Pasolini, Pierpaolo - Il fiore delle Mille e una notte

elisa

Motherator
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Il terzo film della trilogia della vita, dopo Il Decameron e I racconti di Canterbury, si ispira alla raccolta orientale di storie dove il filo conduttore è la schiava Zumurrud, amata, persa e poi ritrovata da parte di Nur ed-Din. All'interno di questa vicenda si alternano le diverse storie quasi tutte basate sull'amore e sulla libera espressione della propria sessualità. E' un tripudio di corpi nudi sia maschili che femminili che comunicano gioia e vitalità in questo continuo prendersi, perdersi e ritrovarsi e anche quando le vicende sono tristi o violente c'è sempre una simbologia che rimanda alla gioia vitale o all'amore completo.
E' un film altamente poetico che esprime il mondo dell'autore per la sua forte valenza visiva e la scelta di far parlare gli attori-non attori con forte cadenza dialettale. L'ambientazione è lussureggiante e i costumi di Danilo Donati, di cui si può visitare la bella mostra a Villa Manin di Passariano in provincia di Udine, non fanno che rendere ancor più sognante i contenuti del film.
 
G

giovaneholden

Guest
Splendida conclusione della trilogia della vita di PPP,girato in luoghi di fascino indiscusso come Sanaa in Yemen o Isfahan in Iran,ma anche in Nepal e in Eritrea,rimane un capolavoro sia di forma che di contenuto,grazie al citato Donati o al fotografo Roberto Villa che ha avuto il privilegio di seguire la troupe e documentare coi suoi scatti il making of del film.
 
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