Marias, Javier - Gli innamoramenti

velmez

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Luisa e Miguel sono la coppia perfetta: María Dolz, che lavora in una casa editrice di Madrid, da anni li osserva ogni mattina al caffè e dal quel rapporto fatto di sincera tenerezza e profondo affetto trae la forza per affrontare la propria assai meno perfetta vita privata e sentimentale, ma anche la insopportabile vanità dei suoi autori. Un giorno la donna scopre però che Miguel Desvern è stato ucciso, brutalmente accoltellato dal custode di un parcheggio, un balordo che vive in un'automobile. Dopo qualche tempo, Maria avvia una storia con Javier Diaz-Varela, il migliore amico del defunto, ma intuisce subito che questi è perdutamente innamorato della vedova: la morte di Miguel Desvern, all'apparenza casuale e inutile, le si presenta cosi sotto una nuova luce. La protagonista capisce via via ciò che il lettore di questo noir metafisico comprende da subito: che la storia è molto più complicata di quanto possa apparire. Dov'è la verità se di un avvenimento vengono proposte versioni sempre diverse, se appaiono inafferrabili persino i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre passioni? Cos'è l'amore se non la giustificazione per qualsiasi nostro atto, dal più nobile e altruistico al più scandaloso e deprecabile? Interrogativi e dubbi che in ultima analisi non troveranno soluzione perché raramente la lingua umana è in grado di agire in funzione della realtà e il più delle volte è solo strumento di continue, ulteriori mistificazioni.

Assolutamente sconsigliata a chi ha letto "Domani nella battaglia pensa a me"... a me è sembrato solo la brutta copia di quel libro!! Questo autore deve avere uno strano rapporto con la morte... :?
Va benissimo dire che "chi ha fretta non legge Marias"... ma Marias può anche cambiare argomento, perchè sono disposta a leggere un bel libro di digressioni sulla morte... non due dello stesso autore!!! Tra l'altro questo è anche più prevedibile dell'altro e meno ricco di rimandi letterari...
 

isola74

Lonely member
Io invece ho trovato bello questo libro che parte in sordina e poi esplode in una deflagrazione violenta, sia per quanto concerne gli eventi che accadono, sia per la prosa di Marìas. I protagonisti, infatti, alternano dialoghi a profonde riflessioni personali (spesso abbastanza lunghe) sulla vita, sull'amore, sull'apparenza delle cose e sui comportamenti umani. L'autore sembra quasi entrare nella psicologia delle persone e con lucidità toglie il velo che spesso ricopre la realtà che vediamo.

PS le citazioni letterarie presenti in maniera molto forte sono due: Balzac e Dumas.... e ora dovrò assolutamente leggere il racconto di Balzac di cui si parla a lungo per vedere come va a finire:wink:
 
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