Hess, Jerusha - Alla ricerca di Jane

ayla

+Dreamer+ Member
TRAMA:
Jane è una trentacinquenne, single, ossessionata per il mondo scritto creato da Jane Austen, perdutamente innamorata di Mr. Darcy, tanto da averne un poster a dimensione naturale in camera. Un giorno, decide di spendere tutti i suoi risparmi per andare in vacanza in un parco a tema su Orgoglio e pregiudizio, sperando di "disintossicarsi" una volta per tutte da questa sua mania. Lì, però, farà una conoscenza che non la lascerà indifferente ma soprattutto capirà che deve smettere di cercare la sua vita nei libri ma costruirsi la sua di vita...

Il titolo originale di questa buffa commedia è Austenland e già questo dovrebbe dire tutto o quasi.:mrgreen:
Ci ritroviamo catapultati, insieme alla protagonista, interpretata da una sognante Keri Russell, che qui fa le veci di Elisabeth Bennett, in una dimensione parallela dove ci si veste, si parla, ci si atteggia proprio come in un libro della Austen, assolutamente vietato comportarsi come un cittadino degli anni 2000, pena l'eliminazione dal gioco. Tra merletti, balli, battute velenose e ricami, non nasce solo l'amore ma soprattutto consapevolezza di quello che si è, di quello che è reale e di quello che si può fare nella vita e perché no maturità.
Commedia leggera, pomposa, un pizzico romantica ma neanche tanto, dai colori vivacissimi, a suo modo originale ma soprattutto, credo e spero, consapevolmente satirica e beffarda.
Per una serata rilassante ci può stare.
 

Meri

Viôt di viodi
Concordo, rilassante e senza troppe pretese.
L'idea del catapultarsi nel passato è originale, sarebbe bello essere ospiti del luogo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L' ho visto anche io e concordo con voi, mi piacerebbe partecipare ad un simile evento di rievocazione del passato ma con una più consapevole certezza dei ruoli... Mi è sembrato che nel film gli attori e i partecipanti si confondessero tra loro e non è il modo giusto x prenderne parte secondo me.
 

Meri

Viôt di viodi
Credo che lo scopo degli attori fosse quello di rendere il più possibile reale l'esperienza all'ospite che ovviamente, se fragile, rischiava di confondere realtà e fantasia.
 
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