Burroughs, William-Kerouac, Jack - E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche

1944. Mentre in Europa si stanno decidendo le sorti della Seconda Guerra Mondiale, a New York un gruppo di personaggi lontani dal buon costume e dalla società per bene vivono la loro esistenza tra una sbronza, assunzioni di droghe, sesso e pagine illuminanti di Yeates e Faulkner. Sono due i narratori di questa storia che si alterneranno di capitolo in capitolo: Will Dennison, barista, e Mike Ryko, giovane marinaio finlandese in attesa di qualcosa dalla vita. Dietro questi alter ego si nascondono i due padri della letteratura beat, William Burroughs (Dennison) e Jack Kerouac (Ryko), e quello che raccontano non è frutto della loro immaginazione, ma un fatto di cronaca che ha scosso gli Stati Uniti e li ha coinvolti in prima persona. I fatti sono legati all'omicidio di David Kammerer, amico di infanzia di Burroughs, da parte di Lucien Carr, ai tempi nella cerchia di amicizie di un giovanissimo Kerouac: l'amore ossessivo di Kammerer verso l'adolescente Carr sfocia in tragedia ed è lo stesso Lucien ad informare in modo diverso i due scrittori dell'avvenuto omicidio prima di andare a costituirsi portandoli al successivo arresto per favoreggiamento. Un libro molto interessante, dove due grandi scrittori ai loro inizi cercano di provare la loro innocenza raccontando gli avvenimenti celandoli in un romanzo a quattro mani dove regna un'atmosfera irreale, dove l'alcool e le droghe rendono tutto fumoso ed ascoltare al telegiornale dell'incendio di un circo e dell'orrenda morte degli ippopotami sembra l'unica cosa che possa ricondurre alla realtà. Consigliato.