Accattonaggio: carità, elemosina, estorsione...

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d'ya think i'm stupid?
Accattonaggio​
notizia di oggi.

il sindaco di bolzano ha emesso un'ordinanza contro l'accattonaggio aggressivo e l'uso di animali nell'esercitarlo.

non sarà più possibile che ti vengano a chiedere direttamente l'elemosina mentre stai effettuando una consumazione in un esercizio pubblico, soprattutto ai tavolini;
come non potranno sbarrarti il passo mentre entri/esci in/da un negozio o supermercato per la spesa, magari per ottenere la moneta del carrello.

quelle persone dovranno mantenere una distanza almeno di 5 metri dai succitati posti.

inoltre, accogliendo anche le richieste di associazioni animaliste, si fa divieto di tenersi accanto animali per "intenerire" la gente, nelle condizioni igienico/sanitarie che ben immaginiamo.


bene, gente
raccontate le vostre esperienze, dite le vostre opinioni.
e se pensate che sia comunque giusto fare la carità, postate quali per voi sono i giusti limiti ed i casi ragionevoli, e quando invece ritenete si tratti di pura delinquenza più o meno organizzata, dalla quale essere difesi istituzionalmente.

Hot
 

bouvard

Well-known member
Bell'argomento.

A costo di sembrare insensibile, egoista, o peggio ammetto che a me fanno incaz..re di brutto quelli che si sistemano fuori dai negozi per chiederti l'elemosina :W magari tu fai i salti mortali per arrivare a fine mese, senza debiti, con quello che guadagni, magari sei entrata solo per comprare del latte e del pane, ma allontanandoti senza lasciare alcuna monetina devi sentirti una tiritera in una lingua che non conosci e che non fa supporre niente di buono. Perché? Magari io ho più problemi di loro, magari faccio un lavoro che non mi piace pur di guadagnarmi qualcosa, magari lavoro dieci ore al giorno, perciò perché devono farmi sentire in colpa per la moneta che non gli lascio? :W Ma non è solo questo a farmi arrabbiare, avete mai provato a proporre a queste persone che vi chiedono "una monetina perché ho fame" di comprargli invece un panino o qualcosa da mangiare? Vi diranno di no :W che vogliono le monete :W Se hai davvero fame, penso io, accetti il panino. Finora a me è capitato solo un ragazzo che ha accettato che invece delle monete gli comprassi qualcosa da mangiare ( per inciso ha scelto lui cosa comprarsi).
 
M

maredentro78

Guest
Il racconto di Bouvard mi ha ricordato quando l'ultima volta sul treno un senza tetto suppongo molto magro e probabilmente drogato mi chiese denaro,io avevo appena acquistato il mio lunch al Mc Donald,lui insiste mi dice :ho fame,devo comprami un panino,gli rispondo:" guarda preferisco darti questo sacchetto che ha crocchette di pollo,un panino hamburger,una coca,delle patatine"risposta del tipo:"ah no grazie!sono diabetico,preferisco i soldi",a me spiace ma non glieli ho dati........
Per quanto riguarda la questione,la casistica è troppo ampia e non mi sento di dare un giudizio che valga per tutti,ho quasi sempre dato qualcosa mentre lavoravo per motivazioni mie difficilmente compresibili per gli altri,ma ora che non lavoro(o lavoro saltuariamente) purtroppo non riesco.La decisione del sindaco?mah in parte condivisibile,in parte poco umana.Per gli animali sono più concorde,c'è stata una strumentalizzazione dei cani di razza cuccioli,e furetti e sicuramente altro solo per farsi dare soldi......
 

malafi

Well-known member
Il racconto di Bouvard mi ha ricordato quando l'ultima volta sul treno un senza tetto suppongo molto magro e probabilmente drogato mi chiese denaro,io avevo appena acquistato il mio lunch al Mc Donald,lui insiste mi dice :ho fame,devo comprami un panino,gli rispondo:" guarda preferisco darti questo sacchetto che ha crocchette di pollo,un panino hamburger,una coca,delle patatine"risposta del tipo:"ah no grazie!sono diabetico,preferisco i soldi",a me spiace ma non glieli ho dati........

Mi spiace per lui, ma hai fatto bene.
sapete perchè non vogliono cibo?
Perchè dopo come possono fare la raccolta della questua e spartirla tra i 'capi'?

Io su questo sono abbastanza radicale.

Non faccio elemosina ai rom perchè vivono alle nostre spalle sia in termini di contributi dello stato, sia in termini di furtarelli. Chi ha scelto di porsi fuori dal mondo del lavoro e già vive come parassita, non avrà la mia elemosina.
Non faccio elemosina a coloro che a mio parere fanno parte di un 'sistema' organizzato dell'elemosina, anche se non sempre è facile distinguere.
Non acquisto fazzoletti di carta o calzini o altro, perchè mi sembra sempre di alimentare un sistema dove questi sono schiavi di altri.

faccio elemosina solo a quelli che davvero mi sembrano ai margini della società soprattutto se anziani.

Non sopporto chi ti impone l'elemosina toccandoti o standoti addosso, perchè limita il mio spazio e non ha per me il rispetto che ho o per lui.

