Davis, Mick - I colori dell'anima

elisa

Motherator
Membro dello Staff
I colori dell'anima di Mick Davis racconta l'ultimo anno di vita del pittore livornese Amedeo Modigliani. E' un film che non ha nessun equilibrio e passa dal grottesco al melodrammatico raccontando fino all'eccesso la distruzione dell'uomo Modigliani, malato e dedito a droghe e alcol e afflitto da una miseria cronica, sempre in conflitto con Picasso e amato fino alla morte da Jeanne, che sarà anche una delle sue modelle. L'eccessivo indulgere su volti strafatti e su scene estreme rappresentando il nucleo di artisti che operavano a Parigi in quel momento più come se fosse una passerella di celebrità e di curiosità e non un momento storico e culturale che ha cambiato l'arte non fa di questo film un'opera particolarmente interessante.
 
G

giovaneholden

Guest
Imbarazzante ricostruzione della parte terminale della vita di Modigliani,con un Andy Garcia totalmente fuori parte,con addirittura l'uso della Vie en rose in una scena senza che ce ne sia alcun motivo. Bocciato su tutti i fronti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Un film centrato più sulla rivalità tra Modigliani e Picasso che sul percorso artistico e personale di Modigliani ma comunque un film onesto, con un ottimo Garcia.
Si delinea molto bene l'animo tormentato dell'artista, con rimandi alla sua infanzia, ossessionato dal passato della sua famiglia, ci sono luci ed ombre che si alternano, le scene sono quasi sempre girate di notte, in una malinconica Parigi, e quando sembra che il pittore abbia trovato la serenità, anche grazie all'amore (seppur ossessivo) di Jeanne ecco che riemerge l'autodistruzione, fino all'epilogo finale, tristissimo.
Le emozioni, quando sono vissute appieno, fanno un po' paura, perlomeno a me.
 
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