Il film è tratto dal romanzo di Durrenmatt, La panne. Una storia ancora possibile, di cui è meglio non svelare nessun particolare della trama proprio perché il tutto si svolge com un giallo, sin dai primi attimi. Nel film comunque il finale è diverso da quello del romanzo e questo potrebbe snaturarne un po' il senso però ci sta come finale catartico.
Il senso del romanzo è che la giustizia umana non potrà mai arrivare alla verità, in questo caso la sincerità del protagonista nel raccontare i fatti permetterà di arrivare ad una conclusione paradossale e surreale.
L'inerpretazione di Alberto Sordi è in linea con il suo personaggio, l'italiano maneggione, sciupafemmine e moralmente poco affidabile, tutto il tribunale è composto da attori francesi, forse per dare un'ambientazione svizzera anche se poi è girato in Alto Adige, che nel doppiaggio si perde per cui non se ne capisce il senso. Il film alla fine diverte molto ed è ben girato, alcune di produzione poco comprensibili come gli attori e il finale, non lo rendono all'altezza di altri film di Scola e soprattutto del romanzo.
Il senso del romanzo è che la giustizia umana non potrà mai arrivare alla verità, in questo caso la sincerità del protagonista nel raccontare i fatti permetterà di arrivare ad una conclusione paradossale e surreale.
L'inerpretazione di Alberto Sordi è in linea con il suo personaggio, l'italiano maneggione, sciupafemmine e moralmente poco affidabile, tutto il tribunale è composto da attori francesi, forse per dare un'ambientazione svizzera anche se poi è girato in Alto Adige, che nel doppiaggio si perde per cui non se ne capisce il senso. Il film alla fine diverte molto ed è ben girato, alcune di produzione poco comprensibili come gli attori e il finale, non lo rendono all'altezza di altri film di Scola e soprattutto del romanzo.