Diaz, Junot - La breve favolosa vita di Oscar Wao

Díaz, Junot - La breve favolosa vita di Oscar Wao

In sintesi
"La breve e favolosa vita di Oscar Wao": già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di Oscar - ribattezzato Wao da un amico dominicano che storpia il nome di Wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel New Jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato Oscar. Sua madre Belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da Santo Domingo perché perseguitata dal clan del dittatore Trujillo, la sorella, Lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di Diaz. L'intero albero genealogico di Oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.

Veramente una piacevole sorpresa.
L'ho acquistato un po' scettica, ma conferma tutto il buono che le recensioni ( e il premio pulitzer ) promettevano. Mi è piaciuto molto.
Consigliatissimo! Esempio di scrittura veramente creativa :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Oscar è un nerd con la fissa del fantasy e dei giochi di ruolo, ma soprattutto delle ragazze. Peccato però che loro non la pensino allo stesso modo: l'aspetto poco attraente, i gusti un po' anomali e l'esuberanza negli approcci, condita da un linguaggio estroso e un po' bizzarro, le fanno scappare a gambe levate. L'obiettivo di Oscar è diventare uno scrittore famoso, ma soprattutto trovare l'amore o perdere la verginità, o entrambe le cose. Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale con tanto di "e vissero felici e contenti", ma non è proprio così. Sullo sfondo della Repubblica Dominicana dominata dal dittatore Trujillo - del quale viene fornito un efficace ritratto tragicomico - e, in buona parte, delle periferie statunitensi, ci viene raccontata, con passione e ironia e a partire dai differenti punti di vista dei vari personaggi, la storia di Oscar e dei suoi familiari, a ciascuno dei quali viene dedicata una parte del romanzo: il nonno, la madre Belicia, la sorella Lola.
Ho riconosciuto questo libro dall'odore :mrgreen:, sentivo che era "mio"...l'ho acquistato senza sapere niente e siamo entrati subito in simbiosi. Acuto e originale, diretto quasi fino alla crudezza, apparentemente leggero ma in realtà - come confermato dallo stesso autore - scritto con uno stile ben studiato, realista e fantasioso al tempo stesso; l'autore, passando attraverso la descrizione di uno sfondo storico interessante e inquietante di cui non conoscevo gran che, si addentra nella vita e nell'interiorità dei vari personaggi con tenerezza empatica e insieme con finto distacco condito da una sagace ironia. Vero protagonista è il fukù, ovvero la "maledizione" che grava sui Cabral... I personaggi sono perfettamente tratteggiati, reali nei pregi e altrettanto nei difetti, tanto che più volte mi è venuta voglia di prenderne qualcuno a schiaffi e altre volte di consolarli e proteggerli. Difficile non provare tenerezza per Oscar e non "adottarlo" fin dalle prime pagine. Amore, odio e indifferenza, fortuna (poca) e sfortuna, tenerezza e crudeltà, realismo e fantasia, malattia, riscatto, storia collettiva e individuale: ci ho trovato tutto ciò, nonostante la parvenza di leggerezza.
Al termine del libro sono riportati due glossari: il primo per i non-esperti di linguaggio fantasy e il secondo (a mio parere incompleto) spagnolo-dominicano.
Mi è piaciuto perchè è un libro vivo :D dotato di corpo e anima :HIPP
 

ayla

+Dreamer+ Member
Mi hai convinto Ale...questo va dritto dritto nella mia lista dei prossimi acquisti!:HIPP
 

Go daigo

New member
Mia sorella lo ha acquistato poco tempo fa ma non mi attirava molto titolo e copertina. Dopo aver letto la recensione di Alessandra però ho cambiato idea. :YY
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Grazie per la fiducia, Ayla e Go, ma se poi non vi piacerà io non c'entro niente :D:mrgreen:
Diciamo che rientra pienamente nei miei gusti personali, anche se forse ho trovato il finale un po' affrettato.
 

darida

Well-known member
anch'io do fiducia ad alessandra... se poi il romanzo non mi piace: botte! :mrgreen:

questo libro e' in camera di mio figlio a prendere la polvere da un po'...lui non lo legge, aspetta che prima lo legga io, quante responsabilita' my dear ale :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
anch'io do fiducia ad alessandra... se poi il romanzo non mi piace: botte! :mrgreen:

questo libro e' in camera di mio figlio a prendere la polvere da un po'...lui non lo legge, aspetta che prima lo legga io, quante responsabilita' my dear ale :wink:

Mi dovrò cercare un bravo avvocato :mrgreen:
Be', però se non altro vi ho incuriosito...buona lettura! :D
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Oscar Wao, ancora infante, s'è trasferito dalla Repubblica Domenicana sino negli States. Il suo problema più grosso? L'amore! Oscar, da bravo domenicano era colmo d'amore pronto ad essere donato a qualsiai bella "flaca" peccato che poco prima dell'inizio del college il suo corpo crebbe inusitatamente più in larghezza che in altezza, consentendogli di sfondare il tetto dei 100 Kg. Si unisca a questo un portamento poco regale, nerditudine ai massimi livelli, con picchi di spropositato amore per Signore degli Anelli, fantascienza e film Low - fi e si avrà un giovane ragazzo deriso dal mondo intero e, soprattutto, senza amore! :D Questo romanzo narra la storia della sua vita, dal punto di vista dell'amico Yunior..

