Villar, Domingo - La spiaggia degli affogati

mame

The Fool on the Hill
Su una spiaggia della Galizia viene ritrovato il cadavere di un marinaio. Un suicidio, all’apparenza. Ma troppe cose non tornano. Indaga l’ispettore Leo Caldas, del commissariato di Vigo, che scavando nella vita del marinaio trova i nodi che la legano al passato. Nodi da sciogliere non solo per scovare gli assassini, ma anche per risolvere i misteri sospesi: un naufragio, una donna scomparsa, una minaccia incombente dopo dieci anni di silenzio.
Ho tempi di lettura lunghissimi e raramente mi capita di divorare un libro. Con questo giallo mi è successo. Trascina da una pagina all’altra per arrivare all’esito finale. Il libro che mi sarebbe piaciuto tradurre. Consigliatissimo.
 
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qweedy

Well-known member
Non ci sono colpi di scena eclatanti sebbene le pagine siano quasi cinquecento, ma un ruolo importante è ricoperto dall'ambientazione, la Galizia di Domingo Villar.
Mi piace molto l'ispettore Leo Caldas, che scava in profondità per arrivare alle motivazioni dell'assassino.

Originale l'accorgimento di iniziare ogni capitolo con una parola, un lemma e le sue diverse definizioni, che diventa titolo e sommario insieme, parola chiave del capitolo che inizia.

L'autore, che ha due lingue madri, ha raccontato che inizialmente scrive in gallego per poi tradurre in spagnolo lo stesso giorno.

“Non l’avevano mai impressionato i morti, che si trattasse di un cadavere tiepido o di resti in decomposizione. A differenza di Rafael Estévez, la cui rudezza si incrinava di fronte a un corpo esanime, quando aveva a che fare con un omicidio riusciva a concentrarsi senza sforzo sugli indizi che gli avrebbero permesso di chiarire cos’era accaduto. Considerava i cadaveri come strumenti a sua disposizione per risolvere i casi di cui si stava occupando, per lui erano figure in bianco e nero. La scoperta di un dettaglio intimo delle vittima, però, presupponeva una pennellata di colore che, a poco a poco, finiva per rivelargli i risvolti umani celati dietro l’indagine di un omicidio”.

“Spesso aveva incrociato gli occhi di un assassino e sapeva che erano identici a quelli di una persona qualsiasi. Il crimine è proprio dell’indole umana. Chiunque potrebbe uccidere”.

“Non gli erano mai interessati i colpevoli; per Leo Caldas era fondamentale conoscere il movente, il perché. Eppure non aveva provato il sollievo che di solito accompagnava la scoperta della verità. Questa volta tutto sembrava avere un sapore amaro”.
 
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