Non sopporto chi entra nei locali pubblici.

Insomma .... sono abbastanza s'accordo col sindaco di Bolzano.
Non è solo una questione di principio, ma prima mi devono convincere che non c'è un 'sistema delle elemosine'
 

Dallolio

New member
Argomento duro e spinoso, che rischia di tirar fuori cose che non si vorrebbero dire e che non si vorrebbero pensare. Premetto che io faccio 4 ore di viaggio in treno al giorno (da quest'anno 5) da tre anni e ho visto e vedo un'umanità dolente, disperata e vastissima.
Sui treni e nelle stazioni (che sono il mio ambiente naturale, dove passo parte le mie giornate lavorative e non) il fenomeno dell'accattonaggio è enorme, irriducibile e pluriforme. Chiedono la carità ragazzi, uomini fatti nel pieno delle forze, ex prostitute ormai anziane, mutilati, falsi mutilati, ammalati, falsi ammalati. Voglio stilare una casistica sui soggetti che ho potuto osservare in questi anni:
1) Portatori di Handicap cognitivo: sono persone di solito a carico dei servizi sociali con libertà di movimento (non vivono cioè in un centro in modo permanente). Spesso chiedono piccole cifre di denaro per comprarsi merende o ninnoli. Sono casi rari, perchè di solito hanno un ottimo sistema di protezione (famiglia di origine, casa famiglia, centri educativi, servizi sociali), ma in quei pochi casi rari io non me la sento di dire di no.
2) Giovani sani non italiani: ne ho visti a centinaia, e chiedono la carità in modo regolare, onestamente non vedo nessun motivo per impedire la loro opera... è veramente offensivo che un ventenne passi le sue giornate a camminare su un treno a chiedere soldi.
3) Anziani incapaci di intendere e di volere italiani e non.

Le soluzioni ci sono secondo me.
1) Nel caso dei portatori di handicap va potenziato con investimento ad Hoc la creazione di strutture di appoggio alla famiglia.
2) Nel secondo caso deve intervenire la polfer e le persone in questione devono essere rieducate a una vita onesta, basta che ci siano figure professionali atto a farlo.
3)Nel terzo caso è necessario indirizzare questa persone alla caritas e aiutarli.
 
M

maredentro78

Guest

Forse vi sembrerà buonista ma è questo quello in cui vorrei credere!
 

velmez

Active member
ONE RUPIE, ONE RUPIE, ONE RUPIE!!!

Io posso portare diverse esperienze positive in questo campo... sia dall'italia che dall'estero...
viaggiando in posti piuttosto poveri, dove generalmente sei considerato un portafoglio con le gambe, sei costantemente attorniato da bambini e non che ti chiedono soldi... in India nelle zone povere chiedono una rupia, in quelle più ricche e turistiche si adattano al mercato e chiedono 1 dollaro... spesso e volentieri io e i miei amici ne diamo, ma solitamente preferiamo distribuire penne, cancelleria per la scuola o gadget di cui vanno matti (se non vanno a scuola...) devo dire che comunque anche se dai loro dei soldi li vedi correre verso un baracchino e comprasi un samosa o un chai... e poi le cifre sono talmente ridicole che anche se ci prendessero in giro... li hai comunque fatti contenti!

In Italia lo faccio molto più raramente, più che altro mi capita di offrire da mangiare o di dare dei contatti per trovare alloggio... una volta ho trovato un ragazzo straniero che citofonava all'ora di pranzo a un convento chiedendo di essere ospitato per il pranzo... ho chiaramente sentito la suora rispondere che non avevano nulla, che non poteva presentarsi senza preavviso e quindi che per lui non poteva fare nulla... :? io gli ho preso un trancio di pizza ce vendevano lì di fronte e non finiva più di ringraziarmi!!
Quando invece facciamo grandi cene (di solito siamo tra i 20 e i 40) e avanziamo cibo, un mio amico lo porta all'accampamento rom che c'è vicino al nostro paese, a volte portiamo anche coperte o altre cose utili...
 

