico le mie, ma riassumo brevemente anche qui.
Le ho divise per "genere", perché secondo me certi cliché appartengono più alle scrittrici donne e certe più agli uomini, e cercando di identificare quelli che trovo più "fastidiosi" e ripetuti in assoluto:
- UOMINI: il cliché del protagonista del libro che è a sua volta uno scrittore, spesso in crisi d'ispirazione (si vedano almeno una decina di romanzi di King)
- DONNE: il cliché della protagonista della vicenda sentimentale che apparentemente è una ragazza molto "ordinaria" e dimessa, non si considera e non viene considerata "attraente", eppure cattura non si sa come l'attenzione del protagonista, che invece è un bellone (si veda la gran parte della narrativa urban fantasy - romance, alla Twilight).

Quali sono i vostri "insopportabili"? :)
 

Cocci

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Una variante del secondo: la donna insignificante che non si sa come fa innamorare follemente non uno ma ben DUE bellocci affascinanti e magari pure ricchi. Devo ancora trovare un caso reale in cui la cosa si concretizza.
E ogni tanto vorrei dei personaggi più umani: specialmente gli scrittori moderni sembrano conoscere solo superuomini e superdonne di bellezza, intelligenza e simpatia eccezionali. Mah:?
 

SaraTheHamzter

New member
Ahah! Forse il tuo "desiderio" viene "esaudito" nello stesso Twilight, non ha due spasimanti lei? Quella saga è un crogiolo di luoghi comuni che sembra scritta apposta :D !
Vero, è tremendo quando i personaggi sono così piatti...
 

Reid

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Il cliché che personalmente non sopporto, ammettendo che non lo sopporto perché vorrei che capitasse a me :boh::ad:, è la tipica storia di una coppia che vive felice e spensierata la loro storia, fino a quando lei non decide di interrompere la favola con la tipica frase femminile “Mi spiace, non ti amo più”.
Successivamente il Lui, entra in un turbinio di sentimenti negativi che comprendono l’odio, la misantropia, la misoginia con annesso un po’ di depressione.
Il Lui non ha neanche idea di quali sono i 5 stadi della sofferenza, poiché li sente e li “metabolizza” tutti insieme.
Fino a quando…..fino a quando, lui non cercando neanche più di farsi una vita, quasi rasentando il suicidio; trova casualmente nella maniera più casuale al mondo e quasi assurdom, la donna che gli stravolgerà l'esistenza, facendolo diventare il miglior amante della propria stessa vita...:MM
Ps. Volevo anche risp su Fb, ma non avevo sotto il tuo Vlog, l'opzione risp. :wink:
 

DesertoRosso

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Negli ultimi mesi ho letto qualche romanzo giallo e un clichè che mi ha proprio stancato sono i lampi inspiegabili di illuminazione che vengono al protagonista per risolvere l'enigma, un'escamotage che fa perdere credibilità e toglie valore a colpi di scena magari ben congeniati.

Sto cominciando ad odiare anche tutti gli investigatori sulla scia di Sherlock Holmes che pretenderebbero di azzeccare il colore dei capelli di tua madre dal modo in cui ti allacci le stringhe delle scarpe.

Per quello che riguarda le donne, mi fanno venire l'orticaria personaggi come Fanny Price di Mansfield Park. Per intenderci il tipo che vive con un indelebile rossore sulle guance, vittima di costanti tuffi al cuore e in perpetuo pericolo di cadere al suolo svenuta, che si affetterebbe le mani piuttosto che agire in favore dei suoi desideri e vive con dignitosa rassegnazione l'essere continuamente bersaglio dei maltrattamenti e abusi del prossimo.

Odio poi quando certi scrittori, purtroppo anche donne (come quella di "50 Sfumature di Grigio" che non merita neppure di essere citata per nome), con la scusa di presunte "ragioni del cuore", fanno commettere ai loro personaggi femminili delle azioni completamente prive di senso logico lasciandoti in uno stato di "what the F***!?" per cui saresti tentato di fare in mille pezzi il libro e poi farglielo mangiare pezzo per pezzo :W
 

SaraTheHamzter

New member
Ahah! Mi fate morire :D si vede che era un argomento sentito ;)
DesertoRosso, i "CI SONO! EUREKA!" li odio anch'io, ma li odio ancora di più quando tu lettore te la sei data da pagina 2, che il protagonista dovrebbe capire quella cosa, e lui ci gira intorno fino al "lampo di genio" del penultimo capitolo. Che rabbia!
Reid, ho presente il cliché fastidiosissimo, ma non viene in mente un libro in particolare che corrisponda totalmente! Mi vengono in mente più film... Mi mandi qualche titolo?
PS: come non potevi commentare? Che strano l'ho postato pubblico su facebook, qui!
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Molto semplice: l'inserimento di una svenevole storia amorosa in libri di qualsiasi genere (vale pure per i film)! :D
Ma perché? :) D'ora in poi solo romanzi SENZA storie d'amore stucchevoli e inutili... :mrgreen:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Questione interessante

:SISI

Nulla da dire !

