I colori dell'anima di Mick Davis racconta l'ultimo anno di vita del pittore livornese Amedeo Modigliani. E' un film che non ha nessun equilibrio e passa dal grottesco al melodrammatico raccontando fino all'eccesso la distruzione dell'uomo Modigliani, malato e dedito a droghe e alcol e afflitto da una miseria cronica, sempre in conflitto con Picasso e amato fino alla morte da Jeanne, che sarà anche una delle sue modelle. L'eccessivo indulgere su volti strafatti e su scene estreme rappresentando il nucleo di artisti che operavano a Parigi in quel momento più come se fosse una passerella di celebrità e di curiosità e non un momento storico e culturale che ha cambiato l'arte non fa di questo film un'opera particolarmente interessante.