apeschi

Well-known member
E' un discorso molto complesso che non deve essere assolutamente generalizzato ma va affrontato caso per caso.
Penso che spesso dipenda anche dall'educazione di chi ti chiede qualcosa.
Davanti al mio solito supermercato c'e' un signore (sempre lo stesso) che chiede l'elemosina. Non e' invadente, sorride, apre la porta del supermercato quando qualcuno entra e soprattutto quando qualcuno esce carico di spesa. Non insiste, non e' invadente. L'ho praticamente adottato. Una monenta non gliela si nega. Penso che anche l'educazione sia fondamentale.
Mi e' capitato gente che mi chiedesse solsi per mangiare. Se ho qualcosa da mangiare preferisco dargli del cibo. Se ha veramente fame e' la cosa migliore. Se vuole i soldi perche' deve portarli al suo magnaccia allora non glieli do'.
Mi irrita chi e' insistente, chi vedi sempre e costantemente tutti i giorni negli stessi posti e ti chiede sempre le stesse cose, l'elemosina costantemente e non e' mai contento.
Mi irrita chi insiste per venderti qualcosa. Capisco che sono dei poveracci, ma spesso se non insistessero, la gente sarebbe piu' bendisposta. Quando sono in centro e vedo gente di colore che vuole vendermi dei libri mi spiace non comprarli, ma se non esagerassero, non iniziassero a pedinarmi, a chiedermi perche' non compro qualcosa, forse sarei piu' bendisposto, invece se riuscissero a metterti in mano un libro, un oggetto qualsiasi che vendono, poi e' praticamente impossibile riuscire a restituriglielo senza comprarlo. Quando mi vedono in giro che non chiedo nulla a nessuno, stanco dopo una giornata o una settimana di lavoro, iniziano a salutarmi, li saluto ed iniziano a dirmi perche' non sorrido, perche' non parlo, perche' non li ascolto, io mi chiudo a riccio e mi irrito, se invece esponessero i loro libri sarei incuriosito a sfogliare qualche pagina, magari la prima volta non comprerei nulla, la seconda ci penserei, la terza magari comprerei un libro o forse due. Invece li evito e cerco di scappare.
Penso che noi occidentali siamo fortunati, che ci sia gente molto sfortunata, che ha veramente bisogno, ma penso anche che ci sia tantissima gente che sfruttando questo dato di fatto ne approfitti per chiedere, per insistere, non si impegni a cercarsi un lavoro, pensi che sia piu' facile rompere le scatole alla gente chiedendo soldi. Ma poi mi chiedo se sia cosi' facile per loro trovare un lavoro, visto che di lavoro ce ne e' sempre meno per tutti.
Non so qualie sia il reale confine, non so quale sia la linea che separi esattamente cio' che sia giusto da cio' che sia ingiusto (osion kai anosion), ammesso che esista un confine. Penso che sia sbagliato che certi insistano irritando la gente onesta che fa fatica ad arrivare a fine mese, penso anche che spesso la gente onesta che fa fatica ad arrivare a fine mese, spesso stia comunque meglio di molti poveracci, realmente poveri che chiedono aiuto. Sono stato in Egitto, in Tunisia, in Kenya in Tanzania, in Madagascar ed ho visto gente poverissima che ha problemi molto piu' importanti di quelli che abbiamo noi che spesso discutiamo su quali scarpe comprare, se cambiare l'iphone o comprare un Samsung, se comprare abiti Armani o Dolce e Gabbana. I problemi nostri sono spesso futili, i loro sono questione di vita o di morte. A volte mi vergongo sinceramente (dopo aver girato un pochino il mondo, ma poi anch'io spesso mi comporto da occidentale e mi lamento perche' devo rimandare l'acquisto dell'automobile nuova di alcuni anni).
Penso pero' che dietro a reali poveracci ci siano molti disonesti (e molti poveracci ricattati da disonesti) che se ne approfittino screditando una categoria che ha realmente bisogno e che esasperino chi lavorando fa veramente fatica ad arrivare a fine mese lavorando e lottando contro una situazione che spesso e' sempre piu' sfavorevole per tutti.

Per concludere e semplificare. Sono contrario a chi pensa che il mondo si divida in giusti e disonesti, in chi ha ragione e chi ha torto, in bianco e nero, in santi e peccatori eccetera, eccetera. Penso che ci siano tantissime aree di grigio che e' difficile valutare e spesso non e' semplice dare un parere oggettivo.
Chi pensa di aver ragione sempre e comunque non rientra nelle persone che stimo. Credo che i problemi non siano cosi' semplici da valutare, fermo restando il fastidio che comunque uno prova in tutte queste situazioni.
Solo i nostri politici che si dividono in destra o in sinistra hanno le idee chiare su come risolvere i problemi dividendo i giusti dagli ingiusti, gli italiani dagli extracomunitari, dal resto dell'europa, il nord dal sud, eccetera eccetera, promettendo miracoli senza aver mai risolto qualcosa negli ultimi vent'anni se non sparando proclami e slogan inutili.
Io non so farlo e mi chiedo sempre cosa sia giusto o ingiusto, chi abbia ragione e chi non abbia ragione. Non sempre e' facile deciderlo, spesso e' piu' semplice scandalizzarsi e fare i benpensanti ed i perbenisti ssparando sentenze e giudizi.
 
A

Adelina

Guest
Solitamente non mi metto a fare l'elemosina per strada,molti ci marciano, poi davvero è un argomento molto complesso, troppe sfumature,altrettante variabili, ma ci sono alcuni casi in cui senza che mi venga chiesto sento che è giusto fare qualcosa. Un mesetto fa ero in autostazione,siccome il bus era in ritardo ho avuto più tempo per guardarmi attorno e la mia attenzione si è soffermata su un signore che rovistava nei cassonetti. Camminava con lo sguardo basso, non prestava attenzione agli altri, forse stufo di tanta indifferenza? Non so, comunque ho attraversato la strada e gli ho offerto un pasto. Mi guardava incredulo poi ha sorriso. Gli ho augurato una buona giornata e sono tornata in autostazione. Spero di avergli regalato un sorriso,ma non saprà mai che il suo sorriso ha reso la mia giornata più bella.
 
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