:MUCCA

:wink:
 

emiliob

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Romanzi di alcune scrittrici

Trovo insopportabile l'iperfemminilità presente in romanzi di alcune scrittrici: si tratta quasi di un compiacimento, un crogiolarsi nel proprio personaggio, posa e affettazione.
 

SaraTheHamzter

New member
Direi che le storie d'amore "di troppo" e l'iperfemminilità dei personaggi siano tutti cliché... femminili ;)! Me ne è venuto in mente un altro maschile, nei confronti delle donne: spesso quando uno scrittore maschio vuole ritrarre un personaggio femminile in maniera "anticonvenzionale", cioè non il classico "femminino", alla fine la fa parlare e comportarsi come un uomo (e pure grezzo).
 

SaraTheHamzter

New member
Mi è arrivato un cliché bellissimo dai commenti di Youtube:

"Gli scrittori appartenenti a una minoranza discriminata che scrivono solo libri riguardanti la loro minoranza discriminata.".

ADORO :D
 

Bacci

New member
A me il cliché dello scrittore senza fonte d'ispirazione piace molto :D ma dipende dal libro e dallo scrittore che lo sfrutta ;)

Da grande appassionato di gialli, confermo che cogliere al volo una situazione oscura di un romanzo, mentre l'investigatore continua a brancolare nel buio come un perfetto incapace non riuscendo a risolverla, è una delle cose più tristi (o divertenti, dipende dai punti di vista : D) in assoluto che può capitare in questo genere di letture :D
Meglio addirittura quando certi scrittori barano nascondendo indizi al lettore, tipo la mitica zia Agatha, solo per citare l'esempio più famoso di una scrittrice che spesso lo faceva ;)
Per tutto il resto se uno vuole giocare all'investigatore ci sono sempre le "sfide al lettore" del mitico Ellery Queen ;)

I cliché che non sopporto in genere sono tutti quelli legati alla psicologia dei personaggi, quando sembrano tagliati con l'accetta e non mostrano un minimo di "storia passata" per dirla in modo molto semplicistico... Nei gialli se ne trovano un sacco, ed è proprio bello trovare quelli che invece sono ben caratterizzati :D
 

darida

Well-known member
ce ne sono tanti, i più già detti, ma alcuni possono anche piacere, no? l'importante è non stupirsi...quando conosciamo bene l'autore, nel mio caso faccio un es. con King che leggo frequentemente, è come se lo aspettassi al varco...vado di anticipo :mrgreen: Non è così grave o almeno, io lo considero un peccato veniale :wink:
 

SaraTheHamzter

New member
È vero che in alcuni casi ai cliché ci si "affeziona"... io per esempio non faccio una piega davanti all'ENNESIMO romanzo di formazione di Lansdale con protagonista un ragazzino solo-nel-vasto-mondo ;) anche se il mio senso critico urla: "non farti influenzare dall'amore! È la quarantesima volta che leggi un libro con questa trama, chissenefrega di quanto è scritto bene, ripigliati!". Forse dovremmo aprire anche un topic sui cliché che amiamo di più, ahah! Però penso che ciascuno di noi abbia una "lista nera" di mal sopportati...
 

Spilla

Well-known member
Lui, non più ragazzino, non del tutto realizzato ma in una discreta posizione di equilibrio, ovviamente conquistata nonostante paurose forze avverse l'abbiano messo alla prova nella vita, quando è in procinto di decidere che la sua esistenza avrà totale e completa definizione solo nel lavoro (o nel suo hobby preferito, o in un impegno volontario, fate voi...) incontra una splendida, incantevole, profonda, intelligentissima donna di molto più giovane di lui, che ha come più alto interesse nella vita soddisfare tutti i suoi (dell'uomo) desideri, appoggiare tutte le sue battaglie, amare le sue debolezze e, ovviamente, dimostrarsi la più fantasiosa e instancabile delle amanti. Da brivido l'inevitabile riflessione finale del protagonista:"Ma perché una così non l'ho trovata prima!?" :W:W:W

Per me è orticaria garantita :MM
 

Spilla

Well-known member
Gli ultimi ( e più espliciti) sono stati in "Libertà" di Franzen e "Storia di un corpo" di Pennac
 

Bacci

New member
Quando in un libro o in un film (che dico uno? mille! :p) un detective viene sospeso dal servizio e solo allora riesce a risolvere il caso, ovviamente da solo contro tutti con nemmeno un cane a dargli un po' di supporto per le sue teorie :mrgreen:
 
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