Roth, Veronica - Allegiant

Marty Wilde

Outsider is better
La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il "sistema per fazioni" era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio.

La cosa che mi ha commosso di più di tutta la saga è il rapporto tra Tris e Tobias: non sono la solita coppia tutta baci, carezze, Ti amo, bla bla... No, loro sono umani, litigano, arrivano a ferri corti e poi fanno la pace (come è giusto che sia in un libro per adolescenti penso ;) ) L'unica cosa che ho trovato pesante è tutto il discorso sui geni, GD e GP... troppo complicato :??

Per il resto è una saga che vale la pena leggere!
 

lavy

New member
Onestamente il libro che mi è piaciuto di più è stato il primo, gli altri due mi sono piaciuti sempre meno mano a mano che passavano le pagine. Comunque saga a cui do un voto sufficiente nel complesso, anche se il finale :MM ..
 

Bells

New member
..

Ho letto tutta la trilogia in una settimana e alla fine ho odiato la scrittrice, è stata crudele, voglio dire...un po' di rispetto per i poveri lettori no? :wink: Il finale mi ha spaccato, però... passata la "botta" mi sono resa conto che quei personaggi mi erano rimasti impressi ed è questo che cerco in un libro, incontrare personaggi che poi rimangono nella memoria....:)
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Secondo me, l'autrice ha voluto osare troppo e questo l'ha penalizzata parecchio. Resto del parere che il voler creare un sistema di potere e menzogne così complesso e stratificato ad un certo punto ha reso l'intera vicenda troppo complicata da gestire: i protagonisti sono quasi tutti poco più che bambini e i piani che hanno organizzato per tutto il racconto mi sono sembrati ridicoli e avventati. Se snellita di qualche "passaggio" la trama poteva reggere meglio ed essere anche interessante, in questo modo invece ho fatto parecchia fatica a stare dietro a tutte le implicazioni.
Il finale non mi è piaciuto: più che la fine della protagonista (che comunque mi è sembrata stupida e non necessaria), non sono rimasta soddisfatta dal modo in cui è stato eliminato il problema principale che minacciava gli abitanti di Chicago.
Giudizio appena sopra il sufficiente, giusto perché mi è piaciuto molto il percorso di Tobias. Per il resto sempre stile troppo frettoloso, tanta carne al fuoco che però non è arrivata mai alla cottura ottimale.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Allerta: per quanto non penso ci siano veri spoiler, potrebbero esserci riferimenti o allusioni ad avvenimenti importanti. Ma tranquilli, non spoilero più di quanto non lo faccia l'autrice stessa con le sue strane scelte editoriali, tranquilli!

Libro conclusivo della serie, una serie decisamente troppo lunga. Come premessa va detto che probabilmente Divergent non era previsto come trilogia ma semplicemente come romanzo, della serie "chissà se un giorno lo pubblicherò?" Se non sbaglio ho letto che il risultato finale, dopo la stesura del primo romanzo, era troppo breve. Questo ha significato dover fare delle aggiunte, un bel po', e questo significa creare quasi un nuovo romanzo (e la fase di revisione si allunga enormemente). Per farla breve, secondo me i tre romanzi mancano di coesione interna, un progetto così grande va progettato per intero sin dall'inizio (almeno nell'ossatura).
In questo terzo romanzo la Roth fa qualche cambiamento di rotta, ad esempio l'aggiunta di un nuovo punto di vista (quello di Quattro), che male si adatta a una trilogia. Ha poco senso scrivere due romanzi di una trilogia con un punto di vista in prima persona e poi aggiungerne uno nuovo solo nell'ultimo romanzo... e fa presagire che qualche strano motivo ci sia per doverne aggiungere uno nuovo. Evito di spoilerare, ma lo fa già l'autrice senza volerlo.
Oltre al nuovo punto di vista, che come minimo spiazza il lettore, la storia va avanti bene, ma la storia d'amore fra Tris e Quattro procede con una lentezza da agonia. Non ha senso, non ha assolutamente senso. Come trama secondaria, o di supporto alla trama principale, dovrebbe muoversi più velocemente, invece si arriva alla fine di tre libri che i due sono pronti a diventare una vera coppia, a fare il passo finale... e BOOM. A me personalmente, a 30 anni suonati e il cuore pieno di ragnatele, poco importa della parte amorosa della serie, ma essendo scritta per un pubblico prevalentemente adolescente, queste scelte non hanno senso.
Per riassumere penso che sarebbe stato meglio scrivere due libri invece di tre, o forse uno soltanto. Anche per la trama principale vale quanto detto sopra, la protagonista arriva dopo tanto a credere in sè stessa, a superare la morte così tante volte finché non capisce che ci sono troppe cose a cui tiene... e poi BOOM. Se si confronta il primo libro col terzo si notano enormi differenze a livello narrativo (minori nello stile, e ci sta, maggiori nei contenuti)
Altra pecca, ci sono troppe rivelazioni che arrivano solo alla fine, e di questo penso ne abbia colpa il fatto, già detto sopra, che l'ossatura della trilogia non è stata prevista sin dall'inizio. Nonostante questo le pagine scorrono facilmente, la lettura è piacevole e intrigante, chiaro che il target è un pubblico più giovane e non bisogna scordarselo.
Voto finale per la trilogia: 6/10 sufficiente, poteva essere molto migliore
 
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