Che dire, Diaz imbastisce un piatto gustoso, colorito, invitante! Dolore, verità, passione, semplicità sono gli strumenti che corredano l'operazione. Nel primo capitolo ci viene fatta subito una premessa: la storia che verrà raccontata è una vita sotto il segno del fukù, ovvero di una maledizione. Il fukù è intrinseco alla Repubblica Domenicana e la sua manifestazione è stata il tremendo dittatore Trujillo, detto El Jefe (e alcuni altri epiteti meno carini). Infatti il romanzo s'incrocia con la storia della Repubblica (che proprio Repubblica non è) e ci racconta più e più volte le malefatte di Trujillo che ormai appartengono al grande libro della Storia. Oscar non ne è toccato, ma i suoi famigliari lo furono, come ci viene narrato in due dei capitoli, dedicati rispettivamente alla madre Belicia e al nonno. Oscar è solo un discendende, anche lui colpito dall'onda lunga del fukù.
Non appassionarsi alle vicende di Oscar è impossibile, il suo candore e la sua semplicità, non possono non instillare simpatia. I suoi sfortunati e grandi amori, la sorella Lola, Yunior, l'abuela, Belicia, la "puta" Ybon, si imprimeranno indelebillmente nelle menti di chi li avrà incontrati. Immergersi in questo romanzo è come fare un tuffo nella cultura pop anni '80-'90, numerosissimi sono i riferimenti (credo che molti lettori non li abbiano colti tutti). Le pagine scorrono meravigliosamente, si sorride, si è partecipi, si ha voglia di conoscere l'evoluzione della vita di Oscar. Un problema potrebbe esser rappresentato dal fatto che un paio di capitoli (i due più lunghi!!) sono interamente dedicati alla madre di Oscar e al nonno; capisco la voglia di approfondire il contesto storico, ma il libro si intitola "La breve vita di OSCAR WAO", non "la storia della sua famiglia". Questi lunghi capitoli sono comunque interessanti, piacevoli da leggere, ma implacabilmente avulsi dalla trama principale, mero apparato storico-sociale, o quasi.
Forse Diaz era indeciso su quale strada prendere ed ha prefetiro "prenderle tutte" :D
I capitoli finali in cui è protagonista la caparbietà di Oscar conquistano e portano ad un finale che potrà commuovere diversi. Nota negativa: al termine del volume sono presenti due utili dizionari, uno per i termini di fantascienza/fantasy/fumettistica e l'altro per le parole ispanico-domenicane: peccato che quest'ultimo non copra la marea di espressioni presenti nel testo!! :D Avrei preferito sapere il significato di "asqueroso" piuttosto che quello dei comuni (anche ad un pubblico non ispanico) "flaca" o "maricon".. :D
In definitiva credo valga la pena fare la conoscenza con Oscar e il suo mondo, mi sento di consigliarlo.. :)

PS: è in uscito un nuovo romanzo (uno spin-off) di Diaz con protagonista il dissoluto Yunior ;)
 

elesupertramp

Active member
Non mi appassionato molto la lettura di questo libro.
Pur riconoscendo il talento dello scrittore ed il suo stile molto originale, l'ho trovato molto confusionario.
Per nulla interessata alla vita del protagonista - secondo me molto noiosa- sono stata invece affascinata dalla storia della madre, dei nonni e delle vicende storiche di Santo Domingo e del suo sanguinoso dittatore.
 

darida

Well-known member
una lettura frizzante e abbastanza originale, a tratti confusionaria anche grazie ad un glossario insufficiente per i tanti -secondo me fin troppi-termini spagnoli.Inoltre ho trovato piu' interesse per i parenti-amici-conoscenti di Oscar che per Oscar stesso...tant'e' che avevo dimenticato di commentarlo :wink:
 

velmez

Active member
"La breve e favolosa vita di Oscar Wao": già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di Oscar - ribattezzato Wao da un amico dominicano che storpia il nome di Wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel New Jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato Oscar. Sua madre Belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da Santo Domingo perché perseguitata dal clan del dittatore Trujillo, la sorella, Lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di Diaz. L'intero albero genealogico di Oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.

Non condivido l'eccessivo entusiasmo che ho trovato nelle recensioni di questo libro, che rientra nella classifica del Times e viene spesso citato come capolavoro della letteratura contemporanea.
Mi ha molto ricordato "I figli della mezzanotte" di Rushdie...

Oscar è un personaggio odioso, un nerd insopportabile che non fa nulla per migliorare la sua situazione, la sua vita è piuttosto banale e priva di attrattiva (forse sarebbe stato più interessante un libro sulla sorella), l'autore parla in prima persona, ma non è chiaro se sia esistito un vero Oscar Wao...
Ho trovato, invece, molto affascinanti le storie sulla cultura dominicana e la storia della sua dittatura (di cui non sapevo nulla!!)
Ecco, potrei consigliarlo per questo!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Oscar è un ragazzo che per fisico e mentalità non corrisponde al cliché del maschio dominicano. E' grasso, ama i giochi di ruolo, scrive romanzi e non riesce ad avere una donna tanto da essere sicuro che sarà l'unico dominicano a morire vergine. Sulla diversità di Oscar e sulla sua ossessione per le donne che non ha si basa la trama sottile del libro che descrive attraverso la vita dei parenti passati e presenti la crudele dittatura di Trujillo e la realtà dell'inserimento dei caraibici negli Stati Uniti. La voce narrante è quella di Yunior, amico di Oscar e innamorato della sorella Lola, questa tecnica porta il lettore a diventare un osservatore e quindi a distaccarsi un po' dal coinvolgimento che il racconto con la sua implicita crudeltà avrebbe su chi legge. Si raccontano quindi tutte storie tristissime ma con distacco. Consigliato.
 

qweedy

Well-known member
Un libro originale, una narrazione scorrevole, quasi un fumetto o un videogioco. La bravura di Diaz sta nel descrivere tutte le vicende in modo dissacrante con uno stile ironico, pieno di riferimenti nerd e parole in gergo, ma estremamente leggibile, con un quadro di personaggi verosimili per quanto bizzarri. Da sottolineare anche il valore storico del testo, vincitore anche del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2008.
Non è solo la storia di Oscar e della sua famiglia, ma è anche la storia della Repubblica Dominicana, oppressa per trent'anni dal dittatore erotomane e sanguinario Rafael Trujillo. L’intero albero genealogico di Oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.
Oscar viene ribattezzato Wao da un amico dominicano che storpia il nome di Oscar Wilde.

Consigliato a chi vuol leggere un libro diverso dal solito.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
La breve favolosa vita di Oscar Wao non è quello che si definirebbe "capolavoro della letteratura", però è un libro originale, acuto, vibrante e tremendamente ironico; è un ottimo esempio di quella letteratura latinoamericana che io trovo meravigliosa perché sa raccontare, in un modo peculiare e inimitabile, le brutture della vita, della società, le delusioni e le ingiustizie senza mai – e qui meno che mai – cadere nel sentimentalismo o cedere alla tristezza.
Oscar è un ragazzo che ama i giochi di ruolo, la fantascienza, libri e fumetti, che siano quelli altrui o quelli che prova a scrivere lui stesso. Ma c'è una cosa che Oscar ama più di tutto: le ragazze. Solo che loro proprio non amano lui. Ci prova da tanto, Oscar, ad avere una ragazza, un bacio, qualcosa di più… ma l'approccio è sempre quello sbagliato e se poi ci mettiamo che non è proprio un Marcantonio, anzi tutt'altro, i risultati sono disastrosi: a dispetto dei suoi innamoramenti totalizzanti e distruttivi, Oscar sembra proprio destinato ad essere l'unico dominicano a rimanere vergine. Così, tra un amore e un crollo, un dimagrimento e una fool immersion di scrittura, si sviluppa la breve favolosa vita di Oscar il dominicano-statunitense e della sua famiglia, il racconto della quale è affidato a Junior, un narratore-osservatore che della vita di questo sfortunato ragazzo ha fatto parte per un po'. Il racconto della vita di Oscar, però, non è l'unico tema del romanzo: parlandoci dei famigliari di Oscar, infatti, Dìaz narra anche la storia di una dittatura lunga, violenta, oppressiva, quella dell'erotomane e sanguinario Trujillo. Le vicende subite da Abelar, Belicia e gli altri parenti di Oscar, incluso il ragazzo stesso sul finale, sono forse la parte più interessante di un romanzo che riesce a raccontare con ironia, un pizzico di fatalismo e spirito di rivalsa, pagine di storia poco note eppure importanti. Il tutto, poi è condito di superstizione, credenze popolari, citazioni storiche, letterarie e cinematografiche e mille altre curiosità che rendono la narrazione variopinta e gustosa. Davvero una lettura consigliata a chi è disposto a lasciarsi stupire, guidare, sorprendere.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho iniziato diverse volte ma non sono mai riuscita a proseguire. Però vorrei farlo soprattutto perché potrei inserirlo nella sfida RC alla voce libro consigliato da David Bowie (o qualcosa simile).
@alessandra: la tua recensione mi invoglia a riprenderlo... Hai ancora il conto aperto con l'avvocato :mrgreen:?
Comunque vedo che è piaciuto anche ad altre utenti. Domani (che poi è già oggi) mi sa che lo riprendo davvero.
 
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